La Castanese allenata da Marco Molluso prosegue verso il proprio obiettivo, quello di ottenere una salvezza tranquilla. In questo momento i neroverdi occupano il 12^ posto in classifica con 18 punti ottenuti in 14 partite. La squadra di Castano è reduce da un pareggio per 1-1 contro il Pont Donnaz, dove tra le note più liete si è messo in mostra Alessandro Urso, attaccante classe 1995, forte fisicamente e con all’attivo 3 reti stagionali. Il centroavanti ex Busto 81 e Castellanzese, dopo un momento di difficoltà dovuto a qualche problema fisico, è ora pronto per diventare protagonista in questa, finora positiva stagione per la Castanese.

Alessandro, siete reduci da un buon pareggio contro il Pont Donnaz, dove può arrivare questa squadra?
“Abbiamo fatto una buona prestazione in Valle d’Aosta, volevamo vincere ma sappiamo quanto pesa ogni punto in ogni partita. Siamo un grande gruppo e i miei compagni stanno facendo tutti bene, siamo contenti ma non ancora soddisfatti al cento per cento, il campionato è lungo e dobbiamo tenere la testa bassa e lavorare senza distrazioni. Obiettivo? Innanzitutto la salvezza, però perchè non provare a puntare anche ai playoff? Possiamo sognare in grande mantenendo sempre la giusta umiltà”.

Sei soddisfatto del tuo rendimento personale?
“Si, sto provando a rientrare in forma dopo un momento non facile dovuto a qualche problema fisico. Mi piace fare gol e aiutare la squadra in ogni modo, anche facendo più assist. Spero di continuare a fare bene con questa maglia e di segnare sempre di più”.

Domenica avrete come ospite il Casale, come state preparando la partita?
“Sarà difficile, personalmente però non conosco benissimo il Casale, capiremo come metterci in campo nei prossimi giorni ma stiamo già lavorando su alcuni aspetti tattici. Dobbiamo fare punti e vogliamo vincere, abbiamo dimostrato che possiamo volare sulle ali dell’entusiasmo e penso che non dovremo avere paura di eventuali cadute. Ci serve una vittoria, che manca da troppe gare, faremo di tutto per far felici i nostri tifosi”.

Niccolò Crespi

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