Dallo scorso 19 gennaio sono cambiate parecchie cose. All’epoca, nella cornice offerta dal “Franco Ossola”, il Città di Varese di Ezio Rossi inseguiva da vicino il Novara mentre la Caronnese ristagnava nei bassifondi della classifica in penultima posizione; il risultato, seppur arrivato al termine di una partita abbastanza equilibrata, aveva rispecchiato la graduatoria con i biancorossi che si erano imposti 2-0.

Oggi, a tre mesi di distanza, la situazione è ben diversa: il Varese ha inanellato una serie di risultati negativi che hanno portato i biancorossi al quinto posto (a +2 sul Bra che insegue i playoff) e all’avvicendamento in panchina con la promozione di Gianluca Porro dalla Juniores, mentre la Caronnese ha trovato il cambio di passo portandosi a metà classifica ipotecando la salvezza e coltivando qualche speranza playoff (-6 proprio dal Varese) con piena fiducia a Manuel Scalise. Nel mezzo? Il Varese in 15 partite ha raccolto quattro vittorie, cinque pareggi e sei sconfitte per un misero bottino di 17 punti, mentre la Caronnese in 16 partite ha vinto otto volte, pareggiato in sei occasioni (sempre per 0-0) e perso solo contro Novara e Casale per un totale di 30 punti. La fiducia a Scalise è stata ben ripagata.

Avvicinandosi al match, è proprio il giovane tecnico rossoblù a presentare la sfida, cominciando doverosamente dalla delusione per l’eliminazione in Coppa Italia ai rigori contro la Virtus Ciserano Bergamo, risultato che però non incide minimamente sul morale della squadra. “In questi giorni ci siamo concentrati sul recuperare le energie – spiega Scalise – perché mercoledì abbiamo compiuto uno sforzo davvero intenso. Al netto dell’eliminazione ho fatto i complimenti ai miei ragazzi: hanno compiuto un percorso fantastico in Coppa e nessuno è riuscito a batterci nei 90′, nemmeno squadre all’apparenza ben più quotate. Ora, a proposito di squadre quotate, ci aspetta il derby con il Città di Varese: parliamo di un match point importantissimo per noi che ci consentirebbe di avvicinarci all’obiettivo minimo della salvezza, processo importante anche per la valorizzazione dei nostri giovani”.

Match point per la Caronnese, ma anche per il Città di Varese dato che i biancorossi arrivano da un periodo difficile; che Varese vi aspettate?
“Sappiamo di incontrare una squadra fortissima che sta vivendo un lungo periodo no. Dispiace dirlo, ma capita a tutti e, concedimelo, mi auguro che continui a girargli male almeno per un’altra partita (sorride, ndr); delle ultime partite sono rimasto colpito dalla trasferta a Sanremo: andare in casa della seconda in classifica con un allenatore nuovo e giocare in quel modo non è da tutti, e credo che il pareggio fosse il risultato più giusto. Ciò detto, per noi sarà assolutamente vietato abbassare la guardia dato che lo abbiamo sperimentato sulla nostra stessa pelle: nel girone d’andata giocavamo bene ma raccoglievamo poco, mentre ora stiamo trovando anche i risultati e dobbiamo proseguire su questa strada”.

La gara d’andata aveva visto un discreto equilibrio, ma due episodi avevano fatto la differenza; che partita dobbiamo aspettarci domenica?
“La sfida dell’Ossola ha rispecchiato quelle che sono le migliori qualità del Varese: parliamo di una squadra costruita per obiettivi importanti con giocatori che sulla carta possono fare la differenza in questa categoria. Ovviamente rispettiamo il Città di Varese, ma non possiamo farci condizionare da questi aspetti e vogliamo impattare il match con l’atteggiamento giusto. So bene che loro sono scottati, si devono ritrovare anche a livello di risultati, e vogliono fare punti; toccherà a noi frenare fin da subito la loro verve”.

La partita contro la Virtus Ciserano Bergamo ha portato alla luce un “problema” della Caronnese di oggi: le tante assenze influiscono sulla costanza di rendimento nei 90′. Sarà previsto qualche recupero per domenica?
“Sinceramente lo spero, perché in questo momento abbiamo più bisogno che mai di energie fresche. Non voglio essere pessimista, ma purtroppo la vedo dura; anzi, mi auguro che il problema patito da Diatta nella partita di mercoledì sia meno grave del previsto. In ogni caso niente alibi, è vero che ci mancano pedine importanti, ma questo non deve essere una giustificazione: chi entra in campo lo fa perché se lo merita”.

Tra i cambiamenti in casa Caronnese rispetto alla sfida d’andata c’è anche il modulo. Il passaggio dalla difesa a quattro al 3-5-2 è uno dei segreti della vostra scalata?
“Sì e no. Dopo la ripresa del campionato a gennaio abbiamo iniziato a sperimentare questo modulo e la difesa a tre ci ha permesso di fare cose ottime, ma credo che il cambio di passo non sia dettato dallo schieramento tattico bensì dalla presa di coscienza dei propri mezzi. Parliamoci chiaramente: il nostro 2021 non è certo stato da ricordare ma, nonostante l’inizio non positivo, ho sempre visto il potenziale di questo gruppo e i ragazzi stessi hanno ora acquisito quel livello di convinzione che serve per andare avanti. Tutto dipende da noi”.

Concludiamo con una domanda volutamente provocatoria: siete a +5 sui playout, ma vincendo arrivereste potenzialmente a -3 dai playoff…
“Un pensiero è lecito farlo, ma senza esagerare (sorride, ndr). Come dico sempre ai ragazzi dobbiamo ricordarci il nostro passato, ma proiettandoci verso qualcosa che potrebbe essere importante in futuro”.

Matteo Carraro

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