Con la vittoria di ieri sera contro la Robur Saronno in trasferta per 92-83, la AB Busto Arsizio ha raggiunto il traguardo della finalissima playoff di CGold. Un obiettivo dichiarato fin da inizio stagione dalla società bustocca che, tra varie difficoltà a livello d’infortuni, ha saputo compattarsi e trovare la formula giusta per tornare a dominare in campo.

Un risultato frutto anche dell’ottimo lavoro fatto dalla società sul mercato, che ha saputo ed ha avuto la forza d’intervenire sul mercato nel momento del bisogno e dando in mano a coach Alberto Mazzetti il roster giusto per tentare l’impresa.
Ed è proprio il coach bustocco che fa un punto della situazione dopo il raggiungimento della finale, ben sapendo che ora mancano pochi grandi passi per regalare qualcosa di ancora più storico a tutta Busto.

Cosa le lascia questo accesso alle finali, ottenuto con un percorso in crescendo, sublimato dalla doppia vittoria con Saronno?
“Buone sensazioni. Partendo dalla fine, quella contro Saronno di ieri sera era una partita estremamente difficile. Saronno negli ultimi anni in CGold è stata assoluta protagonista o la protagonista principale. Per certi versi quella con noi poteva essere considerata anche una sorta di finale anticipata. Noi invece, con tutta onestà, siamo una squadra giovane nata quest’anno grazie al lavoro della società e dei nostri due sponsor principali che ci hanno permesso di costruire una squadra di un certo livello. Un gruppo che è cresciuto durante l’anno e che ha saputo superare tante difficoltà: abbiamo giocato 4 mesi senza il lungo titolare ed il suo cambio, abbiamo dovuto giocare con un 2002 che fino all’anno prima del covid faceva il cambio in Serie B, abbiamo dovuto riassettarci dopo le prime tre giornate di campionato in cui tutti ci davano per morti per aver perso contro Gazzada e Gallarate fuori casa e abbiamo visto che campionato hanno fatto queste due squadre. Abbiamo fatto un anno di rincorsa che penso ci abbia aiutato ad unirci ancor di più. I due sponsor Alessandro Bonicalzi e Tiziano Barbera, ripeto, sono stati fantastici perché hanno capito di cosa potessimo aver bisogno e ci hanno sostenuto nell’acquisto di due elementi come Beretta e Tredici, che hanno rifiutato tante altre proposte, anche di livello più alto, per sposare il nostro progetto. Ecco, ieri sera per tutto quella che è stata la stagione, penso sia stata scritta una bella pagina per tutta Busto”.

Faccio un passo indietro, secondo lei quella partenza “a rilento” come lei ha sottolineato, ha aiutato a cimentare il gruppo ancora di più?
“Sicuramente le assenze e le difficoltà di risultato all’inizio, pur ribadendo che abbiamo giocato contro squadre di valore chiaro e conclarato in trasferta, ci hanno sbattuto in faccia la realtà, con giocatori che questo campionato non lo avevano mai fatto, vedasi Ben Salem e Gentili che non hanno mai giocato in Lombardia. Ad esso aggiungiamo la sfortuna di aver perso per tanti mesi i nostri lunghi ma la squadra è stata brava a trovare fiducia e mantenerla durante tutto l’anno. Indipendentemente da chi  avessimo a disposizione, abbiamo continuato a lavorare con serietà sulle nostre cose e poi piano piano, recuperando i vari pezzi del roster e aggiungendo Tredici e Beretta, il quadro si è completato”.

Dalla squadra alla panchina: lei quest’anno ha fatto una scelta importante, rifiutando offerte da leghe anche più alte della CGold per sposare il progetto di Busto. Quali sono stati in quest’annata il momento più difficile e quello in cui ha capito di aver trovato la strada giusta per fare bene?
“I giocatori mi hanno fatto capire che la strada che stavamo intraprendendo fosse quella giusta. Alla fine sono loro che vanno in campo e che ti fanno capire con il loro modo di giocare cosa sia meglio fare. Io li ho seguiti ed ho capito con il tempo che il nostro vestito dovesse essere fatto di difesa, corsa, contropiede e tanto gioco di squadra. Non abbiamo vissuto momenti più particolari rispetto ad altri quest’anno, è chiaro che gli alti e bassi ci sono ma siamo stati bravi sempre come ho detto a tutti, dalla squadra allo staff alla dirigenza, a fare ciò per cui la passione per questo sport ci guida, con la testa china e la voglia di lavorare, a prescindere da tutto o da tutti. Poi quando si arriva alla fine si tira su la testa e si vede se qualcuno ha tagiato prima il traguardo, ci può stare nello sport. E’ vero che quest’estate sarei potuto andare da altre parti, in particolare a Legnano ma non l’ho fatto, perché ho deciso di sposare un progetto nel quale Busto mi aveva messo a disposizione l’opportunità di lavorare in prima persona non solo sulla gestione della squadra ma in tante altre cose. Io penso che nella vita non esistano scelte giuste o sbagliate a priori, ma solo quelle che uno decide di prendere. Io ho scelto questa strada e penso che dopo un anno qualcosa di buono si sia fatto, anche se non sta a me giudicare il mio lavoro ma la cartina tornasole di tutto sono poi i risultati”.

Infine andiamo ora sulle finali. Lei in carriera ha vinto tanto e sa come si affronta un evento così, cosa dirà alla squadra, indipendentemente dall’avversario prima di questa serie?
“Dirò di fare quello che abbiamo sempre fatto. Io nelle ultime partite, in particolare nella serie con Piadena e per certi versi anche ieri sera, ho visto la squadra giocare in maniera molto preoccupata ma la nostra forza è sempre stata quella di giocare sopra ogni difficoltà, che prima o poi arrivano durante una gara. Non dovremo snaturarci, poi ci sta che da un punto di vista tencico o tattico si possa cambiare qualcosa a seconda dell’avversario che andremo ad affrontare, ma credo che alla fine la differenza la faccia quanto riusciremo ad essere noi stessi, con tutti i nostri pregi e difetti, perché se alla fine siamo arrivati fino a qui lo abbiamo fatti essendo noi stessi”.

Parole di grande soddisfazione a cui fanno eco quelle del ds dei bustocchi, Alberto Grassi: “Il raggiungimento di queste finali per noi è un grandissimo risultato. Non ci siamo mai nascosti quest’anno e nonostante qualcuno ci abbia deriso ad inizio stagione quando dicevamo che avremmo puntato ad arrivare fino in fondo, noi abbiamo continuato a lavorare a testa bassa e senza troppe parole, raggiungendo l’obiettivo. E’ chiaro, ora che ci siamo non vogliamo fermarci e vogliamo provare a regalare un sogno a tutta Busto. Questa è una squadra che è nata da zero ad inizio stagione e che in pochi mesi ha saputo diventare gruppo, superando anche le difficoltà. Nelle ultime tre partite, portare ben 6 giocatori in doppia cifra penso sia un risultato importantissimo frutto del grande lavoro fatto dalla squadra in palestra. L’inizio difficile di campionato ci ha permesso di compattarci ancora di più e arrivare al punto in cui siamo oggi. Il valore del torneo di quest’anno in Lombardia è altissimo, lo testimonia ogni gara ed essere riusciti ad arrivare fino alla finale per noi è un enorme traguardo, per il quale dobbiamo sicuramente dire grazie ai nostri due sponsor principali, Alessandro Bonicalzi e Tiziano Barbera, che con immensi sforzi ci ha permesso di costruire fin da subito un gruppo vincente”.

Alessandro Burin

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