Cinque vittorie e quattro sconfitte, 38 gol segnati e 27 al passivo: un totale di 15 punti che valgono il sesto posto in classifica a -2 dal tandem Appiano-Valdifiemme (Cavalese orfana dei gemelli Ahlstroem, tornati in Svezia per motivi famigliari), -3 dal Pergine, -6 dal Caldaro e -8 dal Dobbiaco capolista. Sono questi i numeri che descrivono la prima metà della regular season dell’HCMV Varese Hockey, cui si aggiunge però un dato, quello dei tifosi, in cui i Mastini giganteggiano: 2880 spettatori complessivi con una media di 720 a partita. Un successo strepitoso per la Acinque Ice Arena.

Bilancio? Sicuramente ci si poteva aspettare qualcosina di più dal punto di vista della classifica, ma il bicchiere non può che essere mezzo pieno se si considerano alcuni aspetti. In primis (non scontato) l’amore incondizionato della tifoseria nei confronti della squadra, un sentimento che (si è visto) è ben più forte del risultato. Secondo: vincere fa sempre piacere (ci mancherebbe), ma le partite che contano sono altre. Già dal girone di ritorno il peso specifico delle partite inizia ad aumentare: l’obiettivo Master Round (alias quinta posizione) è assolutamente alla portata e, laddove le prime nove partite sono servite a prendere confidenza con il ghiaccio e a scrollarsi di dosso la ruggine, il girone di ritorno servirà per alzare i giri del motore e avvicinarsi alle sfide cruciali della stagione.

A concordare con quest’analisi è il numero uno giallonero Carlo Bino, sempre in prima linea (in casa e fuori) con il solito genuino sorriso ad accogliere tifosi e addetti ai lavori. “Secondo me abbiamo fatto un buon girone d’andata – conferma il presidente – anche se ovviamente avremmo voluto vincere qualche partita in più. Sono certo che nelle prossime nove gare faremo meglio perché abbiamo finito in crescendo. È un campionato difficile: non puoi pensare di aver già vinto contro nessuno e, archiviato un match nel bene o nel male, devi subito pensare a quello successivo. Per questo siamo già concentratissimi su Bressanone, a maggior ragione perché all’andata abbiamo perso”.

Campionato equilibrato, qual è la squadra rivelazione?
“Senza dubbio Appiano. Nei pronostici di inizio stagione tutti noi avevamo inserito in alto Caldaro, Dobbiaco, Pergine, Valdifiemme e i Mastini, lasciando le altre un gradino sotto; nessuno si aspettava di trovare i Pirati lì. E invece Appiano è stata la sorpresa più bella: una squadra giovane che pattina davvero bene e che paga solo un pizzico di inesperienza. Daranno fastidio a tutti fino alla fine”.

Cosa possiamo dire del pubblico di Varese? Vi aspettavate una risposta del genere?
“Di sicuro lo speravamo, ma ci inorgoglisce vedere il numero di spettatori aumentare costantemente e, soprattutto, sapere che la squadra è sempre applaudita; considerando che su quattro gare casalinghe ne abbiamo perse tre, direi che non è un aspetto scontato. La nostra vera vittoria doveva essere quella di riempire il Palaghiaccio ad ogni partita e ci stiamo riuscendo: ci sono bambini, famiglie e spettatori di ogni età, sintomo che le partite dei Mastini sono diventate l’appuntamento del sabato sera per tutta Varese. Inoltre, invitiamo sempre altre realtà sportive e aziende, che non conoscevano l’hockey, che si stanno avvicinando a noi. Io sul ghiaccio posso fare poco, quello è compito di Matteo e Claude (Malfatti e Devèze, ndr), ma a livello di società ritengo che l’HCMV stia crescendo e l’impianto accogliente, in cui ognuno si sente a casa sua, aiuta non poco”.

A questo punto la domanda spinosa è: avete pagato la pressione del nuovo Palaghiaccio?
“Io sono convinto che un po’ di pressione ci sia stata, soprattutto all’esordio contro Dobbiaco. Va però detto che la pressione ci sarà sempre: il segreto di una grande squadra è trasformarla in carica positiva perché il nostro pubblico deve diventare a tutti gli effetti il sesto uomo sul ghiaccio. Sono certo che nel momento in cui riusciremo a fare questo step, dando seguito ad esempio a quanto successo contro Caldaro, la Acinque Ice Arena diventerà la chiave per girare a tutti gli effetti la stagione”.

A tal proposito, contro Pergine cosa è mancato?
“Reputo la sconfitta contro Pergine un giro a vuoto che, nel corso di una stagione, ci può stare. Tutte le partite sono sempre state tirate fino alla fine e non abbiamo mai perso in maniera eclatante: diciamo che sabato scorso la serata è nata male. Ricollegandomi a quanto dicevo prima, però, una grande squadra deve riuscire a ribaltare anche match di questo genere e sono sicuro che ci sarà da lezione in ottica playoff. Al momento stiamo crescendo e facendo esperienza: le sconfitte fanno parte del percorso di crescita, ma abbiamo costruito una squadra intelligente che capisce dove sbaglia e lavora sodo per non commettere lo stesso errore”.

Coppa Italia?
“Sarebbe bello averla a Varese, anche perché da tanti anni viene giocata in Trentino. Ci stiamo muovendo per capire se è possibile ospitare qui le Final Four. sarebbe un evento di prestigio per tutta la città e per la Regione Lombardia, anche in ottica Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Al momento è ancora presto e non mi sento di promettere nulla: ci proveremo”.

Per concludere, quali devono essere le aspettative da adesso in avanti?
“Mi aspetto sicuramente che la squadra continui ad allenarsi per migliorare e mi aspetto di riprendere i punti che abbiamo lasciato per strada nel girone d’andata. Sono convinto che faremo bene: la vittoria contro Caldaro ci ha dato entusiasmo e l’interesse intorno alla squadra aumenta sempre più. Non resta che vivere tutti insieme la stagione, a cominciare da sabato sera contro Bressanone”.

Matteo Carraro
Foto FB HCMV Varese Hoceky IHL

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