Partita come una delle favorite indiscusse per la promozione diretta in Seconda Categoria, la Beata Giuliana aveva, fino a domenica scorsa, un po’ deluso le aspettative. I risultati un po’ zoppicanti uniti alla partenza sprint dell’Arnate avevano infatti costretto i rossoblù a distanza dalle posizione di vertice, facendo sorgere qualche interrogativo sul reale valore della formazione bustocca.

Tuttavia si sa come nel calcio si possa scrivere una storia nuova da un momento all’altro, e per la Beata Giuliana questo nuovo capitolo sembra essere arrivato con la vittoria di domenica proprio contro l’Arnate, che ha ridato lo slancio per ritornare là in alto. A parlarcene è il capitano dei rossoblù Stefano Magnaghi, che racconta del momento vissuto dalla squadra, a partire proprio dalla giornata di domenica: “La partita contro l’Arnate da sicuramente molta carica: eravamo in vantaggio 2-0 e siamo stati rimontati, abbiamo trovato il gol per poi essere ripresi di nuovo. Potevamo demoralizzarci, ma il gruppo è rimasto concentrato e siamo riusciti a vincerla. Un atteggiamento del genere contro una squadra così ci da molti stimoli e consapevolezza di quello che è il nostro valore”.

Il vostro non è stato un avvio sopra le righe. Quali sono stati secondo te i motivi?
“Non saprei onestamente. Nella prime partite eravamo partiti bene a livello di gioco, ma abbiamo sprecato molto a livello di occasioni. Più che contro l’Arnate la svolta la si è avuta con il Busto 81 e con l’Airoldi, dove abbiamo raccolto risultati negativi. Quei due passi falsi ci hanno fatto capire che dovevamo cambiare l’approccio alla partita e agli allenamenti. Ci stiamo ancora lavorando, perché in queste ultime due partite i risultati sono arrivati proprio grazie a questo atteggiamento nuovo: la cosa fondamentale sarà riuscire a mantenerlo costante”.

Dopo tanti anni in Seconda la Beata ritorna a fare un campionato di Terza. Come sono stati questi primi mesi in un campionato differente?
“È un campionato sì differente, ma diciamo che personalmente non è cambiato molto. Il nostro gruppo che era presente a fine dell’anno scorso è lo stesso di quest’anno, in più i ragazzi che sono arrivati in questa stagione si sono inseriti bene. Per quanto riguarda il campionato invece, il livello naturalmente è inferiore, ma ogni domenica è una sfida, non c’è niente di facile nemmeno qui”.

A livello personale, sei ormai una bandiera della squadra e la fascia di capitano lo conferma. Come vivi questo tuo ruolo nello spogliatoio e soprattutto in campo?
“È facile fare il capitano di questa squadra perché ci sono tanti giocatori con una forte personalità e con una forte esperienza. Soprattutto tutto il gruppo ha voglia di divertirsi e di giocare, uno stimolo che si sente molto. Grazie a tutte queste persone è come se ci fossero tanti capitani nel gruppo ed ognuno mette qualcosa di diverso per stimolare per stimolarci”.

Da difensore invece, immagino che i 10 gol subiti fino a qui siano un dato che non ti fa troppo sorridere…
“Sicuramente è una cosa su cui dobbiamo lavorare, ma non solo quello. I gol presi sono arrivati per disattenzioni o per cali: anche contro l’Arnate, ad esempio, abbiamo subito 2 gol nell’arco di 3 minuti in maniera molto simile. Sono dei segnali, non c’è naturalmente da drammatizzare perché comunque la partita era molto tesa, però prendere due gol significa che c’è stato un calo di attenzione. C’è da lavorare sicuramente, però non sono preoccupato, perché quando ci muoviamo insieme sappiamo fare un’ottima fase difensiva”.

Che idea ti sei fatto del campionato e soprattutto delle vostre dirette rivali per la promozione?
“Io sono dell’idea che gli obiettivi vadano fissati strada facendo in base al gruppo, ai risultati e anche agli avversari. Sono convinto che la squadra abbia le capacità per mettere in difficoltà tutti e di vincere ogni domenica, bisogna però dimostrarlo in campo. È poi facile rispondere guardando la classifica a quelle che saranno le formazioni di testa, però ad esempio ci sono squadre come l’Union Oratori che non abbiamo ancora affrontato, per cui non voglio esprimere un giudizio. Tra quelle che ho visto posso citare l’Arnate, che mette molta intensità nelle partite, ed è un aspetto che può fare la differenza. Però penso anche al Busto 81 che contro di noi ha fatto una gran partita. Poi come ho detto, ancora non ho avuto modo di vedere tutte le altre formazioni”.

Chiudendo, il calendario vi mette di fronte nelle prossime tre settimane e tre scontri diretti: Azalee, Amor Sportiva e Union Oratori Castellanza. Che Beata Giuliana servirà per uscire indenne da questo trittico?
“Deve essere la Beata Giuliana che c’è in queste settimane, ma che in realtà è sempre stata un gruppo sereno e che si vuole divertire, non solo in campo ma anche fuori. E’ un gruppo che condivide sempre più momenti e più esperienze insieme e questo è un aspetto su cui il mister punta molto, sapendo che la serenità è l’elemento chiave che ci fa rendere al meglio”.

Francesco Vasco

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