Nonostante la stagione non brillante da parte dell’Aurora Induno, le bandiere sono rimaste e tra queste c’è sicuramente Samuele Caverzasi: il classe ’94 veste la maglia biancoblu da ormai quattro anni e non è disposto ad accettare la zona playout che, insieme ai suoi compagni, tenterà di evitare fino all’ultima giornata.

Con la zona playout subito alle vostre spalle c’è tranquillità o tensione nello spogliatoio?
“Siamo relativamente tranquilli: nell’ultima giornata abbiamo pensato a ciò che avremmo dovuto fare noi, ma purtroppo anche dietro hanno vinto quasi tutte. Come ci dice la società, finchè non ci sarà la certezza matematica, dovremo lottare fino alla morte in tutte le partite. Ovviamente era importante vincere domenica per essere più tranquilli e ci siamo riusciti, ma dobbiamo restare concentrati sulle prossime”.

C’è mai stata tensione all’interno del gruppo quando i risultati non arrivavano?
“Il gruppo è sempre stato fantastico, oltre che unito, quindi non ci sono mai stati problemi. Io sono qui da quattro anni e non posso dire nulla su tutti i miei compagni: non ci sono mai stati screzi, anche se sappiamo di aver commesso qualche errore di troppo”.

Terzo goal stagionale, ma quelli dell’ultima giornata valgono di più?
“Decisamente sì. Sono contento principalmente per aver aiutato la squadra ad ottenere un risultato importante; in più lo sono anche personalmente perché non segnavo da un po’. Purtroppo sono anche stato fuori tanto: dall’andata con la Malnatese fino all’inizio del girone di ritorno perché mi sono girato la caviglia, quindi è stato molto difficile recuperare dopo tre mesi di stop”.

Potete tirare un sospiro di sollievo dopo la vittoria con la Lavena Tresiana?
“Il sospiro di sollievo è relativo perché da adesso in poi bisogna se non vincere, almeno prendere punti contro tutti. Non bisogna mollare adesso pensando di essere al sicuro, ma concentrarsi ancora di più”.

Cosa si poteva fare meglio durante la stagione?
“Onestamente penso che sia mancato un goleador che segni 15-20 goal a campionato: averne uno così davanti fa la differenza: ti fa essere più sereno. Siamo anche stati sfortunati: abbiamo avuto tanti infortuni e tante partenze. Ci siamo dovuti adattare, io ad esempio non sono una prima punta ma un esterno d’attacco”.

La partita contro l’Eagles si può considerare decisiva?
“In parte sì, ma non fino in fondo: se si dovessero mettere in tasca tre punti ci si potrebbe considerare salvi. Tuttavia, prima di quella, avremo quella col Ceresium sarà ugualmente importante per trovare continuità e bisognerà approcciarla nel modo giusto”.

Come le state preparando?
“Esattamente come abbiamo gestito tutto l’anno: allenandoci al massimo in settimana per arrivare pronti alla domenica. Penso che, se giocassimo come sappiamo, potremmo fare molto bene: a detta di tutti non siamo una squadra che gioca male, anzi, a volte rischiamo troppo costruendo dal basso ma ci porta tanti vantaggi”.

Andrea Vincenzi

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