Nel tennis quando uno è un campione, lo dimostra non solo conquistando punti con grandi colpi, ma anche e soprattutto dimostrando grande sangue freddo, grande concentrazione, grande determinazione. E’ quella condizione psico-fisica che permette al fenomeno di turno di tirarsi fuori da una situazione altamente compromessa con un colpo di reni fantastico.

Nel tennis questo momento fatidico è il match-point in mano all’avversario, che sicuramente non è una schiappa visto che sta per vincere contro un tennista di grande livello. Ed è qui che il top-player sfodera le sue migliori armi, ribaltando il tutto e portando così il match dalla sua parte, tale è la botta, tecnica e psicologica, subita dall’avversario.

L’ultimo della serie protagonista della prodezza in questione in un torneo importante come gli US Open è stato il nuovo fenomeno del tennis mondiale, il giovanissimo Carlos Alcaraz, che nei quarti ha annullato il punto decisivo proprio contro il nostro Jannik Sinner, il quale sentiva ormai il profumo della semifinale. E invece quel punto ha cambiato tutto e lo spagnolo si è involato prima alla vittoria del set, poi della partita e infine del torneo.

Le scommesse live lo davano fra i favoriti ma non avevano certo previsto quel guizzo d’autore che ha modificato totalmente l’inerzia della sfida lanciandolo verso il trionfo finale. Ma Alcaraz ha firmato solo l’ultimo di una serie di eventi del genere che hanno caratterizzato nel tempo in particolare proprio il torneo di New York. Sei infatti sono i precedenti nelle 142 edizioni dello Slam statunitense.

Si parte dall’impresa di Manolo Orantes nel 1975 quando in semifinale batté poi un certo Guillermo Vilas (che non sfruttò ben 5 match-point…) e in finale Jimmy Connors, per proseguire poi con quella meno eccezionale di Boris Becker nel 1989 che annullò due match point a Rostagno appena al 2° turno, ma poi vinse il torneo battendo in finale Ivan Lendl.

Sette anni dopo, nel 1996, l’evento porta la firma di Pete Sampras che ai Quarti annulla ‘appena’ un match-point allo spagnolo Alex Corretja, andando poi a vincere la finale contro Michael Chang, mentre nel 2003 è la volta di un altro statunitense, Andy Roddick che in semifinale rimonta contro Nalbandian proiettandosi verso la finale vinta contro Juan Carlos Ferrero.

Arrivando poi a giorni a noi più vicini torna alla mente lo splendido doppio acuto di Novak Djokovic nei confronti di Roger Federer in occasione della semifinale del 2011, mentre l’ultimo precedente prima di quello di Alcaraz di quest’anno fu appannaggio di Stan Wawrinka che nel terzo turno del 2016 annullò una palla match ad Evans.

Come avete avuto modo di verificare non c’è tra questi un tennista normale, parliamo solo di fenomeni assoluti che hanno conquistato vittorie in serie nella loro carriera, come del resto accaduto a Martina Navratilova, unica tennista donna a compiere l’evento, peraltro, come un’altra top come Steffi Graf nella semifinale degli Us Open del 1986, poi ovviamente vinti.

Redazione

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