Archiviata la regular season è già tempo di iniziare a pensare ai playoff: la serie al meglio delle sette contro Unterland sembra una montagna invalicabile, ma i Mastini Varese sanno di avere le carte in regola per provare a stupire. Da sabato 26 febbraio si comincerà a fare sul serio e si prospettano almeno quattro sfide di fuoco contro i Cavaliers.

Di sicuro i Mastini si aspettavano forse di arrivare in ben altra posizione alla post season, ma il verdetto del ghiaccio è insindacabile e ha decretato uno degli accoppiamenti più ostici che potessero capitare. Ciononostante i gialloneri potranno contare sull’unità di un gruppo che ha saputo far fronte alle difficoltà: il percorso di crescita continua, anche grazie all’approdo dei canadesi Capannelli e McGrath, e contro Unterland potrebbe arrivare la consacrazione.

Mentre il countdown che porterà al primo ingaggio delle 20.30 prosegue inesorabile, coach Matteo Malfatti (nella foto a destra) si presta ad una chiacchierata su quella che è stata la stagione fin qui dei Mastini e su ciò che dovrà essere nei playoff.

Cominciamo dall’identità. La sensazione, dall’esterno, è che Tom Barrasso non fosse riuscito a cementare il gruppo; chi sono i Mastini Varese?
“Tom è sicuramente un ottimo tecnico, anche se forse troppo poco empatico. Ha saputo dare un gioco alla squadra, ma non l’identità e, per i Mastini, questo è l’aspetto primario. Chi indossa questa maglia ha bisogno di sentirsi parte di un gruppo, di lottare per questi colori e non semplicemente per seguire le volontà del coach. Da quando ho preso in mano la squadra mi sono posto proprio quest’obiettivo: ricompattare il gruppo, far sentire ognuno parte di qualcosa di più importante, far capire l’importanza di aiutarsi l’un l’altro lasciando fuori ogni tipo di polemica. Credo che questo sia emerso, soprattutto perché tutti i ragazzi hanno capito la difficoltà del momento. Quando un allenatore lascia ci si trova sempre davanti a un bivio: o si molla definitivamente o si mette la quinta e si reagisce”.

La reazione c’è stata al netto però di alcune sconfitte che, nell’economia di una stagione, ci possono stare. I derby persi sanno però di giri a vuoto…
“Sono tre partite molto difficili da analizzare. In primis ci dispiace per i tifosi perché perdere non è mai bello, figuriamoci un derby; in ogni gara abbiamo avuto la consapevolezza di poter far nostra la partita e proprio per questo brucia ancor di più, perché Como ha capitalizzato i nostri errori e di questo bisogna dar loro merito. Se ne hanno vinte tre su tre significa che sono stati più bravi di noi. Dispiace, ma una stagione non può essere giudicata solo da tre derby persi: adesso viene il bello”.

A proposito di questo: che avversario è Unterland?
“Un avversario molto forte e ben organizzato. Nel corso della regular season i Cavaliers hanno dimostrato di essere la squadra più compatta, vincendo la Coppa e il Master Round, ma soprattutto disciplinata: hanno giocatori d’esperienza, quattro linee equilibrate e i giovani migliori del nostro livello. Hanno fisicità, pattinano molto e tutte queste qualità li hanno portati a vincere partita dopo partita. Dal canto nostro dovremo essere bravi a metterci nelle condizioni di poter dimostrare ciò che sappiamo fare, anche perché la serie è lunga e i giocatori d’esperienza, come quelli che abbiamo noi, possono fare la differenza”.

Nei playoff si volta definitivamente pagina rispetto a quella che è stata la regular season?
“Parliamo di partite che hanno una storia a sé, in cui conta come ti prepari, ma soprattutto la parte emotiva. Rispetto alla regular season dovremo essere bravi ad imparare dagli errori commessi, ma anche a far tesoro di quanto di positivo abbiamo fatto. Mi riferisco, ad esempio, ai miglioramenti in power play, ma anche a tante altre situazioni di gioco. Di sicuro dovremo trovare la costanza di rendimento nel corso dei 60′, evitando quei cali di tensione che ci sono stati fin qui; in questo senso, però, sono fiducioso perché le serie dei playoff portano chiunque a fare un ulteriore step a livello mentale”:

Sfide ravvicinate con trasferte lunghe e impegnative: come si gestisce la tensione nervosa?
“Con l’esperienza, ed in merito a questo sono fiducioso. Sono convinto di avere una squadra esperta e pronta a gestire tutti i momenti che ci troveremo ad affrontare la prossima settimana. Bisogna avere la capacità di resettare alla fine di ogni partita e cominciare a pensare subito alla prossima, interpretando ogni gara come fosse una finale. Questo step Unterland l’ha già fatto: fino a poco tempo fa erano solo una squadra giovane, ora sono un gruppo esperto che sa portare a casa le competizioni”.

Ragionando sulla serie playoff, quale sarà la chiave per poter dire la vostra?
“Partire bene sarà davvero importante perché invertire il fattore campo potrebbe essere fondamentale. Ogni partita sarà però cruciale: vincere sabato per poi prendere sottogamba il match successivo all’Agorà equivarrebbe a buttare al vento quanto di buono fatto nel match precedente. Partire bene sarà comunque fondamentale per dare un segnale sia a Unterland sia soprattutto a noi stessi; sarà una battaglia, ma noi siamo pronti”.

Nell’ultima sfida contro Bressanone, Capannelli è stato spostato in prima linea. In generale, lui e McGrath sono arrivati per garantire ai Mastini un salto di qualità sotto tutti i punti di vista; cosa dobbiamo aspettarci dai due giovani canadesi?
“La scelta di spostare Adam in prima linea è stata dettata esclusivamente da un criterio tattico e, su di lui, sono praticamente certo di sapere che partita disputerà: è un giocatore che difficilmente sbaglia le gare, è fisicamente molto forte e atletico. Mi aspetto un cambio di passo e sono curioso di vederlo confrontarsi con realtà del calibro di Unterland. Lui, come tutti gli altri, dovrà essere decisivo in fase di finalizzazione. Da Shane invece mi aspetto ciò che sta facendo, ma se dovesse alzare il livello non potrei che essere più felice di così; deve solo stare più attento alle penalità, perché gioca in maniera molto aggressiva. Entrambi sono ragazzi d’oro e, per come si sono integrati, sembrano qui da anni”.

Per concludere, che risposta dobbiamo aspettarci dal pubblico?
“Più che una risposta mi aspetto una conferma. Siamo grati dell’amore che il pubblico ha sempre dimostrato a questa squadra e siamo orgogliosi di aver tenuto in piedi il movimento regalando gioie e soddisfazioni a tutti quei tifosi che ci hanno seguito anche in trasferta. Tutto quello che abbiamo fatto l’abbiamo fatto per loro e considerando che giocavamo a Milano i numeri di quest’anno, sempre tra le prime quattro squadre per media spettatori, sono per noi motivo di assoluto orgoglio. In attesa di tornare a Varese dalla prossima stagione…”.

Calendario quarti di finale Unterland – Mastini Varese

GARA 1: sabato 26 febbraio ore 18.30 a Egna
GARA 2: martedì 1 marzo ore 20.30 al PalaAgorà (Milano)
GARA 3: giovedì 3 marzo ore 20.30 a Egna
GARA 4: sabato 5 marzo ore 20.30 al PalaAgorà (Milano)
eventuale GARA 5: martedì 8 marzo ore 20.30 a Egna
eventuale GARA 6: giovedì 10 marzo ore 20.30 al PalaAgorà (Milano)
eventuale GARA 7: sabato 12 marzo ore 18.30 a Egna

Matteo Carraro

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