Non poteva sognare ritorno in panchina migliore dopo l’isolamento causa covid-19 delle ultime due settimane coach Adriano Vertemati, che vede la sua Varese tornare alla vittoria contro qualsiasi tipo di pronostico, su un campo difficilissimo come quello dell’Allianz Dome di Trieste, mai espugnato fino a stasera, in un momento delicatissimo per lui e per tutta la squadra, in grande emergenza.

Nelle difficoltà però si vedono gli uomini e Varese, da questo punto di vista, stasera ha trovato la sublimazione di quanto espresso nelle ultime settimane, con le prove di orgoglio e cuore messe in campo contro Treviso e Brindisi che però non avevano portato punti.

A Trieste è andata diversamente, perché Varese ha saputo aggiungere a questo anche una grandissima prova tecnica e tattica, con finalmente una compattezza ed organizzazione difensiva ritrovata grazie alla zona che porta meno dispendio di energie e tanta quadratura in campo, soprattutto in termini di copertura e chiusura dell’area.

Un quadro perfetto che i biancorossi hanno tinto senza mai fermarsi dal primo all’ultimo minuto, mostrando anche quella risposta mentale nel momento più difficile della partita sotto di 4 nel terzo quarto, che non ha portato ad un crollo ma bensì ad una grande risposta.

Così, con grande orgoglio, coach Vertemati commenta così la prova dei suoi al termine dei 40′: “Sono molto contento. Stiamo attraversando un periodo di grande sofferenza sportiva e anche semplicemente allenarsi, con i problemi che abbiamo avuto, è stato complicato. I ragazzi fin dal primo giorno non si sono mai tirati indietro. Arrivavamo da tante sconfitte di fila, con tre giocatori fuori e si meritavano una serata del genere. In partita siamo stati bravi a capire dove trovare i vantaggi, come ha fatto Gentile in post basso oppure Kell che ha attaccato molto bene. Sorokas e Jones hanno fatto una grande prestazione di solidità difensiva e sacrificio. L’obiettivo di stasera era quello di cercare di adattare una difesa a zona per limitare il dispendio di energie e mettere sotto pressione i loro tiratori. L’obiettivo è stato centrato al meglio, poi quando Fernandez ci ha punito con il tiro da tre non ci siamo disuniti e siamo stati molto bravi, tornando a uomo, a concedere davvero poco. E’ presto per guardare la classifica, noi abbiamo avuto una serie di vicissitudini che hanno portato ad allenarci da inizio stagione solo 5 volte tutti insieme. Banalmente nelle ultime tre settimane siamo sempre stati questi 7 e ciò ci ha permesso di trovare quella continuità che a gruppo completo non abbiamo mai potuto trovare finora”.

Alessandro Burin

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