Sport e inclusione sono protagonisti a Varese: da ieri al 5 settembre la città ospita un raduno multisportivo, organizzato dalla Fondazione Pio Istituto dei Sordi di Milano nell’ambito del progetto “Campioni sordi ieri, oggi e domani”, con il partenariato del Comune di Varese, il sostegno di Fondazione Vodafone Italia ed la collaborazione di Federazione Sport Sordi Italia . 
L’evento chiude il progetto nato nel 2019 con l’obiettivo di rafforzare la relazione positiva delle persone sorde con lo sport grazie alla valorizzazione del passato e all’abbattimento delle barriere che ostacolano la pratica sportiva, soprattutto per i più giovani. 

Per le quattro rappresentative azzurre, quello offerto dal raduno di Varese, ultima tappa del progetto, sarà un fine settimana di messa a punto della preparazione in vista dei prossimi appuntamenti internazionali che, per la prima volta, si svolgeranno in Italia: i mondiali di volley (23 settembre-2 ottobre, a Chianciano Terme) e gli europei di basket (15-23 ottobre, a Pescara).

Per il weekend varesino appuntamento oggi alle 16.30 presso CUS Insubria in via Monte Generoso, con l’amichevole Nazionale basket maschile FSSI VS Pallacanestro Virtus Luino; alle 17.00 presso Palestra Falaschi in piazza Don L.Gabbani ci sarà l’amichevole Nazionale pallavolo femminile FSSI VS ASD Visette Volley; evento conclusivo del progetto Campioni Sordi Ieri, oggi e domani al Grand Hotel Varese alle 20.45. 
Domenica 5 settembre alle 10.30 presso CUS Insubria ci sarà l’amichevole basket femminile FSSiI vs Pro Patria et Libertate Busto Arsizio; sempre alle 10.30 alla Palestra Falaschi l’amichevole con la pallavolo maschile FSSI

In concomitanza il Cortile d’onore del Comune di Varese ospita la mostra fotografica, aperta a tutti, dedicata al progetto “Those who play will be champions”.
‘Campioni sordi ieri, oggi e domani’ ha come obiettivo il rafforzamento della relazione positiva delle persone sorde con lo sport grazie alla valorizzazione del passato e all’abbattimento delle barriere comunicative che ostacolano la pratica dello sport, soprattutto per i più giovani. Nel complesso insieme di lingue, culture e modi di essere al mondo che caratterizzano la società odierna, lo sport si impone come un linguaggio universale che supera confini, lingue, culture, religioni e ideologie e che possiede la capacità di unire le persone, favorendo dialogo e accoglienza. Soltanto lo sport riesce, infatti, a tenere insieme sia i diversi modi di essere sordo (segnante, oralista, con impianto cocleare o meno, …), sia persone sorde e udenti, rappresentando uno spazio di incontro ‘alla pari’ e di reale inclusione.

Redazione

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