Superleague: Roma, 19 aprile 2021 – Una notte che ha cambiato e spaccato il calcio europeo. Nasce infatti, o almeno nelle intenzioni dei fondatori è così, la Superlega: una competizione europea che andrebbe a sostituire la Champions League o sarebbe comunque alternativa a quest’ultima.
L’annuncio ufficiale intorno alla mezzanotte tra domenica 18 e lunedì 19 aprile. E da quel momento si è scatenata la bagarre, la polemica di un’ampia fetta del mondo del pallone. Che non vuole quello che definisce un “calcio dei ricchi”. 
Una Superlega fondata da una quindicina tra i club più ricchi e che avrebbe una “base” di circa un miliardo di tifosi, sommando gli appassionati delle squadre fondatrici. Per l’Italia hanno aderito Juventus, Milan e Inter. Ma è scontro con l’Uefa: il governo europeo del pallone annuncia sanzioni pesanti per quei club che aderiranno a questo nuovo format. 

Da La Nazione

Caro calcio, 
ti scrivo, così mi distraggo un po’…

Il buon Lucio Dalla l’avrebbe iniziata così questa lettera, parlando apertamente ad un amico, tralasciando, o fingendo di tralasciare, il fatto che in realtà sia tutto molto più simile ad un amore.
Caro calcio io ti scrivo perché dicono che la notte porta consiglio mentre io, e probabilmente milioni di altre persone al mondo, da ieri notte, più che un consiglio cerchiamo appiglio. Un appiglio per capire cosa sta succedendo.

Diccelo tu.
Cosa sta succedendo?
Ti stai mettendo in discussione?
Non ti piaci più?
Stai cercando di capire in quale direzione andare?

Sul piatto della bilancia da un lato vedo il peso massimo della passione, del talento, dei sogni.
Vedo il Chievo Verona che si qualifica in Champions League, il Vicenza in semifinale di Coppa delle Coppe, l’Atalanta che sbanca il Mestalla e la Grecia campione d’Europa. Vedo i ragazzini che emulano Ronaldo, i campi di provincia che trattengono fiato e doppi passi, le mani giunte di un nonno che ha scommesso tutto sul nipote pallone d’oro e quel nipote che si alza alle quattro del mattino per quel diploma tanto simile ad un paracadute. 

Sull’altro piatto ci sono un sacco di numeri. Vedo un fatturato di 6,2 miliardi che un anno fa sfiorava i 7,3 miliardi, vedo il Benfica con un utile di 41,7 milioni. Vedo oltre 30 milioni di italiani appassionati al calcio di cui 4,6 milioni tesserati e lo vedo lì, nelle prime 10 industrie italiane a generare il 12% del Pil di questa penisola.

La guardo bene quella bilancia e in cuor mio so esattamente da che perde penda, ma non so esattamente dove posare l’ultimo pesetto che ho tra le dita. 
Il più strano degli eufemismi mi spinge verso un unico paragone, forse un po’ bizzarro.

Caro calcio, ce l’hai presente quando il fidanzato ti tradisce e tu sei lì, con le corna in testa, la dignità sotto i piedi, ed il cuore che continua a vacillare per uno stupido messaggio? Io lo so che questo paragone potrà sembrarti infantile, ma mentre ti chiedi se il perdono è da falliti o persone mature, se è un vizio o la più potente delle armi, il mondo scorre, il cambiamento avanza e fa paura, le gambe tremano e con gli occhi negli occhi non sai se sconfinare in un futuro che sa poco di quel passato così traboccante di emozioni, ma che potrebbe rivelare scenari lontani oltre un paio di binocoli oppure rimanere inerme di fronte, aggrappato a ciò che è stato e che forse, alla lunga, non sarà più.

Il campo di provincia ed i sogni di quel ragazzino con la maglia numero sette sulle spalle sapranno ancora tenere testa alle lusinghe di un futuro a forma di diamante da 25 carati? 
Se c’è una cosa che ho imparato nella vita è che le vere scelte d’amore sono fatte così: 90% di cuore, 10% di ragione. Non esisterebbe l’una senza l’altra.

E qui è proprio d’amore che si parla. Forse il tempo aiuterà a capire, come sempre, o forse la strada del compromesso è l’unica plausibile per far funzionare un vero rapporto. 

Allora, per il momento, facciamo così: io ti perdono, ma tu lasciami sognare.

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare…

…L’anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità
”.

Mariella Lamonica

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