Venerdì 9 luglio, la frase del giorno
Ma se davvero a una scelta, o a una classifica, non è possibile sottrarsi, allora suggerirei di abolire ogni discussione sul numero di successi, degli Slam o sulla lunghezza di questo o quel “governo” tennistico, per aprire una cartella e inserirvi dentro tutti i nomi degli innovatori, dunque quei tennisti inevitabilmente campioni, che hanno spinto il tennis verso il futuro. Sono loro i costruttori del nostro sport, e a loro, quando si discute di storia o di supremazia, occorre rifarsi per meglio comprendere ciò che è stato prima e ciò che è venuto dopo.
Adriano Panatta

Adriano Panatta è nato a Roma il 9 luglio 1950. E’ un ex tennista italiano.
Considerato il miglior giocatore italiano dell’era Open e uno dei più grandi di sempre, nel suo palmarès figurano 10 tornei del circuito maggiore in singolare su 26 finali disputate, oltre a 18 titoli in doppio su 28 finali disputate.
Nel 1976, il suo anno magico, trionfò in singolare agli Internazionali d’Italia e al Roland Garros, unico tennista italiano nella storia ad avere centrato l’accoppiata nella stessa stagione e, in era Open, ad avere conquistato una prova del Grande Slam. Nello stesso anno contribuì, inoltre, all’unica, storica, vittoria della Coppa Davis da parte della nazionale italiana. Con il quarto posto raggiunto nell’agosto del 1976 vanta la miglior classifica ATP mai raggiunta in singolare da un tennista italiano dall’introduzione del sistema di calcolo computerizzato. Al Roland Garros è stato inoltre l’unico giocatore al mondo in grado di sconfiggere Björn Borg.
E’ l’unico tennista italiano ad avere conquistato due titoli di categoria equipollente all’attuale ATP World Tour Masters 1000 in singolare, nel 1975 diventò il primo italiano a essersi qualificato per un’edizione delle finali di singolare maschile del Masters.

Mattia Marocco

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