Il settore del gioco italiano è alle prese con le chiusure del comparto fisico e adesso, con il nuovo governo, spera in una riapertura.
All’inizio furono i divieti di pubblicità, poi nuove tassazioni, infine le chiusure dovute al Covid 19. Il settore delle scommesse sportive non trova veramente pace e solo adesso ha iniziato nuovamente a macinare e a lavorare. Perché insieme alla chiusura fisica dei negozi e dei centri, ovviamente, c’è stata anche la chiusura dei campionati, lo stop alle competizioni, il rinvio di campionati e sfide continentali. Vale a dire la mancanza di eventi su cui scommettere, quindi un serio arresto al giro d’affari che ruota intorno alle scommesse sportive.

Lo sa bene Alexander Martin, Ceo di SKS365, che nel corso dell’SBC Digital Italy ha espresso il suo punto di vista sulla situazione attuale del gioco italiano. “Il 2019 è stato un anno impegnativo per la regolamentazione del gioco in Italia – si legge sul sito specializzato di Agimeg – Con il divieto di sponsorizzazione. agli operatori con regolare licenza non è stato più possibile pubblicizzare i propri prodotti, sia per quanto riguarda la rete fisica sia online. In queste condizioni promuovere il proprio brand è molto difficile”.

Oltre ai divieti di pubblicità, infatti, a inizio 2020 il Covid 19 ha complicato ulteriormente la situazione e lo ha fatto proprio nel momento in cui il business stava crescendo, ovvero tra gennaio e febbraio. Poi la pandemia ha imposto prima la chiusura della filiera di gioco fisico, poi anche quella online, attraverso la cancellazione di eventi sportivi e la migrazione degli appassionati verso i casinò games e gli e-Sports. “A tutto questo si è anche aggiunta un’ulteriore tassazione sulle scommesse sportive dello 0,5% che ha ulteriormente penalizzato questo prodotto” ha continuato ancora Martin, sottolineando come in Italia il settore delle scommesse sportive dia lavoro a migliaia di lavoratori. Lavoratori che ora aspettano una riapertura.

Ma tante sono le incognite circa un ritorno alla normalità, almeno per quanto riguarda il gioco legale. Si parla infatti del 5 marzo come data di riapertura, ma non c’è nessuna notizia ufficiale. Sarà il nuovo Governo Draghi a dare le risposte in questo senso. Anche perché adesso il calcio e gli altri sport entrano nel vivo, ci sono eventi, finali, partite, match che non possono passare inosservati. L’economia italiana passa anche attraverso questo treno. Un treno che non si può far passare come se nulla fosse.

Redazione

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