È un Rossi sconsolato e arrabbiato quello che si presenta ai microfoni al termine della beffa firmata Lavagnese che condanna il Città di Varese ad un 2-2 pieno di rimpianti. “Avevamo buttato il cuore oltre l’ostacolo – comincia il mister – e sapevamo che avremmo dovuto soffrire tanto. Purtroppo siamo stati beffati nel finale e fa male pareggiare così“.

Rossi non vuole usare quel termine per non cercare alibi, ma è innegabile che il Varese oggi sia stato decisamente sfortunato: Mamah, Marcaletti e Rinaldi sono usciti acciaccati (a dir poco) dal match e i segnali che arrivano, soprattutto fronte Marcaletti, non sono affatto positivi. “Non mi era mai capitato di avere tre infortuni al ginocchio in una partita – continua Rossi – ma dobbiamo avere la forza di andare avanti contro tutto e tutti. Come stanno? Mamah e Rinaldi dovrebbero avere un guaio al collaterale, mentre Marcaletti sembra abbia un problema alla rotula, ma tutti e tre dovranno essere attentamente valutati”.

Per il resto, però, si è visto il “solito” Varese sprecone che viene condannato dai propri errori. “Quest’anno va così – glissa Rossi – perché loro ci hanno regalato tre palle gol di cui ne abbiamo concretizzata una, mentre su due nostri errori loro hanno fatto due gol. Abbiamo disputato una buona partita, ma abbiamo commesso i soliti errori e siamo stati puniti; cose già viste, sappiamo di dover soffrire fino alla fine”. I biancorossi sono oggi scesi in campo con un inedito 3-5-2 che ha ben imbrigliato, soprattutto nel primo tempo, la Lavagnese e Rossi spiega così le sue scelte: “L’avevamo preparata così perché non avevo attaccanti di ruolo e nel complesso non è andata male anche se alla fine abbiamo concesso troppi cross; l’infortunio di Marcaletti mi ha costretto ad un doppio cambio che ha un po’ stravolto le mie idee“.

Infine c’è spazio per un veloce giudizio sui singoli, a cominciare dal capitano Domenico Disabato apparso in buona condizione e subito decisivo. “Ha giocato bene – conferma Rossi – ma si vede che mancava da tanto e gli manca il ritmo partita. Per noi resta un giocatore fondamentale e ci darà una grossa mano. Siaulys? Ha fatto due allenamenti da quando è rientrato, così come Otelè; ho preferito non rischiarli”.
Nel post partita avremmo voluto sentire anche qualche giocatore biancorosso, ad esempio Disabato (che malgrado la delusione per il risultato avrebbe potuto commentare la sua buona prestazione), ma come succede sempre in questi casi le bocche dei giocatori del Varese restano cucite.

Sulla sponda Lavagnese, invece, Cristiano Masitto (nella foto a destra) può dirsi soddisfatto dei suoi che hanno avuto il merito di crederci fino alla fine: “Sapevamo di affrontare una squadra che non giocava da tempo mentre noi, viceversa, abbiamo giocato tre partite in undici giorni; questo non ci ha permesso di improntare la partita all’attacco come siamo abituati a fare. Il Varese è inoltre una squadra davvero forte e ci ha messo in difficoltà, ma oggi è emerso il carattere dei miei ragazzi che ci hanno creduto fino alla fine e continuiamo la nostra serie positiva di risultati. I tanti errori? Accetto l’errore tecnico, non quando si sbaglia il principio di gioco: secondo me abbiamo sbagliato il primo tempo dato che ci siamo concentrati sulle individualità e non sul collettivo. Se vogliamo fare uno step in avanti dobbiamo migliorare in questo. Ora avremo due settimane per ricaricare le pile e concludere al meglio questo campionato”.

Inevitabile, in chiusura, un commento dell’ex Andrea Addiego Mobilio (nella foto a sinistra): “Mi spiace per i miei ex compagni, ma sono molto contento per la mia Lavagnese: abbiamo raggiunto il pareggio contro una squadra davvero forte e in questo modo stiamo dando continuità ai nostri risultati positivi. Scintille con Lo Pinto? Niente di che, sono cose che possono succedere; non voglio alimentare polemiche“.

Matteo Carraro

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