Restano due domande. Ovviamente inevase. Cosa sarebbe stato con la Pro Patria al completo e come sarebbe finita se la zingarata di Kolaj avesse incontrato la rete e non i legni della porta di Israel. Interrogativi a cui nessuno potrà mai rispondere. E argomenti che non spostano molto della stagione biancoblu. Parecchio (invece) del suo epilogo. L’annata tigrotta rimane straordinaria (nel senso di fuori dell’ordinario). La sua chiusura (oggettivamente) meno.
Perché ha ragione Javorcic a definire “commoventi” i suoi ragazzi. Ma se la valutazione scivola sul piano emotivo è perché su quello tecnico l’avversario si è rivelato superiore. Meriti che lo stesso spalatino ha cavallerescamente riconosciuto alla Juventus U23 consapevole del fatto che nei 90’ di un playoff possono emergere valori ben differenti da quelli espressi in 38 giornate (o 7 mesi) di campionato. L’obiettivo di fare strada nella giungla poststagionale è andato in cocci sulla prova oversize di un paio di bianconeri (Ranocchia e Correia su tutti) e sull’impossibilità di surrogare l’unicità di Lombardoni, Bertoni e (per caratteristiche tecnico/atletiche) anche di Parker. A questi livelli, l’organizzazione di gioco non può sempre mascherare le assenze. Quantomeno non tutte.
Specie quando sono qualitativamente e numericamente ingenti come quelle accusate nell’ultimo scorcio di cammino bustocco. Basti pensare alla prova di Nicco. Esemplare nella prima mezzora per interpretazione e rispetto del copione (riferimento centrale garantito e palla raramente tenuta oltre il secondo tocco), per poi lasciarsi andare alla distanza a parecchie variazioni sul tema. All’indole (da mezzala) non si comanda. Non si può certo fargliene una colpa. L’emergenza ha fatto aggio sul collaudo necessario. Ora comincia la offseason. O meglio, il giorno dopo è anche il primo del 2021/22. Ripetersi sarà difficile. Con la competenza e le basi poste alla solidità del club, tutt’altro che impossibile.     

(Non) mi vai a genio. Prima di ieri contro le prime 6 in classifica (Como, Alessandria, Renate, Pro Vercelli, Pro Patria e Lecco), la Juventus U23 aveva messo insieme in 12 partite la miseria di 4 punti. Frutto di 10 sconfitte, un pareggio con il Lecco e del 3-1 di dicembre proprio con la Pro Patria. Con cui (evidentemente) ci sono mismatch favorevoli. Di contro, la formazione biancoblu ha vinto solo una delle ultime 5 in casa (curiosamente con i bianconeri) con un pari, 3 sconfitte, un solo clean sheet, 11 reti subite e 5 realizzate. Seppur su un arco temporale ridotto, forse, il segnale di una tendenza.                      

Credibilità is the new io resto qui. “E’ stato un anno intenso, con un percorso emozionante. Un anno che rimarrà nella storia della Pro Patria. Il club ha una credibilità grande, meritata sul campo, con tanto lavoro e di straordinaria qualità”. L’epigrafe di Ivan Drago alla stagione biancoblu non necessita di particolari note a margine. L’impressionante rilancio (economico, tecnico, organizzativo e di immagine) messo a segno nell’ultimo quinquennio dall’isoscele societario Testa/Turotti/Javorcic ha riportato il club di via Cà Bianca sulla mappa del calcio nazionale. Risultato non banale. Ancor meno scontato. Mantenersi (e/o operare l’upgrade), sarà il tema sul tavolo della programmazione delle prossime settimane. Cruciale la stabilità in panchina. Per una stagione che proietterebbe il tecnico croato al primo posto quanto a permanenza in sella nella storia degli allenatori della Pro Patria. Record non banale. Ancor meno scontato. 

La variante lecchese. Il Lecco implode, l’AlbinoLeffe gestisce. Limitandoci al Girone A, il primo barrage dei playoff ha riservato due fattori campo saltati su tre. Tra 48 ore, di nuovo in ballo con la Pro Vercelli in gioco. intanto, programma slittato di una settimana. Domenica, il recupero nel Girone B di Triestina – Virtus Verona. Mercoledì 19 il secondo turno. Da domenica 23 l’andata del primo turno della Fase Nazionale.    
Lecco – Grosseto  1-4
Pro Patria – Juventus  1-3
AlbinoLeffe – Pontedera  1-0
Secondo turno mercoledì 19: Pro Vercelli – Juventus U23  /  AlbinoLeffe – Grosseto    

Qua la maglia. Il popolo tigrotto prima ha creduto, poi ha capito. Condividendo con la squadra l’amarezza del risultato. Ma senza fare passi indietro sulla gratitudine per quanto realizzato nella seconda miglior stagione degli ultimi 55 anni di parabola tigrotta. Premio fedeltà rappresentato dalle maglie playoff (quelle serigrafate con raccolta firme), gettate agli ultras cavalcanti il muretto. Su robusto input del Responsabile della Comunicazione Nicolò Ramella cosciente del valore di un gesto che va oltre il senso materiale dell’omaggio.

Mi si nota di più se… A testimoniare la partecipazione emotiva della città alle cruciali vicende tigrotte, la presenza a fine gara fuori dello “Speroni” del sindaco Emanuele Antonelli. In assonanza con quella dei tifosi esclusi dall’arena per via dei protocolli pandemici. Chissà che per una volta stare fuori sia stato più ganzo che stare dentro.                        

Giovanni Castiglioni

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