L’emergenza Covid ha messo in difficoltà più volte Città di Varese e Pallacanestro Varese che in questa stagione hanno dovuto fare i conti con parecchi positivi e conseguenti stop ad allenamenti e gare.
La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo… si dice, e nelle due case biancorosse detto fu mai più appropriato. Entrambe le realtà hanno infatti subito una serie interminabile di infortuni che vi andiamo a raccontare: su tutti, i 30 secondi di Jones e i 3 minuti giocati da Repossi, operato due giorni fa al ginocchio.

La stagione del Città di Varese non è certo cominciata sotto la stella della buona sorte dato che al debutto dei biancorossi in Serie D (lo scorso 27 settembre sul campo del Sestri Levante) c’era già stato un infortunio, il primo di una lunga serie. All’epoca è toccato a Giovanni Scampini: subentrato a Disabato a un quarto d’ora dalla fine, ha giocato solo una manciata di minuti prima di accusare un risentimento muscolare e abbandonare il campo. Ancora oggi Scampini ha problemi e non è disponibile.
Poi è arrivato il Covid-19 e parecchi giocatori biancorossi, così come quelli di tante altre squadre, sono stati costretti ai box, causando anche il rinvio di numerose partite. Nel momento in cui si è tornati a giocare, il 14 ottobre contro il Pont Donnaz ci sono stati altri due infortuni gravi: Disabato ha lasciato il terreno di gioco dopo 18 minuti per un fastidio muscolare e il numero 10 biancorosso non è attualmente ancora rientrato. E difficilmente lo rivedremo in campo questa stagione. Nella stessa partita si è fratturato un dito della mano Siaulys, il portiere lituano che è stato costretto a saltare tre mesi prima del rientro il 17 gennaio contro il Gozzano. Nel mezzo, da contare anche i tanti acciacchi patiti dai vari Simonetto, Snidarcig, Mobilio, Viscomi e, soprattutto, Beak: il coreano è sparito dai radar da qualche mese e, così come Scampini, è continuamente vittima di ricadute muscolari.
Anche Mamah ha dovuto fare i conti con i muscoli e di fatto è stato inutilizzabile fino a due giornate fa, anche se è evidente come non abbia ancora i novanta minuti nelle gambe. In occasione del derby contro la Castellanzese, poi, Negri ha subìto un colpo al volto (che gli ha procurato preoccupanti amnesie momentanee) e il terzino è stato fermo per un mesetto.
Il mercato invernale ha portato nuove leve ma anche altri venti di sfortuna. Seydou Sow doveva essere l’attaccante di peso che mancava allo scacchiere tattico di Ezio Rossi, ma il panzer senegalese, dopo spizzichi di partita, ad oggi continua ad accusare fastidi muscolari che gli impediscono di giocare. Andrea Repossi non ha invece nemmeno fatto in tempo a debuttare: tre minuti a Tortona e il ginocchio fa crack, con l’attaccante costretto ad andare sotto i ferri per la seconda volta in carriera (operato lo scorso mercoledì). Yuri Giugno era invece stata un’autentica rivelazione sulla fascia sinistra a suon di prestazioni di livello, ma nella sfida casalinga contro il Sestri Levante (unica vittoria al “Franco Ossola) anche il suo ginocchio ha ceduto e la diagnosi è stata impietosa: rottura del crociato con interessamento del collaterale e anche lui sarà operato. Stagione finita.  

Si può ormai dire con certezza che la fortuna non abbia certo avuto riguardo nemmeno per l’Openjobmetis Varese.
Parliamo di una squadra che ormai dalla seconda giornata del girone di andata, dopo la vittoria esterna contro la Fortitudo Bologna che sembrava lanciare i biancorossi verso una stagione di successi e soddisfazioni, ha dovuto convivere con una serie infinita di infortuni che ne hanno minato in gran parte il percorso stagionale.
Il primo grande infortunio è stato quello di Niccolò De Vico alla terza di campionato contro Cantù in un derby maledetto che ha cambiato, in negativo, le sorti di Varese, anche perché tra Supercoppa e prime due giornate di campionato, l’ala azzurra si era mostrata determinante nel gioco di Bulleri grazie alla sua capacità di dare intensità e ritmo sotto i ferri e nella lotta a rimbalzo, oltre che essere grande realizzatore nel tiro dalla lunga distanza. La frattura del capitello radiale destro lo ha tenuto fuori per diverse settimane ed anche al rientro, verso la fine di dicembre, De Vico non è più sembrato quello di inizio stagione, causa una forma ed una confidenza con il pallone tutta da ritrovare.
A distanza di due settimane dal suo infortunio, nella disastrosa trasferta di Sassari, anche capitan Ferrero ha dato forfait a partita in corso per un infortunio apparentemente leggero, ma che in realtà si è rilevato molto più grave del previsto, costringendolo a stare fuori dai giochi anche lui fin verso la fine di dicembre. L’iniziale diagnosi che non aveva rilevato alcuna frattura al piede sinistro, facendo tirare più di un sospiro di sollievo agli addetti ai lavori, ha dovuto fare i conti con un persistere del dolore che costringe ancor oggi il capitano biancorosso a lavorare in palestra con sempre un fastidio che non gli consente di performare al 100%.

Così Varese in meno di un mese si è ritrovata ad allenarsi a ranghi incompleti, per una situazione che perdurerà fino a gennaio, ed in concomitanza di ciò, le problematiche non finiscono qui. Intorno ai primi di novembre la società decide di intervenire sul mercato acquistando Jalen Jones, ala americana chiamata ad essere il partner ideale di Luis Scola per dare maggior peso, fisicità ed equilibrio ad una squadra apparsa troppo leggera in campo e nella lotta a rimbalzo. L’esordio di Jones è fissato nello scontro salvezza contro Roma del 15 novembre ma si è rivelata una partita maledetta. A soli 31′ secondi dal suo ingresso in campo, Jones, dopo aver provato a lottare a rimbalzo, è costretto ad uscire dal parquet per un dolore che apparentemente non sembra essere nulla di grave, visto che l’americano esce sulle sue gambe dal terreno di gioco. Già nell’intervallo della gara si percepisce che la beffa è ancora una volta dietro l’angolo. Tutti i dubbi e le paure sono confermate dagli esami dei giorni seguenti: per Jones si tratta di rottura del tendine d’Achille e fine della stagione.
Volendo volutamente tralasciare l’ondata di covid che ha colpito i biancorossi a fine dicembre contagiando in maniera pesante il team squadra in 16 dei suoi componenti, fermando l’attività dei biancorossi per un mese e costringendoli ad un tour de force di 6 gare in 18 gironi appena rientrati dalla quarantena obbligatoria, la Openjobmetis si trova proprio in questi giorni a dover far fronte ad un nuovo infortunio in uno dei suoi uomini chiave, quell’Anthony Beane arrivato dopo il fallimento della Virtus Roma, capace di dare intensità e ritmo alla manovra biancorossa in entrambe le fasi e che dovrà saltare sicuramente la trasferta di Bologna contro la Virtus di sabato sera, a causa di una lesione di primo grado al gemello del polpaccio sinistro. Si proverà a recuperarlo per la gara interna contro Sassari del turno successivo.

Matteo Carraro – Alessandro Burin

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