Meno 2 dai playoff. Più 3 sui playout. Da che parte si gira il Novara, fa tutta la differenza. Con sliding doors azzurre cangianti tra l’accettabile tendente al fiuuu e l’agghiacciante tendente al si salvi chi può. Insomma, dal buono al gramo è davvero un attimo. Per la Pro Patria invece, il discrimine è solo (si fa per dire) la testa di serie per la post season. In sintesi, 2 punti sopra il quarto posto che farebbe bypassare il primo turno, 9 sotto l’ottava moneta che costringerebbe alla prima fuori. Forbice parecchio ampia. Ma torniamo alla stringente attualità. E mettiamoci comodi con vestaglione di flanella, familiare di Peroni gelata e tutto il resto per una delle sfide a più grondante livello di salivazione per le rispettive tifoserie (domenica ore 17.30, stadio “Speroni”). Dopo il Lecco, per i biancoblu un’altra nemesi (per gli amici, Derby del Ticino) da onorare in ossequio alla classifica. Dando sostanza anche nel confronto diretto ai 14 punti di gap in classifica.            

Chi non lavora non fa l’amore. Giocando con questi ritmi, 8 giorni dall’ultima partita sono un’eternità. Non occorreva dalla sosta natalizia. Circostanza che potrebbe congiurare dalla parte tigrotta se è vero che nelle ultime 11 a settimana intera di lavoro, la Pro Patria ha raccolto 5 vittorie e 6 pareggi. Insomma, date tempo a Javorcic e in cambio lo spalatino vi porterà punti. Intanto, Sala si scansa (per inciso, 14 punti su 21 da supplente) e Ivan Drago torna in panca dopo i 2 turni di stop. Così come farà in campo Latte Lath dopo la squalifica scontata al “Rigamonti-Ceppi”. Da capire se l’ivoriano farà coppia con Parker o con Kolaj. Per il resto (capitolo Ghioldi a parte), tutti disponibili. E undici anti piemontesi che potrebbe essere strettamente imparentato con quello che ha messo sotto i blucelesti per l’11^ volta filata in campionato. La rifinitura del sabato mattina chiarirà i dubbi residui.                

Banchieri, oggi, domani. Lo stop and go alla guida tecnica di Simone Banchieri è il freeze della stagione del Novara. E il viavai con Michele Marcolini una parentesi (7 giornate dalla 9^ alla 15^) utile solo a ridare smalto alla gestione dell’ex amministrativo Omnitel. Le ultimissime dicono 8 punti in 4 gare. Per una squadra che ha snocciolato in stagione anche una striscia di 14 partite senza vittorie (7^/20^). A dispetto di una rosa ricca sul piano tecnico ed ancor più su quello economico. Seppur disomogenea. Nello 0-0 del sabato di Pasqua con la Pergolettese, schierato 4-2-3-1 con Desjardins tra i pali; Corsinelli, Pogliano, Migliorini e Colombini in linea dietro; Schiavi e Collodel doble pivote; Panico, Lanini e Zunno alle spalle della punta Rossetti.              

Ticino di casa. La prima volta fu nella primavera del 1927 (2-1 a Busto e 3-2 al campo di via Lombroso nel Girone Finale della Prima Divisione Nord). Da allora, sfide spalmate in quasi un secolo e in tutte le categorie (A, B e C), tranne i dilettanti. Derby in senso non strettamente territoriale, la sfida con il Novara ha trascorsi di livello assoluto (14 precedenti in A con 5 successi per parte e 4 pareggi). Certamente uno degli incroci più giocati della storia tigrotta: 88 sfide (91 se sommiamo il Meneghetti Marucco del ’44 e il Trofeo Benefico Lombardo del ’45). Mettendo nel conto anche l’omerico playoff del 2002, ovviamente. In totale fanno 27 vittorie biancoblu, 31 pareggi e 30 successi piemontesi (21/15/8 a Busto). La stagione passata (nella foto), vittoria azzurra allo “Speroni” (1-2, Bortolussi, Le Noci, Buzzegoli l’8 dicembre 2019), mentre l’ultimo successo biancoblu è datato 13 febbraio 2019 (1-0 Le Noci). All’andata, 0-0 al “Piola” il 20 dicembre.  

Grasso insaturo. Pochi spunti (facciamo pure nessuno) offerti dalla designazione con classicissima affidata a Gianluca Grasso di Ariano Irpino (Luca Testi di Livorno e Roberto Terenzio di Cosenza gli assistenti, Francesco Burlando di Genova il quarto ufficiale). Il fischietto campano è un primo anno con 8 gare dirette in Lega Pro (5 nel Girone A), bilancio spiccatamente casalingo (5 successi interni, 2 esterni ed un solo pareggio), e ambito disciplinare non significativo (37 ammoniti, 2 espulsi ed un rigore).                                                                                       

Giovanni Castiglioni

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