All or nothing. Ecco, dopo City, Tottenham, Bayern e Juve, difficilmente Amazon Prime Video dedicherà una serie del docu-reality in oggetto anche alla Pro Patria perché tra il tutto e il niente c’è sempre una via di mezzo. Quella che sabato contro il Seregno Prina ha deciso di portarsi a casa nelle vesti di un punto che (auspicio) alla fine dell’anno possa servire a qualcosa. Nelle more, è toccato sciropparsi una partita da bollino rosso (impraticabile persino a bambini accompagnati). Roba che ricorda il primo film citato in “Prendi i soldi e scappa” da quella vecchia lenza di Woody Allen: “Talmente brutto che in 7 stati aveva sostituito la pena di morte”.
Insomma, materiale davvero utile persino a fare giurisprudenza. Ma avevamo chiesto al Biellese 2 di giocare per salvarsi. E adesso non è proprio il caso di farsi delle menate. Anche se forse il concetto è stato declinato un po’ troppo alla lettera. Domenica la Triestina a domicilio, il sabato successivo la Feralpi allo “Speroni”. Mani piene. E non poco. Al “Rocco” (ore 17.30) torneranno Pierozzi e Saporetti ma mancherà Molinari (tutto attinente al Giudice Sportivo). In classifica dietro ce ne sono solo 4 (Mantova, Legnago, Giana e Pro Sesto). Urge sommarne almeno un’altra. Onde evitare grane.

Per chi suona la Campania. Parafrasando il Principe De Curtis, la prossima Pro Patria sarà parte napoletana e parte…nopea. I primi indizi via social seminati dal neo Presidente Domenico Citarella (sabato in tribuna con sciarpa d’ordinanza), portano ad un CDA pomodoro e basilico con (pare) anche il noto giornalista Carlo Alvino. Dalla filiera corta (anzi, cortissima) della gestione Testa, ad una compagine societaria ben più strutturata. A fronte (sempre a dar retta a quanto filtra) di un cospicuo investimento finanziario tossito dal Consorzio Sgai. Plausibilmente giovedì (forse addirittura a Palazzo Gilardoni), la conferenza stampa di presentazione. La curiosità è tanta. La prudenza anche. Per esperienza dalla prima vernice più che certezze ci si attendono impressioni. E magari sogni a braccetto con solide realtà.

Formidabili quegli anni. La sua prima ufficiale da numero uno biancoblu era stata una vittoria ai rigori in Coppa Italia a Caravaggio (21 agosto 2016). O (se preferite il Campionato), un 2-2 ad Alzano con la Virtus Bergamo (4 settembre 2016). Impegni seguiti al subentro al vertice di via Cà Bianca datato 17 maggio 2016. Come la stessa owner tigrotta aveva ricordato mercoledì in un post social a virtuale chiusura della sua esperienza alla Pro. L’emoticon (piena di energia) disvelava come il passo (per quanto umanamente e professionalmente doloroso) fosse stato ponderato. Nessuna improvvisazione. Tanto (chissà) da invertire il rapporto di causa/effetto tra la candidatura politica e la cessione del pacchetto di controllo. La sua ultima da Pres è stata invece per Patrizia Testa un non memorabile 0-0 con il Seregno. Sfida che finirà come le lacrime nella pioggia di Rutger Hauer a dispetto di 5 anni e mezzo a tutti gli effetti storici. In termini di ringraziamenti, la curva biancoblu ha saputo trovare una sintesi semplice. Ma comunque efficace.

Di Nunno, nessuno e centomila. Il 3-0 di Trento (terza sconfitta consecutiva e quinta nelle ultime 6) è costata a Mauro Zironelli la panchina del Lecco. Il tecnico thienese era sulla piastra da tempo. Di fatto, dal successo per 3-2 con il Padova allora capolista (9 ottobre), ultima vittoria bluceleste prima di 2 punti in 7 giornate. Ora l’ineffabile patron Di Nunno (nella foto) sembrerebbe orientato sull’usato (più o meno) sicuro rappresentato dall’ex Luciano De Paola. A ore la conferma ufficiale.  

Il Salus sulla coda. Terzo gol incassato in 225’ dopo il singolo al passivo in 12 giornate e mezzo. La difesa del SudTirol ha perso di impermeabilità. Ma i Rot-Weiß restano in vetta anche dopo l’1-1 del “Druso” con la FeralpiSalò (nella foto). Al lordo dello showdown di ieri, le due migliori dell’ultimo scorcio di stagione (gardesani invitti da 11 turni ma con un solo successo nelle ultime 4), sono ora separate da 8 lunghezze. Nel mezzo il Renate (meno 5 dagli altoatesini dopo lo 0-1 di Gorgonzola con la Giana) e il Padova (meno 7 con una gara da recuperare dopo l’1-3 di Piacenza). Pro Vercelli in rottura prolungata (4-0 sul groppone a Crema e 2 soli punti nelle ultime 5). Stasera 15^ chiusa dalla sfida del triveneto tra Legnago e Triestina. Gli alabardati (vincendo) salirebbero in quinta moneta. Il Salus può invece agganciare (o superare) la Pro Patria.         

Hai risolto un bel problema e va bene così ma poi me ne restano mille. Quadrupla cifra per la pagina Facebook del Pro Patria Museum che nei giorni scorsi ha valicato i mille like. Celebrati come da comunicato a seguire: “È un piacere e un orgoglio annunciare che la pagina Facebook del Pro Patria Museum ha raggiunto i 1000 like. Un traguardo simbolico che premia gli sforzi di chi ha creduto e crede nei valori della gloriosa storia dei tigrotti, da tramandare di padre in figlio, di generazione in generazione. Un risultato che vogliamo condividere e festeggiare virtualmente con tutti voi, in attesa di accogliervi di persona al Pro Patria Museum, per poter apprezzare e vedere i tanti cimeli di una storia che dal 1919 continua ad appassionarci ed emozionarci. Allora come oggi: Pro Patria et Libertate 1919, una maglia, una storia, un popolo. Grazie 1000!”.                  

Giovanni Castiglioni

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