Ribaltata con l’AlbinoLeffe, travolta con il Trento, risorgente con la Juve. Dopo 3 repentini cambi d’abito, alla Pro Patria serve la sana vecchia continuità. Di prestazioni e (va da sé) di risultati. Divagazione che giustifica l’extra boost di significato da attribuire alla trasferta di Piacenza (domenica ore 14.30, stadio “Garilli”).
Snodo ruvido posto a premessa della prima tripla stagionale in 8 giorni (Padova, Lecco e Virtus Verona tra il 26 settembre e il 3 ottobre). Il campionato prende quota. Tassativo non bucare l’imbarco.             

Piatto Nicco mi ci ficco

Con il 10 sulla schiena, difficile passare inosservato. Impossibile se alla numerazione iconica si somma il ruolo di ex. Ergo, copertina ineludibile per Gianluca Nicco, uomo simbolo della mediana tigrotta e in forza al Piacenza nel biennio 2018/2020. Prima che Turotti lo acquisisse in prestito con una mandrakata conclusa nell’ultima off season con il riscatto definitivo. Cruciale nell’architettura priniana (quanto lo era già in quella di Javorcic), ma ancora sottomedia di reti e assist a referto (rispettivamente, una e due nelle 38 presenze biancoblu). Intorno all’eporediese, potrebbe essere duplicato lo stesso undici di domenica sera. Sempre out Lombardoni, Vezzoni e Banfi, la rifinitura di domani mattina potrebbe (ma non è scontato visto quanto occorso la settimana passata), fornire qualche ulteriore indizio. I bustocchi non vincono 2 gare consecutive da 33^ e 34^ della stagione passata. Curiosamente, ancora 1-0 interno con la Juventus U23 e identico punteggio a Lecco.            

Non ti riconosco più. Cambi, sai, non sei più tu 

Ridotta l’età media a 23.80 (solo Juventus U23, Virtus Verona e Fiorenzuola vantano anagrafiche inferiori), finalizzate 17 operazioni in entrata, valorizzata la rosa a 4.43 mln di euro (sesta del Girone, fonte Transfermarkt.it). Dopo il passaggio di consegne del 2020 dalla famiglia Gatti a Roberto Pighi, la gestione del Piacenza ha assunto presupposti parecchio chiari. Un cambio di passo filtrato anche attraverso il ribaltone in panca del gennaio scorso (21^). Cristiano Scazzola per Vincenzo Manzo con media punti raddoppiata da 0.9 a 1.72 e scalpi eccellenti esposti in salotto (Como, Alessandria e Pro Vercelli su tutti). Per la cronaca, mercoledì ottavi di Coppa artigliati grazie a 2-1 in rimonta sul Mantova. Nel 2-2 del Monday Night con la Triestina (doppio Rapisarda, il secondo al 95’, per gli alabardati, Dubickas e Rabbi per la Lupa), messo in campo 3-4-2-1 (3 under) con Stucchi in porta; Armini, Codromaz e Marchi in difesa; Parisi, Suljic, Bobb e Giordano in mezzo; Gonzi e Corbari alle spalle del nazionale lituano (73’ nel 5-0 azzurro contro i baltici dell’8 settembre scorso), Edgaras Dubickas. Pronto al rientro il Mago Alessandro Cesarini, veterano da 5 reti in 10 presenze contro la Pro con Savona, Pavia, Siena, Pistoiese e (a marzo) Piacenza.    

Il ballo dei debuttanti 

Ancora una matricola arbitrale. La terza in 4 giornate per la Pro Patria. Tante quante Giana e Pro Sesto mentre Padova, SudTirol, Triestina e Legnago sono a quota zero. Dato che dice tutto e niente. Certamente abbastanza circa l’omogeneità d’azione del neodesignatore Ciampi. Sia come sia, match del “Garilli” affidato a Dario Di Francesco di Ostia Lido (Andrea Cecchi di Roma 1 e Rodolfo Spataro di Rossano gli assistenti, Davide Gandino di Alessandria il quarto ufficiale). Primo anno (uno dei 20 promossi durante l’estate) alla seconda gara diretta nel Girone A (ed in categoria) dopo Fiorenzuola – Renate 2-2 (con 3 rigori) della 2^. Il fischietto laziale esibisce una certa familiarità con i penalty: 8 la stagione passata in 20 partite dirette in D.  

Ti Piace vincere facile

A dar corda ai bookies, sfida segnata con successo emiliano quotato in media 1.94, pareggio a 3.20 e vittoria Pro Patria quotata a 3.85. Ovviamente il betting non toppa quasi mai. Si sottolinea il quasi.         

Giovanni Castiglioni

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