Nella specialità del farsi concavo o convesso (a seconda delle circostanze), Silvio Baldini non è mai stato un drago. La sua carriera di irregolare in un mondo (quello del calcio), spesso allergico ai drop out ne è la prova chiarissima. Al di là di ogni ragionevole dubbio. A conforto dell’assunto, gli scettici potranno dare un occhio alla piazzata dalla panchina nel bel mezzo della sfida con la Pro Patria del 24 gennaio. Ma torniamo al punto. Perché questa volta (chissà, la verità la conoscono gli interessati), le cose potrebbero essere andate diversamente.

In rigoroso ordine di apparizione: dimissioni a caldissimo dopo lo 0-2 di domenica con la Giana (11^ sconfitta stagionale della sua Carrarese, 7^ nelle ultime 15 di cui 5 al Dei Marmi); inflessibilità del club apuano che le respinge senza tentennamenti; ritorno sui propri passi del tecnico di Massa nuovamente a guida degli allenamenti nel giro di 48 ore. Fu solo strategia per ridare vigore alla propria leadership? Ai posteri…va da sé.

Nel frattempo, la squadra è a Coccaglio nel bresciano in ritiroa tempo indeterminato fino al raggiungimento di risultati decorosi e meglio confacenti al valore della rosa allestita”. Domenica incombe la Pergolettese al “Voltini” e la zona playoff è distante “solo” 3 punti. Con una gara da recuperare con l’Olbia (ma ce l’hanno quasi tutti). Insomma, nulla è compromesso. Ma (giocando con le parole), tutto può finire dentro ad un compromesso. Quando (in fondo), è la cosa migliore da fare. Chi si sia fatto concavo o convesso, alla fine, fa poca differenza.       

Giovanni Castiglioni

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