È il più giovane del lotto, ma non per questo ha paura del confronto con gli altri. Stefano Banfi si è ritagliato un ruolo da assoluto protagonista nella sua prima stagione con la maglia della Caronnese e con i suoi gol non ha certo fatto rimpiangere l’assenza di capitan Corno. 11 le marcature messe a referto, ma soprattutto 38 le partite giocate: uomo imprescindibile per lo scacchiere di mister Gatti. Attaccante completo classe ‘00 che ha tutto il futuro davanti a sé ed è pronto a regalare spettacolo nelle prossime stagioni, magari con un Pallone d’Oro in bacheca…

Descrivi la tua carriera. Qual è stato il momento più bello e importante?
“Il calcio è sempre stato la mia vita. Ho iniziato a correr dietro un pallone a 7 anni nelle giovanili dell’Inter e lì sono rimasto per cinque stagioni prima di passare al Settore Giovanile della Pro Patria. La mia prima esperienza tra i grandi l’ho fatta in Eccellenza al Verbano e questo è il mio secondo anno in Serie D dopo la parentesi della scorsa stagione con la maglia della Castellanzese. Il momento più bello per me è stato il primo gol in Serie D e quella giornata, contro il Ponte San Pietro, è stata particolarmente speciale dato che segnai una tripletta. Ma a parte questo ogni gol è importante quanto il primo e da attaccante è mio dovere farli”.

I mister ti hanno nominato tra i migliori calciatori di Serie D (girone A). Che annata è stata per te? Sei soddisfatto degli obiettivi raggiunti dal punto di vista individuale e di squadra?
“Ringrazio gli allenatori per la votazione e in particolar modo mister Gatti per avermi dato fiducia quest’anno. Per me è stata una stagione di grande crescita personale: il mio obiettivo era arrivare in doppia cifra e l’ho raggiunto, ma soprattutto mi inorgoglisce il fatto di aver giocato 38 partite su 38. Mi sono trovato davvero bene qui a Caronno anche perché ho avuto modo di conoscere un grande gruppo; peccato per non aver centrato i playoff ma l’esperienza di quest’anno resta per me assolutamente positiva”.

A chi ti ispiri? Qual è il tuo calciatore preferito?
“Ovviamente Cristiano Ronaldo. Lui è un fenomeno, ma io l’ho preso come modello di riferimento soprattutto perché dimostra costantemente che il duro lavoro è sempre ripagato”.

A chi dedicheresti l’eventuale vittoria del Pallone d’Oro?
“Lo dedicherei a mio nonno perché mi ha sempre seguito fin da quando ero piccolo e resta tutt’ora il mio primo grande tifoso”.

Guardando al futuro, dove giocherai l’anno prossimo? Cosa bolle in pentola a riguardo?
“Considerando che la stagione è appena finita devo ancora capire come muovermi l’anno prossimo; parlerò con la Pro Patria e con la Caronnese per trovare la soluzione migliore”.

Matteo Carraro

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