Federico Ortolani rappresenta più di chiunque altro un valore che nel calcio di oggi è quasi svanito, soprattutto in categorie che non rappresentano del tutto il professionismo ma che, a volte, possono far sbocciare delle vere e proprie favole: l’attaccamento ad una squadra, una società, una maglia. E questa è la storia di Ortolani e del Legnano, un rapporto durato in totale 8 anni, iniziato nel settore giovanile e concluso pochi giorni fa, con Federico oramai in pianta stabile in prima squadra e delle volte con anche la fascia da capitano al braccio. Nuovi stimoli e nuove esperienze non cancelleranno mai il legame, quasi viscerale che lega il terzino destro e la società lilla.

Cosa ha significato per te durante tutti questi anni giocare per il Legnano?
“Vestire la maglia lilla è stato un onore e un privilegio per me. Il Legnano è una delle migliori piazze della Lombardia e si merita il professionismo al più presto. È un ambiente magico, è stata proprio una favola aver giocato così tanti anni in questo ambiente, il “Mari”, poi, ha significato tantissimo per me e vedere l’affetto dei tifosi mi commuove ancora adesso”.

Da cosa è scaturita questa scelta di dividersi e cambiare maglia?
“La decisione di finire il rapporto con il Legnano è stata principalmente mia, ho avvisato il direttore Vito Cera che mi aveva comunque fatto sentire importante, così come mister Sgró che avrebbe voluto tenermi ancora per un’altra stagione. Il punto è che sentivo che sarebbe stato giusto cambiare, avevo finito il mio ciclo con il Legnano e volevo nuove esperienze e nuove motivazioni per poter continuare a giocare a buoni livelli. L’ultimo anno è stato duro per tutti, anche per me e quindi già in questi mesi pensavo a cosa fare, a cosa dire e come muovermi. Non è stato facile lasciare andare qualcosa che ami, ma è stato giusto così”.

Ci racconti un momento che non dimenticherai mai quando pensi al Legnano?
“Fortunatamente posso raccontare tante cose. In questi anni ho vissuto emozioni bellissime con i lilla, in particolare voglio parlare di due occasioni magiche: il gol di Salvigni a Sant Georgen che è valso la promozione in Serie D; era il mio primo anno in prima squadra e non mi dimenticherò mai quel pomeriggio, in 9 contro 11 è stata un’avventura bellissima soprattutto aver cantato poi con gli ultras. Un altro episodio piacevole è stato il mio gol a Fenegró che nel 2019 ha contribuito alla promozione dall’Eccellenza alla D, ho fatto un colpo di testa quasi da attaccante e tutti i miei compagni mi sommersero di abbracci. Sono ricordi indelebili”.

Questa stagione ormai passata si può considerare positiva per te e per il Legnano?
“È stata praticamente uguale a quella 2018/19. Siamo partiti male e con molte difficoltà ma poi ci siamo uniti e abbiamo capito che dovevamo compattarci e pensare solo al campo e così abbiamo fatto. Forse resta un po’ di rammarico per non aver centrato i playoff, ma sono sicuro che i tifosi avranno apprezzato la nostra cavalcata fino all’ultima giornata, abbiamo dato tutto e quando dai tutto non puoi recriminarti niente, nel calcio come nella vita.

Dopo Legnano, sai già quale sarà la tua prossima meta in vista della prossima stagione?
“Non posso ancora dire nulla ma c’è la possibilità che io possa rimanere in Serie D ed è ciò che vorrei fare. Ovviamente sono pronto a parlare con tutti in attesa di un accordo. Sono tranquillo e se tutto va come vorrei rimango in Serie D”.

Niccolò Crespi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui