La sua masterclass era stato il doppio salto dalla C alla A con il Como. Uno dei 3 club (Udinese e Reggiana gli altri 2), allenati dopo averne indossato la maglia da calciatore. Poi una Coppa Italia di C con lo Spezia, la massima serie in tandem con Sensini nella sua Udine e quell’esperienza oggettivamente non memorabile alla Pro Patria (4 mesi nel 2006/07 con testimone preso e riconsegnato a Marco Rossi in un gruppo con cui non era scattata la scintilla empatica prima ancora che quella tecnica).

Da ieri di Loris Dominissini non restano che la sua parabola calcistica e il ricordo di chi l’aveva conosciuto. Vittima del Covid, l’ex allenatore friulano è scomparso a 59 anni all’ospedale di San Vito al Tagliamento dove era stato ricoverato per i postumi del virus. Ruvido ma gentile (non è un ossimoro), la sua cifra caratteriale mentre in panca ha sempre portato pragmatismo e organizzazione difensiva. Nel solco della grande tradizione tricolore. Alla sua famiglia le più sentite condoglianze della nostra redazione. Riposa in pace Loris.            

Giovanni Castiglioni

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