Il momento sportivo a Varese non è certo dei migliori: la Openjobmetis vive una stagione travagliata che ora, al rush finale di questa corsa per la salvezza, la vede nella posizione più scomoda, ossia l’ultimo posto in campionato. La prospettiva attuale non è certo rosea, ma i ragazzi di coach Bulleri devono cercare di ribaltarla con ogni mezzo anche per salvaguardare il nuovo corso inaugurato dalla società, fatto di una squadra più italiana e giovane che potesse aprire un ciclo nel segno della continuità e della crescita, caratteristiche finora mancate.
Una linea, quest’ultima, che se non fiorisce direttamente nella squadra biancorossa, lo fa con uno dei suoi talenti più cristallini usciti dalla scuola di Pallacanestro Varese: Matteo Parravicini, ora in A2 a mostrare tutto il suo valore e la sua crescita esponenziale.

Il prodotto del vivaio biancorosso sta vivendo un momento di forma veramente smagliante al suo secondo anno con la maglia della WithU Bergamo, tant’è che, in questo mese di febbraio, ha conseguito un riconoscimento veramente importante: è stato premiato come miglior Under 21 del mese di febbraio in serie A2 secondo Lega Nazionale Pallacanestro e Adidas Italia.
Nel mese di febbraio Matteo ha segnato numeri importantissimi, come i 22 punti in soli 18 minuti messi a referto nella sfida contro Monferrato, con un 6/6 da tre davvero spettacolare, a cui ha aggiunto una doppia cifra, 11 punti, anche nelle sfide con Biella e Urania Milano, oltre che tanta sostanza sia a livello offensivo che difensivo, per un bottino totale di 8.5 punti e 2.2 assist a gara in 19.7 minuti nelle ultime 5 gare su 6 vinte dai suoi.

Il premio è frutto della crescita costante di questo ragazzo che ha lasciato Varese per spiccare il volo, con l’idea, nella testa e nel cuore, di tornare un giorno a Masnago da protagonista.

Quanto sei felice ed orgoglioso per questo premio?
“Mi ha fatto molto piacere perché lavoro duro tutti i giorni, anche quando c’è un allenamento facoltativo. Ho tanto impegno e voglia e quello che mi è stato dato è un riconoscimento che dà risalto e ancora maggior valore a quello che riesco ad esprimere in campo sia in allenamento che durante le partite. Ultimamente sto giocando bene, tutti sono contenti, io sono contento, c’è un bel clima attorno a me e sicuramente tutto questo aiuta”.

Quando ci siamo sentiti qualche tempo fa, mi raccontavi di Bergamo come di un ambiente fantastico per te. In cosa stai davvero facendo quel salto in più?
“Secondo me tanto deriva da una questione mentale. Ho iniziato il campionato non nel migliore dei modi ma ho avuto poi subito modo di parlare con un mio amico psicologo che mi ha aiutato tanto a sbloccarmi da un punto di vista mentale. Tutta la squadra non ha mai smesso di darmi fiducia e credere in me e questo ha fatto sì che svoltassi. Inoltre non ho mai smesso di credere in me stesso anche quando le cose non andavano bene. Ora, chiaramente, cavalco il momento, ma so che posso fare ancora meglio e lo farò”.

Qual è ora l’obiettivo concreto della tua Bergamo per questo finale di stagione?
“Vogliamo finire la stagione nel migliore dei modi. Ultimamente siamo davvero molto solidi in difesa e difendiamo in maniera incredibile. Stiamo trovando anche una buona chimica in attacco e stiamo cercando di prendere una partita alla volta e provarci concretamente ogni volta che scendiamo in campo. C’è molta mentalità nel nostro lavoro quotidiano, il coach ci tiene motivati ogni giorno e ci sta spingendo a fare sempre meglio”.

Alla luce del nuovo corso di una Varese sempre più italiana e giovane, quanto aspiri un giorno a tornare a casa?
“E’ un pensiero che non ho mai nascosto. Sono cresciuto con l’idea di giocare in Serie A un giorno con Varese. Sono molto orgoglioso di essere varesino e spero un giorno di tornarci ma per farlo da protagonista e non come la prima volta quando sono stato solo una figura di contorno. Vorrei poter dare il mio apporto concreto”.

Qual è il tuo commento sulla situazione difficile della Openjobemtis? Vedendola dall’esterno, quale pensi possa essere il problema maggiore di questa squadra?
“Posso dare solo un giudizio superficiale, da esterno, non vivendo la squadra al suo interno e nelle sue dinamiche. Ritengo che il vero problema sia a livello di solidità difensiva e secondo me è questo che un po’ manca alla squadra per fare bene. Certo, ora la situazione non è semplice con tante compagini molto ben organizzate che lottano per salvarsi, ma mi auguro che Varese possa mantenere la categoria”.

Alessandro Burin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui