La carriera di Mario Balotelli ha preso delle pieghe molto particolari, che addirittura lo hanno portato quest’estate ha cambiare stile di vita volando in Turchia, dove con la maglia dell Adana Demirspor, squadra che forse conosceranno solo  quelli che amano fare pronostici esotici sui vari siti di dati statistici sul calcio, ai quali puoi accedere tramite un apposito formulario di iscrizione, affascinanti da altri mondi.

La società neopromossa lo scorso anno ha vinto il campionato di seconda serie ottenendo una storica promozione. L’adattamento con la nuova categoria non è stato dei migliori, addirittura la dirigenza ha scelto di esonerare il vecchio allenatore che caso strano aveva litigato proprio con l’ex attaccante di Inter e Milan, per puntare su un’altra conoscenza del nostro campionato come l’aeroplanino Vincenzo Montella, che dopo alcune delusione ha avuto la voglia di rimettersi alla prova tuffandosi in questa nuova avventura. Il mister guardando i giocatori della rosa ha ritrovato due giocatori che negli anni hanno saputo dimostrare anche nel nostro campionato come Lucas (il pata) Castro e lo svizzero Gokhan Inler.

Sicuramente Mario Balotelli con la sua personalità e qualità che può e deve mettere in campo ogni volta che viene scelto e schierato è di un livello superiore, forse addirittura sprecato a queste latitudini e in certi campionati, visto che avrebbe avuto tutte le potenzialità per arrivare a 31 giocando in grandi club e collezionando trofei, considerando soprattutto che con le sue esperienze al Manchester City e all’Inter ha vinto, anche grazie al suo apporto, un triplete con Mourinho nella stagione 2009-2010 che la Milano nerazzurra non dimenticherà mai, più altri due scudetti sotto la madonnina e una premier league con i citizen.

Nel 2012 trascina l’Italia in finale, dopo aver segnato una doppietta storica anche per l’esultanza nella quale si leva la maglietta mostrando al mondo tutta la sua potenza, è uno dei migliori attaccanti al mondo e forse proprio in quel momento tocca la vetta di un carriera che a causa di infortuni, ma soprattutto sregolatezze, comportamenti sbagliati e litigate con allenatori, tifosi, compagni, dirigenti e avversari, inizierà una vera e propria fase di declino.

Dopo l’Europeo viene inserito addirittura nella lista dei possibili candidati al pallone d’oro e il Milan fiutando l’affare lo compra per 20 Milioni dal City. Il suo ritorno in Italia fa infuriare i vecchi tifosi che lo considerano un traditore, lui per farsi volere ancora più bene dichiara che fin da piccolo sognava la maglia rossonera.

Le prestazioni nella nuova realtà fanno rosicare chi lo critica ed esaltare chi sta iniziando ad amarlo, ma anche questo nuovo capitolo della sua vita dura poco e finisce in maniera burrascosa con un ritorno in Inghilterra, questa volta voluto dal Liverpool.

Con i reds non riesce a integrarsi e così, rifà il percorso inverso salendo ancora una volta su un aereo in direzione Milano, ma qualcosa si è rotto e una fastidiosa pubalgia non lo mette nelle condizioni ideali di esprimere al massimo tutto il suo talento.

Il Milan con problemi economici e in un periodo di cambiamento societario decide di non riscattarlo, lasciandolo tornare ad Anfield ma anche da quelle parti non sembra essere più desiderato.

Non è la prima volta che capita una situazione del genere e Balotelli decide di sorpredere tutti firmando per il Nizza, con il club francese che non ha pretese di vincere lo scudetto o partecipare alla Champions League. In Costa azzurro diventa un beniamino dei tifosi e trascina la squadra con reti e prestazioni importanti fino a che sulla panchina dei francesi non arriva il suo ex compagno Patrick Vieira che fa altre scelte mettendo l’attaccante ai margini dei progetti, costringendolo anche in maniera abbastanza esplicita di cambiare maglia. Lui fa proprio così, spostandosi solo di qualche km per sposare il progetto del Marsiglia, ma anche questo innamoramento sarà momentaneo e durerà solo mezza stagione.

Il 18 agosto 2019 supermario fa i conti con la propria coscienza e decide di fare una scelta di cuore, tornando nella sua Brescia, squadra che lo accoglie con gioia dopo la promozione in A, ma anche in questo caso non riesce a dimostrarsi profeta in patria, diventando anche lui colpevole per la retrocessione in Serie B. Va via anche da qui e decide di firmare con l’ambizioso Monza di Galliani e Berlusconi, ma anche in questo caso l’obiettivo che si erano prefissati tutti, cioè quello della Serie A sfuma e così ancora una volta è costretto a fare le valigie e andare via, fino in Turchia al Adana Demirspor.

Redazione

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