La stagione dei Mastini è terminata poco meno di una settimana fa in gara-4 della semifinale dei playoff di IHL contro il Merano che ha chiuso la serie sul 3-1 ed è volato in finale. Per i gialloneri è stata un’annata complicata, frammentata e resa difficile dalla situazione sanitaria dettata dal Covid-19 ma anche dalla mancanza della pista di casa che ha costretto il gruppo ad appoggiarsi prima all’Agorà di Milano e poi al palaghiaccio comasco di Casate; tutti questi fattori esterni, però, hanno contribuito a cementare ancora di più la squadra, unita più che mai, e a far dare ad ogni ragazzo il 100%. Il bilancio, dunque, è positivo dentro e fuori dal ghiaccio. A parlarne è il Direttore Sportivo varesino Matteo Malfatti.

Varese è uscito in semifinale sia nei playoff (per mano di Merano) sia in Coppa Italia (per mano di Unterland, poi vincitore). Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto guardando ai risultati sportivi?
“Siamo assolutamente soddisfatti. C’è un po’ di rammarico per aver perso qualche punto soprattutto all’inizio della stagione regolare, ma va detto che abbiamo cominciato la nostra preparazione molto tardi a causa dell’indisponibiità del palaghaccio. Il campionato è andato decisamente a singhiozzo, molte sono state le soste dovute al Covid e non siamo riusciti a prendere il giusto ritmo. Andando ad allenarci a Casate, però, abbiamo potuto aumentare il numero di allenamenti e abbiamo avuto la possibilità di avere una nostra casa, un nostro punto fisso e questa scelta ha dato i suoi frutti perchè siamo entrati progressivamente sempre più in forma”.

In semifinale vi ha sbarrato la strada il Merano. E’ davvero imbattibile? Che cosa manca per avvicinarsi alle Aquile?
“Siamo stati ad un passo dal portare il Merano alla decisiva gara-5. Probabilmente però avremmo potuto fare meglio nelle ultime due gare quando siamo mancati soprattutto nei primi tempi in cui il Merano ha accumulato un vantaggio consistente che non siamo più riusciti a colmare. Forse c’è da recriminare un po’ sull’approccio mentale al match, ma, guardando agli altri due periodi, abbiamo saputo tenere testa ad un’ottima squadra e l’abbiamo messa in difficoltà. Non manca molto, non c’è così tanta differenza tra noi e loro”.

In Coppa Italia, invece, il percorso si è fermato in semifinale contro Unterland.
“Credo che siamo andati più vicini a conquistare la finale di Coppa Italia rispetto alla finale dei playoff. Quella è stata un po’ un’occasione persa perchè si è giocato con grande equilibrio e pochissimi aspetti hanno fatto la differenza. Contro Unterland non abbiamo disputato forse la nostra miglior partita ma abbiamo incontrato anche un Cloutier da urlo, un portiere che ha parato davvero tutto e di tutto. Questa gara deve insegnarci a entrare in pista ancora di più con il coltello tra i denti e metterci ancora più determinazione in questo tipo di partite decisive”.

Qual è il bilancio stagionale fuori dal ghiaccio?
“Pur in una situazione molto complicata dettata dalla lontananza dal palaghiaccio di casa e dalla mancanza di pubblico, siamo riusciti a mantenere saldo l’interesse per i Mastini. Sapere che così tanta gente ci ha seguiti e ci ha accompagnati seppure da lontano nel nostro cammino è un aspetto di cui siamo orgogliosi. Vogliamo ringraziare calorosamente tutti i nostri tifosi, gli appassionati e le persone che ci hanno sostenuto. Alcuni imprenditori si sono avvicinati alla nostra realtà e altrettanti hanno continuato a farlo confermandoci già la volontà di continuare il loro percorso al nostro fianco anche per la prossima stagione. Per noi è importante e ciò ci dà ulteriore linfa, carica e motivazione”.

Per la prima squadra è arrivato il rompete le righe (il settore giovanile continua ad allenarsi). Che cosa le ha lasciato questa stagione?
“L’esperienza è stata più che positiva. Sicuramente abbiamo ancora tante cose da migliorare e faremo tesoro degli insegnamenti ma questa rimane una stagione da eroi. Da quando sono nel mondo dell’hockey è sicuramente stato l’anno più difficile che abbia mai affrontato. Tutti quanti, però, siamo riusciti con mille e più sforzi a portarlo a termine. Il gruppo di lavoro è stato fantastico e penso che, dopo una stagione così, sia giusto farne un’altra con le stesse persone”.

Guardando al futuro, appunto, che squadra sarà quella varesina nella stagione 2021/2022?
“Innanzitutto confermo che ci saremo e che allestiremo una squadra che proverà a lottare per la vittoria del campionato. Come da nostra tradizione, vogliamo puntare in alto e sarebbe un grande risultato migliorare la rosa attuale. Ad oggi stiamo iniziando a fare le prime valutazioni sul prossimo anno e ci siamo messi all’opera nell’ottica di crescere ancora di più e fare sempre meglio”.

Sul tema della pista del ghiaccio cosa può dire?
“E’ un grande quesito e per noi sarebbe fondamentale poter avere una nostra pista disponibile già dall’inizio della prossima stagione. Avere una pista a Varese sarebbe ottimo così come sarebbe altrettanto importante esserci messi il problema Covid alle spalle e poter pensare di disputare una stagione normale, come quella alla quale eravamo abituati prima di queste due annate decisamente particolari”.

Che campionato di IHL sarà il prossimo?
“Come rappresentante del direttivo di IHL, posso dire che ci stiamo organizzando per la prossima stagione cercando di dare sempre più slancio a questa categoria che, è giusto ricordare, è la prima serie totalmente italiana. Ci saranno sicuramente degli accorgimenti che miglioreranno il livello tecnico e anche la visibilità di questo torneo”.

Vuole fare qualche ringraziamento?
“Un ringraziamento speciale va a tutti i giocatori perchè si sono dimostrati all’altezza della situazione superando ogni difficoltà legata a questioni logistiche e ad aspetti psicologici dovuti al Covid. Hanno lottato per la maglia e per disputare una stagione al meglio delle possibilità. Grazie a tutto il CdA e allo staff; senza la loro operatività questo campionato non sarebbe stato possibile. Un grazie va anche al coach che si è dimostrato un grande professionista e ha avuto il pregio di capire e affrontare ogni situazione senza averne paura, ma guardando il bicchiere mezzo pieno e proponendo soluzioni”.

Ieri sera è iniziata la serie della finale. Chi vince tra Merano e Caldaro?
“Ad oggi Merano è la squadra più strutturata per vincere, ma mi aspetto che il Caldaro renda la vita molto molto difficile alle Aquile. Ha talento, è un bel mix tra giovani ed esperti e, guardando ai risultati dei quarti di finale e della semifinale, si vede che non ha mai mollato. Ha carattere e sulle ali dell’entusiasmo potrà fare uno scherzo al Merano. Credo che se la possano giocare alla pari”.

Laura Paganini

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