Mancano 5 mesi esatti all’inizio delle Olimpiadi di Tokyo, per ora confermate. E, con l’attuale situazione pandemica, proporre collegiali valutativi e di monitoraggio e far spostare quindi gli atleti azzurri non è consigliabile; ecco, dunque, che il ct del nuoto azzurro Cesare Butini e Ivo Ferretti, responsabile dell’area biomeccanica della Federazione Italiana Nuoto, stanno girando le piscine d’Italia nelle quali si allenano i nazionali che puntano a strappare un biglietto per i Giochi del Sol Levante.
Dopo Firenze settimana scorsa e prima di Torino, il tecnico ieri e oggi ha fatto visita alla Piscina Comunale di viale Gorizia a Legnano nella quale lavorano stabilmente, tra gli altri, Arianna Castiglioni, Silvia Scalia, Matteo Rivolta, Ilaria Scarcella e Andrea Vergani sotto la guida di Gianni Leoni, Nicolò Martinenghi con il coach Marco Pedoja (da una decina di giorni “Tete” sta nuotando in altura a Cortina), Federico Morlacchi e anche la new entry Filippo Magnini che fa la spola Milano-Legnano. Nel bell’impianto legnanese, coperto nel mese di settembre grazie al sodalizio tra Amga Sport e Team Legnano Nuoto, ci sono dunque gran parte delle eccellenze natatorie nostrane.

Inevitabile all’inizio della conferenza uno sguardo al mondo del nuoto più generale a livello italiano. “Ci preoccupa che tante società che facevano formazione andranno a scomparire. Temiamo possa essere un numero all’incirca del 30-40% – spiega il ct Butini -. Questo potrà succedere perchè non ce la faranno a rientrare economicamente. Insieme a loro andremo a perdere anche i tecnici che non avranno più una società e una piscina dove poter svolgere la loro professione. Molti atleti smetteranno di fare nuoto e questo ci preoccupa particolarmente in ottica non tanto di queste Olimpiadi o di quelle di Parigi del 2024, ma in prospettiva di Los Angeles 2028. Dal punto di vista emotivo il secondo lockdown è stato più duro rispetto al primo soprattutto per i ragazzi”.

“Qui a Legnano c’è Gianni Leoni che fa parte dello staff federale e che sta lavorando benissimo e sono contento di essere venuto a trovarvi. Queste visite vogliono essere un supporto alle società e agli atleti – continua Butini -. Posso capire meglio le situazioni del quotidiano, le emozioni di tecnici e atleti e posso, eventualmente, apportare delle migliorie. Una struttura come quella di Legnano, che offre una vasca da 25 e una da 50 coperta, è difficile da trovare in Italia. Con questa sinergia, tecnici e atleti possono lavorare benissimo e si può essere ottimisti. Parlo non solo degli atleti azzurri ma anche dei più giovani che possono crescere bene. E’ bene ricordare, infatti, che le Olimpiadi sono sicuramente l’appuntamento clou della stagione e del quadriennio, ma ci sono anche gli Europei di Budapest a maggio e le Universiadi ad agosto in Cina. Sono tutti passaggi importanti per la crescita di un gruppo allargato che conta un centinaio di atleti e non solo quelli che andranno alle Olimpiadi. E’ bene ricordare anche che presto ci sarà un inevitabile ricambio generazionale che è stato posticipato di un anno insieme alle Olimpiadi”.

“Tenere aperti i nostri impianti è stato uno sforzo enorme – afferma Luca Monolo, presidente del Team Legnano Nuoto -. Abbiamo tenuto duro e siamo riusciti a far nuotare tutti i nostri atleti, non solo quelli di interessa nazionale, e dunque sono scesi in vasca dai Propaganda fino ai Master; all’appello mancano i corsi e l’attività di base ma in totale ogni giorno tra nuoto, nuoto sincronizzato, fondo, nuoto dei disabili passano dalle nostre piscine di Legnano e Parabiago circa 1200 atleti. Abbiamo in mente un nuovo progetto che sottoporremo al sindaco di Legnano e su cui non dico ancora niente”.

Laura Paganini

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