Sergio Gianoli, nostro collaboratore per quanto riguarda il ciclismo, di cui da anni è un totem per la nostra provincia, racconta in “C’era una volta” la storia del Velodromo di Varese.
La prima pista ciclistica nella Città Giardino, in realtà, fu edificata all’Ippodromo “Le Bettole” e inaugurata da Alfredo Binda e Luigi Ganna, il primo vincitore del Giro d’Italia nel 1909. Nel 1939 la coabitazione con le corse dei cavalli, però, risultò via via sempre più difficile e quindi si decise di spostare le corse a Masnago attorno al campo sportivo dove qualche anno prima, nel 1935, era stata costruita una pista. Nel 1963, quando il Varese Calcio era in forte ascesa a livello nazionale, l’allora dirigenza biancorossa voleva abbatterla per fare più spazio alle tribune dell’odierno Stadio “Franco Ossola”, ma il mondo del ciclismo si ribellò e l’idea tramontò. Nel 1968 fu rifatta completamente ed è quella che tuttora esiste.

Con i decenni, però, le manifestazioni si sono diradate sia a livello agonistico, sia a livello giovanile e da qualche anno il Comune di Varese ha decretato che la pista non è più agibile. La Federazione Ciclistica Italiana non ha agito in modo efficace per poter salvare questo patrimonio e, dunque, da anni non è più possibile pedalare a Varese. La città ha perso questa risorsa ma l’auspicio è che ci sia un maggiore interesse all’attività su pista e un maggior dialogo con il Comune di Varese e coloro che gestiscono l’impianto da parte dei nuovi vertici federali.

Che il “C’era una volta” possa diventare “Ci sarà un’altra volta…”.

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