Domenica scorsa un autentico nubifragio si è abbattuto sulla città di Varese; a 235km di distanza, a Lavagna, invece, splendeva il sole e il Città di Varese si è conquistato con una prestazione brillante i primi tre punti del campionato superando una coriacea Lavagnese 1-2.

Ma, metaforicamente parlando, tornando verso casa la squadra è andata incontro a quelle nuvole nere che per tutto il giorno avevano offuscato i cieli di Varese, e il saldo da pagare si misura in sfortuna. Diciamocelo chiaramente: il Città di Varese, al netto di tutti i difetti dello scorso anno, è stata una delle squadre più scalognate del campionato e la iella continua ad aleggiare sulla squadra.

Capitan Disabato non è praticamente mai stato arruolabile dall’inizio della preparazione, così come Emanuele Marcaletti ancora alle prese con l’infortunio della scorsa stagione. A loro si sono uniti gli acciacchi di Cappai e Cantatore, cui ha fatto seguito il problema di salute di Francesco Gazo. Post Lavagna, poi, Parpinel è uscito indolenzito dal terreno di gioco e, soprattutto, l’estremo difensore Luca Trombini (in maglia rossa al primo giorno di allenamento insieme al preparatore dei portieri Paolo Bertoletti) si è rotto un dito nel bel mezzo di un’uscita nei minuti finali.

Tanti, troppi infortuni (per i più svariati motivi) rischiano di penalizzare la squadra e proprio l’ultimo, in ordine di tempo, preoccupa non poco la tifoseria biancorossa. Trombini ha infatti disputato un’ottima partita blindando il 2-1 (e aggiudicandosi il posto nella squadra della settimana) e tutti si aspettavano da lui conferme importanti nelle settimane a venire; a causa di questo problema, però, il portiere classe ’01 potrebbe stare lontano dal terreno di gioco per oltre due mesi.

Ed è proprio questa la paura dei tifosi che hanno ancora ben impresso nella memoria quanto accaduto lo scorso anno, anche perché le similitudini ci sono tutte. Al debutto della scorsa stagione Ovidius Siaulys aveva ben impressionato a Sestri Levante, ma nel secondo match di campionato era incappato in un brutto infortunio (molto simile a quello di Trombini) che lo aveva costretto ad un lungo stop. In quel caso il Città di Varese aveva fatto affidamento su Marco Lassi e si era tutelato tesserando Simone Cotardo; purtroppo le cose non sono andate nel migliore dei modi (lo stesso Siaulys al suo ritorno non era più riuscito a dare determinate garanzie) e in tanti imputano agli ex portieri biancorossi una discreta manciata di punti persi.

Va da sé che le paure della tifoseria sono del tutto lecite: un portiere che esordisce bene in Liguria, s’infortuna alla mano ed è costretto a stare fuori per qualche mese. Ma le differenze ci sono, perché il Varese ha imparato dallo scorso anno e, sotto le direttive di mister Rossi, si è tutelato con largo anticipo costruendo una rosa lunga e capace di far fronte ad eventuali problemi. Il Varese è stato previdente ed è in grado di curare; ecco dunque che Elia Priori (in maglia blu) scalpita per difendere i pali biancorossi e conquistare i tifosi.

Il classe ’03 ha già alle spalle un percorso importante nelle giovanili dell’Inter e nella Primavera 2 del Monza; ora si appresta al grande salto debuttando in Serie D per dimostrare il suo valore. Nel primo mese e mezzo di avventura biancorossa, infatti, ha dimostrato in allenamento di avere le carte in regola per ambire a un posto da titolare e ora avrà la possibilità di certificarlo. Inoltre, come anticipato, la rosa lunga consentirà al Varese di non intervenire ulteriormente sul mercato perché in panchina siederà il classe ’02 Morgan Pedretti con la forte ambizione di scalare le gerarchie.

Insomma, nonostante il comprensibile scoramento l’infortunio di Trombini, il Città di Varese guarda con fiducia all’orizzonte forte della consapevolezza di aver costruito un gruppo solido e compatto in grado di soffiar via le nuvole nere di sfortuna che aleggiano intorno alla squadra. Come sempre, però, spetterà al campo a certificarlo. Con la spinta, chiaramente, dei tifosi.

Matteo Carraro

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