Astemio non abita più qui. Inteso come lo “Speroni”. Luogo dove alzare il gomito è in realtà sempre stata pratica discretamente diffusa. Ma da quest’anno il trend è il quality drinking. Cioè, bere bene. Per chi sillaba tricolore. Condotta tannica sdoganata grazie a Magnum Collection (www.magnumcollection.eu), società leader sul territorio nell’intermediazione tra l’industria vitivinicola di qualità e il mercato al dettaglio che dalla stagione 2020/21 ha voluto associare il proprio brand a quello della Pro Patria.
Attraverso un crossover professione/passione che ha trovato in Paolo Recchia (socio fondatore e tifoso ad alta fedeltà tigrotta con cui lo scrivente ha condiviso gioie e dolori sportivi sin dai tempi della pionieristica esperienza massmediatica del Club Biancoblu), un convinto sostenitore: “La nostra agenzia si occupa da oltre 15 anni di selezionare e rappresentare “Wine – Champagne – Spirits”. Abbiamo una proposta di oltre 1.500 etichette di vini, 1.000 champagne e 500 spirits da tutto il mondo. Il nostro canale principale sono le Enoteche, grossisti e locali. Ma abbiamo anche molti collezionisti ed aziende che optano per le bottiglie per i regali natalizi”. 

Ma dove finisca il business e dove cominci la fede calcistica è matassa parecchio complicata da dipanare. Perché oggi essere sponsor, significa anche condividere un progetto: “Sicuramente essere tifoso ha il suo peso. Noi che ci conosciamo da tempo sappiamo quanto teniamo alla nostra squadra. Essere sponsor è un ulteriore segno di appartenenza. Un segno concreto dell’amore per la squadra della tua città. Quando questa estate ho letto le solite polemiche sullo scarso contributo economico delle aziende in termine di sponsorizzazioni allo stadio e sono stato contattato dall’ufficio marketing della società non mi sono tirato indietro. Spero che altre realtà in base alle proprie disponibilità possano dare un contributo per sostenere i costi di una società professionistica importante come la nostra. Come diciamo spesso, a Busto si potrebbe fare tranquillamente un’ottima Serie B se ci fosse più partecipazione e senso di appartenenza”. 

Bollicine e Pro Patria. Sillogismo mai così acconcio?
“Sì, sicuramente quest’anno abbiamo spesso un gioco spumeggiante”. 

Giochino banale ma inevitabile. Come nella Milano anni ’80. Immagina la tua Pro Patria da bere… 
“La presidentessa Testa come proprietaria della Maison Pro Patria. Turotti come Enologo o alla francese “chef de cave”, grande alchimista e creatore della Cuvée Pro Patria. Mister Ivan Javorcic esperto Sommelier che deve abbinare contro ogni squadra i migliori giocatori a sua disposizione. All’interno della squadra abbiamo giocatori giovani e trasversali come potrebbe essere un buon Prosecco di Valdobbiadene e veterani paragonabili a degli Champagne Millesimati. Il pubblico come fruitore di questa ottima bottiglia “Gran Cuvée Pro Patria”.

Il pallone nella carta dei vini. Non esattamente una novità?  
“Verissimo. Una piccola curiosità. Il detto calcio champagne nasce da GigiMaifredi ai tempi in cui allenava il Bologna. Probabilmente questa espressione gli è venuta perché  prima di fare l’allenatore era rappresentante della Maison de Champagne Veuve Clicquot”. 

Di solito si beve per dimenticare. Quale file vorresti cancellare?
“Per chi vive la partita in maniera profonda come me manca l’esplosione dell’abbraccio tra tifosi ai goal. Non vedo l’ora di brindare per un ritorno alla normalità!”. 

Magnum Collection e Pro Patria. Matrimonio non ancora pienamente consumato?  
“Sicuramente le bollicine fanno situazione festaiola e di buon auspicio. Nel progetto di sponsorizzazione c’era anche l’idea di creare prima dei match casalinghi una sorta di evento degustazione in zona hospitality e che questi eventi potessero essere veicolo di traino per portare gente in tribuna. Purtroppo quest’anno sappiamo come è andata”. 

Torniamo all’orizzonte prossimo venturo con stadio nuovamente accessibile ai tifosi. Proposte concrete?  
“Vorrei che la zona ultras ritornasse ad essere stracolma di tifo, bandiere, sciarpe e striscioni… proporrei alla società per il prossimo anno una “campagna 12° uomo”. In sintesi, in quel settore si entra quasi gratis ma con l’obbligo morale di sostenere a squarciagola i colori biancoblu”. 

Giovanni Castiglioni

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