Il ritorno più dolce. Mavillo Gheller torna per la prima volta da allenatore al “Franco Ossola” (che calcisticamente parlando l’ha cresciuto e coccolato) e lo fa in grande stile, imponendosi con il suo Novara 2-1 sul Città di Varese allenato dal grande amico Gianluca Porro.

Sapevo che sarebbe stato emozionante – comincia Gheller – e rivedere le foto del passato, di cui faccio parte, all’interno degli spogliatoi è stato davvero bello. Sono felicissimo per la vittoria e, tra l’altro, ho pure azzeccato il risultato esatto (ride, ndr), ma mi dispiace per l’arbitraggio che ha condizionato il match: il direttore di gara ha fischiato male sia da una parte sia dall’altra compiendo errori che non si dovrebbero vedere su un campo da calcio”.

Sul buon momento del Novara, Gheller continua: “Oggi abbiamo compiuto un ulteriore passo in avanti ma, come ho detto ai ragazzi negli spogliatoi, bisogna continuare a lavorare perché a questi livelli è un attimo smarrirsi. Mi spiace per il difficile momento che sta vivendo il Varese, anche se ho comunque visto la volontà di provare a fare la partita. Adesso al via il terzo tempo? Sarà la partita più difficile da vincere – conclude ridendo -, perché vedo Maurizio (Bertani, ndr) bello carico…”.

Meno sorridente il tecnico biancorosso Gianluca Porro (dopo un divertente scambio di battute con Gheller) che analizza così la terza sconfitta consecutiva del suo Città di Varese: “È evidente che siamo malati e dobbiamo trovare in fretta la medicina. In situazioni del genere non è nemmeno semplice capire di preciso cosa non funziona: ci sono tanti piccoli problemi che forse portano ad una causa principale, ma dobbiamo ancora capire quale. Faccio autocritica: un grande allenatore magari troverebbe subito la soluzione, per cui anche io ho delle responsabilità. Oggi siamo mancati di cattiveria nei duelli perché vince chi ha più fame negli scontri e il gol del 2-1 ne è l’emblema: non mi interessa se c’era o non c’era una carica sul portiere, quel pallone va spazzato subito. In generale siamo anche stati mentalmente deboli in alcune situazioni e, ad esempio, con l’uomo in più abbiamo creato solo tre mezze occasioni: un rigore dubbio che per me non c’era, una punizione e un’occasione clamorosa finale nata da un rimpallo non bastano. Dobbiamo crescere, e crescere in fretta. Marcaletti? Ha bisogno di tanto tempo. Sta rientrando da un infortunio orribile ed è normale che faccia fatica; deve prima di tutto ritrovare la condizione mentale”.

Le pagelle del match

CITTÀ  DI VARESE
Vono 6: sui gol non ha chissà quali responsabilità, ma a differenza di altre volte dimostra meno sicurezza nella gestione del pallone; i rinvii sbagliati, comunque, non incidono sul risultato e qualche buon intervento l’ha fatto.
Storti 6: la spinta non manca mai; è mancata l’assistenza da parte dei compagni.
Nardi 5.5: qualche incertezza di troppo sia in fase offensiva sia in chiusura (25′ st Diani 6: entra e dà il suo contributo).
Bertuzzi 6: un colpo alla testa gli impedisce di giocare la gara intera; venti minuti più che sufficienti (23′ pt A. Romano 6.5: prova a suonare la carica nella ripresa e, nel complesso, disputa una buona prestazione).
Marcaletti 5.5: dopo aver riassaporato il campo settimana scorsa, oggi disputa tutti i 90′ (e oltre). Non è in condizione, si vede e lo sa anche lui, ma dopo sette mesi di infortunio la vittoria più grande è ritrovarlo in campo. Sfiora il gol su punizione (lo avrebbe meritato), ma fatica un po’ troppo, comprensibilmente, sulla fascia.
Casari 5.5: poca sostanza in mezzo al campo (17′ st A. Venditti 5: le responsabilità della sconfitta non sono certo sue, ma l’errore a tu per tu con il portiere pesa davvero tanto).
Fierza 6.5: finalizza nel migliore dei modi lo schema che porta al momentaneo 1-0. In mezzo al campo soffre meno dei suo compagni di reparto e dimostra una buona intelligenza tattica (43′ st Volpi sv).
Cornelli 5: non si vede quasi mai, il Novara ha gioco facile nell’arginarlo e, viceversa, fatica a contenere le incursioni azzurre (10′ st Marangoni 5.5: troppo timido il suo ingresso in campo).
Coratella 6: quando accelera le difese avversarie sanno che potrebbe succedere qualcosa da un momento all’altro; gli manca però qualcosina per risultare davvero incisivo.
Romito 5: fatica tantissimo a difendere il pallone e non riesce quasi mai a far salire la squadra. Le responsabilità, ovviamente non sono solo sue (è mancato l’apporto dei compagni in tante occasioni), ma in area di rigore non riesce a farsi sentire come dovrebbe.
Ritondale 6: è il faro della manovra biancorossa; oggi si accende a intermittenza non riuscendo a risultare incisivo come in altre circostanze.

Porro 6: ci mette la faccia, sempre e comunque, riuscendo ad analizzare la gara in maniera asettica. Il suo Varese sa giocare a calcio, lo ha dimostrato e continuerà a farlo; le capacità di uscire dal momento negativo ci sono tutte.

NOVARA
Palano 7: la parata finale vale come un gol. Nel complesso dimostra sempre una grande sicurezza.
Leone 6.5: buona spinta sulla destra.
De Dona 6: ha gioco facile contro l’attacco biancorosso.
Migliavacca 5.5: ha qualità importanti; ingenuo in occasione dell’espulsione.
Barchi 6: contro un Marcaletti in condizione avrebbe passato ben altro pomeriggio; fa il suo e lo fa bene.
Sartor 7: spina nel fianco del centrocampo biancorosso: inserimenti puntuali e precisi, seguiti da conclusioni insidiose. In mezzo al campo si fa sentire eccome.
Oliverio 6.5: assist delizioso per il gol del pareggio; il gioco del Novara comincia sempre dai suoi piedi.
Calò 6: forse il meno appariscente della mediana azzurra, ma quando serve risponde presente.
Piccinelli 6: qualità e quantità… ad intermittenza. Quando trova la giocata nasce sempre un pericolo, ma gli manca la continuità (35′ st Vidhi sv).
Bottazzi 5.5: si fa vedere n qualche occasione, ma risulta troppo timido; non a caso la sua partita dura un tempo (1′ st Pellegrini 6: decisamente più incisivo, riesce a creare non pochi grattacapi alla difesa biancorossa).
Brucoli 7: risolve la partita a modo suo; mezzo voto in meno per le parole di troppo indirizzate alla panchina del Varese (50′ st Hadjilari sv).

Gheller 7: motivare la squadra sotto di un gol e ribaltare la partita in meno di 10 minuti è un segnale importante. Il Gheller allenatore è uguale al Gheller giocatore: rabbia agonistica, intensità e determinazione. Il Novara comincia ad essere a sua immagine e somiglianza.

Matteo Carraro

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