Mettiamo qualche punto tanto per cominciare a prendere le misure. Entro lunedì 28 giugno le società aventi titolo alla partecipazione al Campionato di Serie C 2021/22 dovranno presentare regolare domanda di iscrizione. I soli parametri economici prevedono l’ormai proverbiale garanzia fideiussoria da 350 mila euro e la somma cash di 60 mila euro suddivisa tra 5 mila di quota associativa alla Lega Pro e 55 mila come quota di partecipazione alle competizione ufficiali di categoria (campionato e Coppa Italia Serie C, di nuovo in calendario nella stagione entrante). Stando a quanto si legge, la scadenza perentoria dovrebbe essere rispettata dalle 60 aventi diritto senza particolari defezioni. Catania compreso. A dispetto delle ricorrenti (cupe) voci che ammantano la delicatissima situazione finanziaria del club etneo. 

Sia come sia, nel caso in cui qualcuno dovesse fare cilecca all’atto del rilascio delle Licenze Nazionali per la partecipazione al campionato, la FIGC ha previsto la consueta possibilità di integrare gli organici attraverso riammissione (per le neoretrocesse dalla C), ripescaggio (mancate promozioni dalla D) e ammissione tout court (nuove seconde squadre).
Con domanda da presentare entro lunedì 19 luglio e ordine di priorità a seguire:

una seconda squadra di un club di Serie A (in caso di più richieste, ordine stabilito sulla base di un algoritmo composto al 40% dalle convocazioni di giovani calciatori nelle Nazionali dalla Under 15 alla Under 21, al 30% dalla classifica dell’ultimo campionato di massima serie e al residuo 30% dalla media spettatori della prima squadra tra le stagioni 2014/15 e 2018/19);

una partecipante all’ultimo campionato di Serie D (parametri misti tra classifica e utilizzo dei giovani partendo dalle 9 vincitrici degli imminenti playoff);

una retrocessa dalla C (anche qui algoritmo composto al 50% dalla classifica 2020/21, al 25% dalla tradizione sportiva della città e al restante 25% dalla media spettatori delle stagioni dal 2014/15 al 2018/19).       

Ordine chiaramente replicato dal quarto slot e sino ad esaurimento posti liberatisi. Allo stato, nessuna seconda squadra dovrebbe seguire le orme della Juventus (un milione e 200 mila euro da tossire per l’iscrizione), mentre in pole per le retrocesse ci sarebbe la Lucchese. Ma per poter avere un’idea più chiara rispetto alle eventuali defezioni bisognerà chiaramente attendere fine mese in coda al deposito delle domande di iscrizione.

Convitato di pietra del palinsesto di cui sopra, la (grande) riforma del calcio italiano programmata dal Presidente Gravina per l’estate in corso. Una prima approvazione della bozza sarebbe (è?) prevista per fine giugno ma Europeo e una certa predilezione tricolore per lo status quo potrebbero aver procrastinato l’iter legislativo. Con la concreta possibilità che l’auspicata riforma di sistema (a partire da rimodulazione della fiscalità e semiprofessionismo) si risolva in una semplice riduzione degli organici dei campionati. E magari solo per la Serie C. In Italia la rivoluzione (come il paradiso) può sempre attendere.                

Giovanni Castiglioni

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui