Domenica a Castellanza, e a tratti anche nelle gare precedenti, il Città di Varese ha fatto vedere che il gioco c’è, sono arrivati anche due gol ma la necessità di una punta resta e l’arrivo del bomber potrebbe risolvere parecchi problemi a mister Rossi.
Ebagua si sta allenando ormai da diverso tempo con i biancorossi, il suo ingaggio sembra sempre imminente, ma viene rinviato giorno dopo giorno. Giusto, lecito, perchè in questa fase la cosa importante è non sbagliare l’inserimento in rosa.

Ebagua sarebbe un ritorno clamoroso e, a proposito di ritorni clamorosi, ce ne potrebbe essere un altro: Cristian Bertani. Diciasette presenze e un gol nel Varese targato Sannino in C1 nella stagione 2004, oltre 370 gare giocate tra i professionisti (un centinaio di gol) e una settantina tra i dilettanti. Un biglietto da visita non indifferente per chi, a quasi 40 anni (li compirà il 14 marzo), ha ancora tanta voglia di giocare e vedrebbe come un sogno chiudere la carriera a Varese.
“Premesso che con la società non ho avuto ancora nessun tipo di contatto, ti confermo che per me in questo momento venire al Città di Varese sarebbe veramente il massimo – ci confida Bertani -. Lo scorso anno sono stato al Milano City con il direttore Scandola che mi conosce benissimo e quindi sa come sono fatto e quello che potrei dare al Varese”.

Un’esperienza sfortunata quella con i granata…
“Sono arrivato dopo la prima parte della stagione giocata a Seregno dove avevo avuto continuità ma le cose non erano andate come dovevano. Dopo 45′ di gioco con il Milano City mi sono rotto il piede e non ho più visto il campo, il Covid poi ha fatto il resto. Ora sono completamente ristabilito, col Sant’Angelo (Eccellenza) stavo girando a regime e la voglia di tornare in campo è veramente tanta. Capisco che la società biancorossa potrebbe avere dei timori per le mie condizioni fisiche, ma per quello basta poco: un campo, un pallone, un allenamento e subito si capisce come sta oggi Bertani”.
Davvero saresti disposto anche a farti valutare?
“Mi conosci bene (ride, ndr) ho sempre vissuto di calcio, ho passato momenti che non auguro a nessuno e poter tornare a giocare sarebbe il massimo, a Varese un sogno. A Sant’Angelo sto bene, sono in una grande società e mi hanno accolto benissimo, purtroppo però penso che difficilmente in Eccellenza si riprenderà a giocare e per questo lascerei i rossoneri che, vista la situazione attuale, non dovrebbero avere problemi a liberarmi. Ti ripeto, qualche allenamento con i biancorossi basterebbe a tutti noi per capire quello che potrei dare a mister Rossi e a tutto il gruppo”.

Hai seguito il Varese, che idea ti sei fatto?
“Conosco alcuni ragazzi e ci siamo sentiti diverse volte in questo periodo. Ovviamente non ho potuto vedere nessuna partita dal vivo, qualcosa ho sbirciato durante le dirette Facebook e un’idea me la sono fatta. La squadra è buona, molto buona, sicuramente da salvezza tranquilla e non da ultimo posto. Il mister conosce la categoria e sa cosa bisogna fare in questi casi. Tirando l’acqua mio mulino (sorride ancora, ndr), come tutti dicono è abbastanza palese che manca la punta che faccia i gol. Al di là che questa punta si chiami Ebagua, Bertani o chiunque altro, sono sicuro che con l’inserimento del giusto profilo i biancorossi non avranno problemi ad uscire dalla palude”.

Michele Marocco

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