La sensazione è che manchi sempre qualcosa. Il Città di Varese gioca bene ma manca la vittoria; il reparto offensivo crea tanto ma mancano i gol (di Balla, di Capelli, di Dellavedova); per la prima volta in stagione Ebagua e compagni hanno rimontato una partita ma è mancato il successo; i biancorossi scalano la classifica ma mancano ancora quattro punti alla salvezza. Insomma, manca sempre un centesimo per fare l’euro. Il derby pareggiato in casa della Caronnese lo dimostra perché ha evidenziato tutte queste mancanze, eppure ci sono anche tanti lati positivi che lasciano ben sperare per il futuro.

Primo: il Città di Varese ha dimostrato di potersela giocare alla pari con chiunque, anche con le prime della classe. Secondo: nelle ultime sei partite i biancorossi hanno acquisito una certa solidità difensiva, dato che tre dei quattro gol incassati sono nati da calci da fermo (l’altro, contro il Pont Donnaz, è arrivato dopo un disimpegno sbagliato) e Siaulys è stato praticamente inoperoso. Terzo: il Varese sta imparando a gestire i momenti della partita alternando le fasi di pressing, di gestione e d’attacco.

Il mondo social, inevitabilmente, resta diviso, anche se le due fazioni non sono più nettamente contrapposte come avveniva in passato e i pensieri espressi sono più sfumati, analizzando sia i pro sia i contro. Alessio Pozzo, ad esempio, scrive: “Peccato per i 2 punti persi.. la vittoria sarebbe stato il risultato più giusto ma adesso la squadra c’è eccome e la salvezza diretta è lì solo da prenderla…“. Marco Giovanni Battista Guarnotta è molto più pragmatico: “Vado sicuramente contro corrente ma siamo nel girone di ritorno e per come sta messa la squadra in classifica con i pareggi si resta indietro. Quindi altri punti persi per strada“. Infine, Roberto Marasco coniuga le due posizioni così: “I punti cominciano a diventare pesanti ed oggi ne abbiamo persi due. Nessuna polemica, anzi, proprio per il fatto che ne abbiamo persi due, significa che dominiamo gli avversari. Avanti così e speriamo che il vento soffi ancora sulla nostra vela. Forza ragazzi“.

Resta il fatto che il pareggio è arrivato su uno dei campi più difficili della Serie D, contro una squadra abituata ormai da anni a disputare i playoff. E queste partite giocate a viso aperto, con tale consapevolezza, lasciano l’amaro in bocca pensando a quale sarebbe stato il cammino dei biancorossi se l’atteggiamento fosse stato questo fin dalla prima partita stagionale. Infatti Sven Langb commenta: “Ai punti avremmo vinto noi, buona partita! Se avessimo giocato così da inizio campionato saremmo tra le prime, forza Varese!“.

Con i se e con i ma non si va ovviamente da nessuna parte, e proprio per questo il Varese sa bene di doversi rimboccare le maniche e dimostrare ancora tanto. Ne è consapevole mister Rossi, anche se non può non concedersi un pizzico di rammarico per una vittoria (mancata) che era alla portata dei biancorossi, e le sue parole fanno discutere sia nel bene sia nel male. Lori Guido concorda appieno con la disamina del tecnico torinese: “Bravo mister la partita l’abbiamo fatta noi, meritavamo di vincere”, mentre Marino Ammirati è più critico: “Possibile che meritate sempre di vincere e non vincete mai? Sono d’accordo che quest’anno vi è andato tutto storto, ma un po’ di umiltà…“.

Il Città di Varese, com’è giusto che sia, fa discutere, e queste stesse divergenze d’opinione rappresentano il fuoco che alimenta questa squadra, dimostrando la passione e l’attaccamento dei tifosi. C’è però un punto su cui non si può discutere, perché Giulio Ebagua mette tutti d’accordo: non è ancora in forma smagliante, è evidente, ma la dedizione, l’energia e l’amore che ci mette sono indiscutibili. Ieri il bomber biancorosso ha riportato le lancette dell’orologio indietro di otto anni (quasi) esatti: era il 27 febbraio 2013 quando, in Serie B, segnava all’Ossola con una splendida rovesciata dal limite dell’area il momentaneo 2-1 sul Cesena (partita poi vinta dai biancorossi 3-2) e ieri, 28 febbraio 2021, si è ripetuto in Serie D contro la Caronnese. Otto anni che sembrano quasi non essere passati perché Ebagua è tornato, malgrado un fisico non perfetto, a giocare da Serie B in Serie D, sempre con la maglia del Varese cucita addosso. A questa squadra mancava Ebagua; ora c’è, i tifosi lo sanno, se lo coccolano per bene, e come scrive Carlo Colombo: “Tutti in piedi… grandissimo GIULIO“.

Matteo Carraro

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