Poco più di metà stagione (20 giornate) e prime parziali valutazioni sulla stagione biancoblu. Tra i giocatori utilizzati da Prina, voto scansato da Giulio Mangano (all’attivo 3 papaveri nei 90’ di Lecco), Stefano Vaghi (3 camei con Trento, FeralpiSalò e Pergolettese per soli 6’ complessivi), e Tommaso Giardino (impiegato nei 15’ finali contro la Pro Sesto).
Ieri voti e giudizi di portiere, difensori, mister Prina e il DS Turotti. A seguire centrocampisti e attaccanti. Con trionfo (generoso) di sufficienze politiche.                 

Centrocampisti

Luca Bertoni  6,5: Apre con l’infortunio ereditato dalla passata stagione (di fatto saltando, o quasi, la preparazione estiva). Chiude con un altro stop. In mezzo la solita ciccia con 16 presenze (14 dal via, 9 per intero, altre 5 con almeno 80’ giocati), 2 reti da 4 punti e 2 assist da 2. Il ritorno ad una linea più bassa gli restringe la corsa aprendo però il campo al suo destro. Sia come sia, il vizzolese rimane icona e barometro tecnici della squadra. Ancora

Riccardo Colombo  6+: Banale (ma anche inevitabile) partire dall’anagrafe. Tra 11 mesi o giù di lì (1 dicembre) saranno 40. Magari (chissà?) vissuti ancora nello spogliatoio. Intanto a 39 anni mette insieme 12 presenze, un assist (a Legnago), 5 gare dal 1’ (una per intero con il Seregno), 4 con almeno 75’. Copre 3 ruoli in campo (con il Padova anche centrale di difesa), uno (fondamentale) fuori. Leading by example. E mica per dire. Indice

Gianluca Nicco  6+: Caso di specie nell’interpretazione della via per la salvezza. Ne gioca 19 (sempre dall’inizio) lisciando solo Legnago per squalifica. Ma soltanto 5 per intero nelle prime 14, altrettante nelle ultime 6 dove viene sostituito solo a Trieste (a 3’ dalla sirena). Evoluzione che significa acquisita capacità di gestione delle energie (fisiche e nervose), leadership emotiva e (soprattutto) pieno coinvolgimento nella corsa alla difesa della categoria (dopo Caprile, il più utilizzato con 1.579’). Come l’intero gruppo, c’è voluto del tempo per prenderne consapevolezza. Unica reale (e credibile) alternativa a Bertoni. Con caratteristiche diametralmente opposte, s’intende. Vettore

Filippo Ghioldi  6: Fa la punta a Sesto (unica da titolare per 53’, record stagionale) nel giorno della contumacia collettiva degli attaccanti. Per il resto, altre 8 presenze parcellizzate in spezzoni da 23’ di media. Visto poco. Pochissimo. Ragioni tecniche o atletiche è argomento da sviscerare da gennaio in avanti. Trascurato

Tommaso Brignoli  6-: Non disputa una partita per intero dal 27 settembre 2020 (0-0 a Carrara). Nel frattempo, è passata una stagione e mezza. E le fragilità atletiche sono ancora d’attualità. Per i soli parziali, 12 presenze, 7 dal 1’ (permanenza in campo media di 57’). Primato di 80’ con la Pergolettese. E infatti quella dopo a Zanica saluta la compagnia dopo 11’. In 2 campionati e mezzo sono 26 i turni saltati per infortunio. Senza contare i periodi di recupero e perfezionamento della condizione. Peccato perché i mezzi sarebbero da B. La consistenza fisica (purtroppo) no. Tormentato

Davide Ferri  6-: Titolare con Lecco e Feralpi. Del tipo che poteva andare meglio. Gioca (o timbra il cartellino) in 5 delle prime 6 e in 4 delle ultime 7. Periodi separati dalla parentesi di 7 gare a fare da spettatore in panca. Difficile intuire il progetto di crescita tagliato su di lui. L’ingresso impattante con l’AlbinoLeffe è prova provata che ne meriterebbe uno. Prospiciente

Giovanni Fietta  6-: Difensore/centrocampista/difensore/punto interrogativo. Percorso tecnico discutibile per un 37enne. E questa non è certo responsabilità dell’asolano. Rifirmato per tenere il posto caldo a Lombardoni, si ritrova in mediana anche per l’indisponibilità iniziale di Bertoni (peraltro nota a priori). Insomma, navigazione a vista se ce n’è una. Sempre utilizzato nelle prime 12 (7 da titolare), solo 3 nelle successive 8 (out per infortunio nelle ultime 2). Declinazione (troppo) estensiva del concetto di jolly. Abusato

Leonardo Galli  6-: L’eclettismo ala/mezzala fa ormai parte del bagaglio personale. Senza che questo abbia però completato la transizione in un senso o nell’altro. Circostanza che può costituire limite o qualità. Secondo i punti di vista. La svolta tigrotta è andata a braccetto con il suo impiego integrale: 533’ giocati su 540’ (98,7%) nelle ultime 6. Magari è solo una coincidenza. Più probabilmente no. Steward

Mario Vezzoni  5,5: Wow in estate, meh in autunno. Il (potenziale) crack del mercato trasformato nel (certo) X-File stagionale. Ad oggi, 14 gare in lista infortunati, una sola da titolare (Legnago), 7 ticket spalmati su 250’. Praticamente, nulla. Impossibile esprimere un giudizio che non sia prossimo all’ipotesi. Esoterico

Attaccanti

Alessandro Piu  6+: Cercasi continuità disperatamente. La zavorra delle stagioni precedenti pesa sullo start del campionato (2 da titolare e nessun gol nelle prime 9). Lo stop con la Pro Vercelli interrompe la fase di ripartenza. Comunque chiaramente percepibile con 3 reti ed un assist nelle ultime 7 giocate. Sulle sue spiccate qualità, il friulano deve costruire un solido girone di ritorno. Introspettivo 

Davide Castelli  6-: Ha il vizio di tirare in porta. Non sempre quello di segnare. A tabellino in 2 sconfitte (AlbinoLeffe e Renate). A vuoto in un paio di altre prestazioni (Trento e Lecco). La coppia con Stanzani è la più schierata dal 1′ (5 volte con 3 reti prodotte). La miscela tra tempo trascorso nei 16 metri avversari e movimento perimetrale la sua area di miglioramento. Calibrato  

Sean Parker  6-: Caratteristiche uniche. A volte non assecondate. Due gol e 3 assist in 16 presenze (9 dal 1’, 3 in coppia con Piu, 2 con Castelli e 4 con Stanzani) non sono numeri da 9. In nessuna categoria. Ma il ronciglionese fa anche altro. Inteso come lavoro sporchissimo spesso però gravante sulla lucidità negli ultimi 20 metri. Boa

Leonardo Stanzani  6-: Parte a cannone (12 dal 1’ con 2 reti nelle prime 13), per diluire il proprio apporto da novembre in avanti (4 presenze su 7 con 2 sole da titolare). Eppure (il match con la Giana insegna), il tandem con Parker sarebbe il più assortito del lotto. Resta l’unico ad aver giocato dal 1′ con tutti gli attaccanti in rosa (con Castelli 5 volte, Parker 4, Piu 3, Banfi e persino Ghioldi una) e la punta a più alta fatturazione offensiva (10 gol con l’ex Bologna in campo, Parker si ferma a 8, Piu a 7). Inerziale

Stefano Banfi  5,5: Sole 5 presenze concentrate tra 6^ e 12^. Lasso di tempo in cui mette a referto anche il malaccorto (eufemismo) rosso con la Virtus Verona. Noie alla schiena per aprire la stagione, crescita contingentata per proseguirla. Senza attendersi troppo, ci si aspettava di più. Anche se (statisticamente), può vantare la più alta frequenza di gol di squadra per minuti giocati: 3 in 187′ (ovvero una rete ogni 62′). Disilluso

Giovanni Castiglioni

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui