Proprio mentre Luca Prina (da ex) invitava i giornalisti virgiliani a “calma e sangue freddo”, il Mantova stava segando la panca a Maurizio Lauro. Insomma, timing rivedibile. E suggerimento gradito sì, ma fino ad un certo punto. Vabbeh, cose che possono accadere. Dopo uno 0-0 da istinti autolesionisti e con la classifica che recita 17 punti in 18 gare. Contabilità comune a Pro Patria e biancobandati al termine di un confronto che non ha aggiunto niente a quello che già si sapeva. Della serie, non serve interrogare gli astri per capire che entrambe hanno in oroscopo playout centrati o scansati di poco.
Nella seconda (augurabile) ipotesi, biancoblu attesi da un solo risultato nell’ulteriore showdown salvezza di sabato con la Pergolettese (ore 14.30, stadio “Speroni”). La lista degli assenti si fa sempre più spessa. Ma il libro degli alibi è davvero giunto alle sue ultime pagine.

Lauro non c’è (più). C’è 0-0 e 0-0. O meglio, lo stesso 0-0 può produrre effetti di segno opposto. Come anticipato, in ossequio al relativismo, dopo il pomeriggio in bianco del “Martelli” il Mantova solleva dall’incarico il suo tecnico Lauro, mentre la Pro Patria mantiene legittima fiducia nell’operato di Prina. Far notare la cosa può sembrare malizioso. E (deliberatamente), lo è. Non farlo sarebbe però miope. Va da sé auspicando che in via Cà Bianca continuino invece a vederci lungo. Come occorso in questi ultimi anni. Tornando alle cose biancorosse, allontanato anche il vice Pierantoni, in giornata la firma di Galderisi. Già accostato a parecchie panchine nelle ultime settimane.     

Se tutto va bene siamo rovinati. Già in contumacia di Lombardoni e Vezzoni (oltre nell’ultimo turno anche di Banfi), per il ferale incrocio con la Pergolettese, la Pro Patria potrebbe perdere Fietta, Bertoni e Boffelli. Asolano dal forfait quasi certo, vizzolese idem (se non a mezzo servizio), sarnicense in attesa degli esami. Se qualcosa può andare male, lo farà. Legge di Murphy. Alla bustocca.        

Papa Don’t Preach. Prina più che un mantra ne ha fatto un tormentone. “Quando conterà, la Pro Patria sarà dove deve stare”. Cioè, il futuro potrebbe (o potrà) essere migliore. Il presente resta (al contrario), parecchio ingarbugliato con vittoria latitante da 8 turni, 5 punti e 4 reti fatte nello stesso span (peggio solo la Giana con 4 punti ma con 5 gol realizzati), e 4 gare a secco (7 in tutta la stagione). Inutile fare della letteratura. Con questi numeri non ci si salva. Se non (forse) attraverso i playout. Prospettiva ancora largamente scongiurabile. Ma solo cominciando a fatturare nell’immediato. “Siamo andati a Roma e non abbiamo visto il Papa”. Sempre farina del sacco del Biellese 2. Declinazione proverbiale che regge il giusto visto che quest’anno la Pro Patria si è fermata spesso al Raccordo Anulare. E la supposta pericolosità rivendicata nel post partita attiene più all’esoterismo che agli highlights della partita.   

Fink positive. Doveva essere una specie di Squid Game (soprattutto per i Biancoscudati). Alla fine, lo 0-0 tra Padova e SudTirol ha fatto tutto il gioco degli javorciciani che hanno mantenuto il più 6 sulla formazione di Pavanel, congelato il più 8 sulla FeralpiSalò (raggiunta al tramonto del match dal Piacenza), addirittura allungato di una lunghezza sul Renate fermato da una Pergolettese in ripresa (quarta vittoria nelle ultime 8 dopo aver vinto solo 2 delle prime 10 con 6 sconfitte). In soldoni, Fink & C. Campioni di Inverno. Titolo platonico che sulla scorta di imbattibilità mantenuta, miglior difesa del professionismo (5 reti e 13 clean sheet), ci consegna l’ovvia favorita per la B diretta. Sabato nell’epilogo di andata al “Druso” contro la Triestina (4 successi e 2 pari nelle ultime 6), una intrigante riprova.               

La Lecco bene. Nessun rosso (solo la seconda volta nelle ultime 6) ma anche 4 peperoni sullo stomaco. La settimana più lunga del Seregno (minacce, ricatti, denunce, roba che neanche ne Il Trono di Spade), si è conclusa con l’inequivocabile 1-4 con il Lecco (seconda vittoria consecutiva con De Paola in panca dopo 6 sconfitte nelle precedenti 7). Sul conto dei brianzoli hanno pesato 10’ di blackout (con 3 reti subite), 11 assenti a vario titolo (di cui 5 per squalifica) e le fibrillazioni extra campo degli ultimi giorni. Icona da tenere aperta anche nelle partite a venire.        

Giovanni Castiglioni

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui