Il “dolce”, come da menù, come sempre, alla fine.
Dopo aver analizzato e scansionato a fondo tutte le avversarie ecco, al termine del menù, il “dolce” di questa “nostra” Openjobmetis Pallacanestro Varese. Lo “zucchero” di una squadra che due “chef” di rango come il general manager Andrea Conti e coach Adriano Vertemati hanno plasmato nel corso dell’estate e, ora, stanno per servire a tavola nel match inaugurale contro Brescia.

Però, prima del salto a due in programma domenica alle ore 17.15 a Masnago, non posso non chiedere ad Andrea quanto è soddisfatto del lavoro che la squadra biancorossa si è messa alle spalle in quaranta giorni di lavoro.
“Molto soddisfatto per l’impegno, la dedizione e la mentalità dimostrata dai giocatori e – dice Conti -, ancor più contento, mille volte contento per l’eccellente lavoro svolto da coach Vertemati. Adriano, ma già lo sapevo, è un coach che in palestra lavora tantissimo, è sempre, sempre al pezzo e fin dal primo minuto di allenamento qui a Varese ha dimostrato di avere chiare e obiettivi tecnico-tattici molto precisi. Detto questo, la soddisfazione complessiva si scontra in maniera pesante con la frustrazione di essere partiti, se così posso dire, con un assetto a “tre ruote”. In questo senso infatti l’assenza di Kell, ovvero la mancanza di un giocatore chiave, che è e sarà sicuramente determinante per il funzionamento dei nostri meccanismi, è grave e si commenta da sola. Giocare senza playmaker ha costretto coach Vertemati e tutta la squadra a “inventare” delle soluzioni che, lo capiscono tutti, rappresentano solo dei surrogati. Mi riferisco al forzato impiego di Gentile e Beane in cabina di regia o, comunque, nel ruolo di costruttori di gioco. Bravissimi entrambi e un sincero ringraziamento a tutti a due per la disponibilità e lo spirito di sacrificio, ma è evidente che in questo “giochino” ci perdiamo tutti perché sia Alessandro, sia Anthony giocano snaturati e, allo stesso modo, la squadra non può avere il ritmo e la fluidità richiesta dal lavoro dello staff tecnico. Quindi, in definitiva, speriamo che Trey Kell possa rientrare nei ranghi il più presto possibile perché, adesso, senza il nostro play titolare siamo “storti””.

Come ti immagini invece la squadra, una volta che sarà al completo e a regime?
“Pensiamo di aver costruito un gruppo dotato di grande fisicità e atletismo, in grado di proporre quintetti davvero duttili e in possesso di numerose soluzioni. Possiamo, o meglio, al completo potremo essere piccoli e razzenti, oppure grossi e ricchi di solidità, oppure difficilmente inquadrabili nel registro tattico, ma sempre con una cifra elevata di talento offensivo a disposizione. Tuttavia, fondamentale per il nostro rendimento, sarà sempre la presenza là dietro di due costruttori così da permettere libertà d’azione a due “franchi tiratori” del calibro di Beane e Jones, adeguati spazi perimetrali per Sorokas e, infine, coinvolgimento massimo nella metà campo per Egbunu, il quale, lo ha già ampiamente dimostrato, è un ottimo finalizzatore nei giochi di pick and roll e nelle giocate verticali. Basta solo innescarlo con puntualità”.

E, poi, c’è la cosiddetta squadra-2, quella che uscendo dalla panchina dovrà con ogni probabilità garantire il vero salto di qualità alla Pallacanestro Varese: cosa ne pensi?
“Sono totalmente d’accordo anche perché – osserva Andrea – in serie A tutte le squadre dispongono di un quintetto di alto, spesso altissimo livello, ma a gioco lungo la differenza vera sarà nelle mani di quei team che potranno schierare rotazioni profonde e di grande qualità. Noi, in relazione al budget disponibile che, lo ricordo e segnalo continuamente, è uno dei più “poveri” insieme a quelli di Cremona e Pesaro, pensiamo, speriamo, di aver allestito un organico più che discreto. Poi, in relazione alla scelte del coach sul quintetto base, abbiamo comunque ragazzi in grado di offrire un contributo consistente come De Nicolao, Wilson, Capitan Ferrero che rappresenta una garanzia assoluta e, infine, Caruso, che al momento rappresenta un prospetto potenziale sul quale dovremo lavorare con calma giorno per giorno dandogli il tempo per maturare fisicamente e crescere nella comprensione di una realtà che per lui è nuova di zecca. Guglielmo, tanto per essere chiari, andrà protetto, non bruciato”.   

In ottica generale: cosa hanno detto il pre-campionato e la Super Coppa? I verdetti del pre-stagione modificano le considerazioni che ci hai offerto al riguardo di tutte le avversarie di Varese?
“Nessuna modifica particolare ma, al limite, alcune conferme e altri giudizi che, per il momento, restano in sospeso. Tra le conferme annoto, come avevo già detto, che Tortona seppur neo-promossa è un’ottima squadra destinata a fare molto bene. Brescia, nostra prima avversaria, dispone a sua volta di un organico notevolissimo che deve solo trovare equilibri e migliorare i meccanismi. Venezia, sempre fortissima, al momento è mi sembra l’unica capace di impensierire la corsa a due di Bologna Virtus e Milano. Giudizio sospeso invece per Pesaro, che è alla caccia di un playmaker e Fortitudo ancora  incompleta e non valutabile. Tutto ciò premesso, prevedo un campionato difficilissimo, con livelli tecnici e fisici in decisa crescita e una situazione di grande e pericoloso equilibrio che potrà essere alterata dall’andamento delle varie competizioni europee che, rispetto agli scorsi, mi sembrano davvero più dure e faticose col loro fardello di viaggi, trasferte, cattivi allenamenti, infortuni, acciacchi e così via”.

Mancano ormai poche ore alla partenza: cosa sogni per la Varese?
“Due cose, più di tutto. La prima: rivedere il pubblico sulle tribune di Masnago e, mi auguro, non nella misura, davvero iniqua, del 35%. In questo senso spero che Governo, CTS e organi preposti esprimano parere favorevole per aumentare la capienza almeno fino all’80%. La seconda: poter vivere, finalmente, una stagione senza infortuni e senza grossi problemi. La nostra, ne siamo convinti, è una buona squadra che può e deve crescere grazie alla enorme disponibilità dei giocatori e alle idee di coach Vertemati. Però, per riuscire a centrare questo obiettivo avremo bisogno di salute, fortuna e, come già detto, del calore, dell’affetto, del tifo e della sfrenata, vibrante passione espressa dalla gente di Varese”.

Adesso ti tocca il giochino della griglia di partenza.
“Esercizio troppo complicato, quest’anno. Preferisco dirti, più o meno in ordine, le probabili prime otto. Poi, senza nessun ordine, azzardare quelle squadre che tra il nono e il sedicesimo posto si giocheranno zona playoff, tranquillità e salvezza. Dunque: Bologna Virtus, Milano, Venezia, Brindisi, Sassari, Brescia, Tortona, Treviso nelle prime otto.
A seguire, nel “calderone”: Trento, Napoli, Varese, Bologna Fortitudo, Reggio Emilia,  Trieste, Cremona, Pesaro. Detto questo – conclude il dirigente biancorosso -, consentimi solo di rivolgere un auspicio: buon campionato a tutti quelli che amano la Pallacanestro Varese”.

ROSTER OPENJOBMETIS VARESE
Playmaker: Kell, De Nicolao, Librizzi
Guardie: Beane, Wilson
Ali piccole. Gentile, Ferrero, Virginio
Ali grandi: Jones, Sorokas
Centri: Egbunu, Caruso

Allenatore: Adriano Vertemati

PROBABILE QUINTETTO
Kell, Beane, Gentile, Jones, Egbunu

Massimo Turconi

LEGGI ANCHE

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui