È un giro bellissimo all’insegna dell’incertezza”. Il commento a caldo di Dario Andriotto la dice lunga sul primo rush della Corsa Rosa che da dieci giorni sta infiammando le strade d’Italia nonostante il vento, la pioggia e il freddo.

Arrivati al primo martedì di riposo la classifica generale rispecchia per buona parte le aspettative della vigilia con il favoritissimo Egan Bernal già in Rosa. Il fenomeno colombiano classe ’97 è però seguito a ruota (in tutti i sensi) dall’altro gioiellino, il millennial belga Remco Evenepoel che è lì ad appena 14’’. Più attardato Simon Yates (+56’’), così come Vincenzo Nibali (+2’13’’) che evidentemente non ha ancora smaltito i postumi della caduta di un mesetto fa; il migliore degli italiani è Giulio Ciccone, compagno di squadra dello Squalo, che occupa la quarta posizione a 37’’. Da segnalare il ritiro dello spagnolo Mikel Landa, altro grande favorito, a causa di una brutta caduta nella 5^ tappa.

Secondo Andriotto, talent scout della Eolo-Kometa, la prima settimana (allungata) del Giro ha già stabilito le gerarchie al punto che l’ex professionista bustocco afferma: “Bernal ha le mani sul Giro e, se non gli capiterà qualcosa nelle prossime due settimane, la vittoria finale sarà sua; è il più forte in assoluto”. Il colombiano dovrà però sudarsi il successo perché la concorrenza è comunque agguerrita; detto di Evenepoel, i migliori dieci della generale sono racchiusi in poco più di un minuto. “Mi aspetto qualche attacco di Vlasov – continua Andriotto – perché mi è sembrato molto pimpante; Ciccone sta andando forte, ma credo che sulle grandi salite pagherà”.

Fronte Eolo, il bicchiere va guardato mezzo pieno e Andriotto non manca di sottolinearlo: “La soddisfazione è tanta perché siamo presenti in praticamente tutte le fughe, abbiamo tenuto la Maglia Azzurra per qualche giorno e sfiorato la vittoria di tappa con Gavazzi; stiamo dimostrando di meritare la partecipazione al Giro d’Italia. È chiaro che volevamo aver già vinto una tappa e le occasioni ci sono state, ma ce ne saranno tante altre e dovremo essere bravi a crearcele. Ho visto i ragazzi davvero entusiasti, peccato per il ritiro di Belletti, e c’è tanta voglia di far bene”.

Una nota negativa potrebbe essere rappresentata dal rendimento del besnatese Edward Ravasi che aveva alte ambizioni di classifica, ma dopo dieci giorni si trova già a 40’23’’ dalla vetta. Andriotto non fa drammi e spiega: “Edward ha sofferto molto in questa prima settimana perché patisce tanto il freddo; dovremo aspettare le grandi salite e un clima migliore, ma sono certo che lo vedremo protagonista. Secondo me ha già individuato alcune tappe in cui c’è il margine per fare bene, però dovrà essere bravo a centrare la fuga giusta”.

I primi giorni di gara, come anticipato, hanno visto anche tanti ritiri: dei 184 partenti ne restano in corsa 172. Infatti, sono stati costretti ad alzare bandiera bianca François Bidard e Clement Champoussin (AG2R Citroen), Mikel Landa e Matej Mohoric (Bahrain Victorious), Manuel Belletti (Eolo-Kometa), Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers), Krists Neilands (Israel Start-Up Nation), Caleb Ewan, Jasper De Buyst e Tomasz Marczynski (Lotto Soudal), Domenico Pozzovivo (Qhubeka-Assos), Joe Dombrowski (UAE Emirates).

Classifica generale

1. Egan Bernal (Ineos Grenadiers) – 38h30’45”
2. Remco Evenepoel (Deceuninck Quick-Step) – a 14”
3. Aleksandr Vlasov (Astana) – a 22”
4. Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) – a 37”
5. Attila Valter (Groupama FDJ) – a 44”
6. Hugh Carthy (EF Education-Nippo) – a 45”
7. Damiano Caruso (Bahrain Victorious) – a 46”
8. Daniel Martin (Israel Start-Up Nation) – a 52”
9. Simon Yates (Team BikeExchange) – a 56”
10. Davide Formolo (UAE Emirates) – a 1’02”

Maglia Ciclamino

1. Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) – 108
2. Fernando Gaviria (UAE Emirates) – 91
3. Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation) – 91
4. Tim Merlier (Alpecin-Fenix) – 83
5. Elia Viviani (Cofidis)– 79
6. Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka Assos) – 76
7. Matteo Moschetti (Trek-Segafredo) – 42
8. Filippo Tagliani (Androni Giocattoli Sidermec) – 39
9. Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè) – 39
10. Dylan Groenewegen (Team Jumbo-Visma) – 36

Maglia Azzurra

1. Geoffrey Bouchard (act) – 51
2. Egan Bernal (Ineos Grenadiers) – 48
3. Gino Mäder (Bahrain Victorious) – 44
4. Bauke Mollema (Trek-Segafredo) – 23
5. Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) – 20
6. Kobe Goossens (Lotto Soudal) – 18
7. Francesco Gavazzi (Eolo-Kometa) – 17
8. Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa) – 16
9. Rein Taaramäe (Intermarché-Wanty-Gobert) – 13
10. Remco Evenepoel (Deceuninck Quick-Step) – 13

Maglia Bianca

1. Egan Bernal (Ineos Grenadiers) – 38h30’45”
2. Remco Evenepoel (Deceuninck Quick-Step) – a 14”
3. Aleksandr Vlasov (Astana) – a 22”
4. Attila Valter (Groupama FDJ) – a 44”
5. Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) – a 1’13”
6. Tobias Foss (Team Jumbo-Visma) – a 2’23”
7. Jai Hindley (Team DSM) – a 4’28”
8. Joao Almeida (Deceuninck Quick-Step) – a 4’56”
9. Harold Tejada (Astana) – a 7’35”
10. Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa) – a 8’28”

Matteo Carraro
(foto FB Giro d’Italia)

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