Nel pieno dei playoff scudetto, in casa Pallacanestro Varese non si pensa ad altro che alla questione Openjobmetis che tra silenzi, news, indiscrezioni e voci di corridoio, va avanti da più di una settimana ormai. Una coltre di fumo che disorienta tifosi e società ma che è pronta a dissolversi definitivamente.

Infatti, nel tardo pomeriggio di ieri, tramite il profilo Instagram ufficiale, l’azienda interinale di Gallarate ha prodotto una story con cui annuncia che giovedì sera, alle ore 21:15, farà una diretta nella quale verrà chiarita tutta la questione relativa a quel tweet del proprio Amministratore Delegato, il cavalier Rasizza, che una settimana fa ha mandato in completo subbuglio il mondo biancorosso.
Una svolta tanto attesa quanto inaspettata, a proseguimento di questa serie di eventi clamorosi quanto non attesi che continua a mobilitare la realtà di una Pallacanestro Varese, bisognosa più che mai di certezze.

L’auspicio di tutti i tifosi, arrivati al settimo anno di sodalizio tra Openjobmetis e la squadra della Città Giardino, è che si possa continuare insieme ed anzi, magari venga presentando un ulteriore piano di sviluppo, collegato ovviamente all’ingresso di nuovi soci e capitali ad oggi sconosciuti, che possa ridare slancio e valore al progetto di crescita dal brand.

D’altro canto, come confermato ieri Max Ferraiuolo durante la puntata del Podcast di Varese Sport, c’è la normale preoccupazione e speranza che le due parti non vivano la tipica crisi del settimo anno che colpisce molti matrimoni ma che è da congiurare in tutto e per tutto per non rendere vane le fatiche di tutta una stagione e soprattutto per poter tornare davvero a sognare in grande in una città capitale del basket italiano che da troppo tempo è costretta a vivere e sopravvivere nel pieno delle difficoltà economiche. Ogni anno costruisce piccoli miracoli sportivi e vuole superare anche adesso una crisi accentuata in maniera enorme dagli zero incassi dal botteghino che compongono quel mezzo milione di euro mancante per chiudere il bilancio. L’eventuale addio del main sponsor non farebbe altro che aumentare questo disavanzo, creando una voragine difficilmente colmabile.

Alessandro Burin

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