Si respira tanta rabbia dalle parti di Brenno Useria dove il Città di Varese continua ad allenarsi. Ma è una rabbia positiva, perché i biancorossi hanno voglia di riscattare le tre cocenti delusioni patite in un 2021 ancora senza gioie: il ritornello è ben noto, e dopo buone prestazioni, non ricompensate dai risultati, è obbligatorio tornare da Borgosesia con dei punti in saccoccia perché la classifica ora comincia davvero a preoccupare.

Un unico imperativo che mister Rossi individua immediatamente: “Vincere. Firmerei ora per giocare una brutta partita ma tornare a casa con i tre punti”. È a dare una mano, in questo senso, sarà Seydou Sow, il centravanti che tanto mancava ai biancorossi e che oggi ha disputato il primo allenamento agli ordini di Rossi: “Risponde alle caratteristiche fisiche e tecniche che cercavamo, e speriamo che dia anche gli esiti che ci aspettiamo. L’avevo visto ai tempi dell’Arconatese e, per quanto fatto oggi in allenamento, posso dire che è un giocatore che se sta bene può diventare importante. Titolare? Non si allena con una squadra da una ventina di giorni, per cui lo porteremo in panchina ma senz’altro sarà della partita: con una punta del genere magari si fanno due passaggi in meno e una verticalizzazione in più”. Al gigante senegalese che porta finalmente muscoli e centimetri in area si potrebbe aggiungere anche Ebagua? “Allo stato attuale – spiega Rossi – Ebagua ci potrebbe dare poco più di cinque minuti; è arrivato parecchio imballato, ma comunque si sta allenando con impegno”.

Difficilmente vedremo Ebagua in panchina da domani, ma sicuramente vedremo un Borgosesia agguerrito e voglioso di continuare a far bene. Dopo tre ko, che per certi versi hanno dell’incredibile, mister Rossi ha fin da subito chiarito che è indispensabile vincere e presenta gli avversari come una delle più belle realtà della Serie D: “Il Borgosesia è forse l’unica squadra più giovane di noi, perché da anni hanno questa filosofia improntata sulla crescita dei giovani e nonostante questo riescono sempre a salvarsi. Non hanno pressione, sono abituati a giocare partite del genere e sono guidati da un allenatore come Prelli, che da queste parti conoscete bene, che è molto bravo proprio nel far crescere i giovani. Il Borgosesia gioca con il 5-3-2, è una squadra veloce ben attenta a sfruttare alla perfezione un campo sintetico leggermente più piccolo rispetto agli altri; per questo mi aspetto una partita a ritmi frenetici, e dovremo prestare particolare attenzione a Bramante, un giocatore che non conoscevo ma che mi ha fatto una discreta impressione”.

Se il Borgosesia non ha pressione, ne ha eccome proprio il Città di Varese e Rossi non lo nasconde: “La pressione si sente e sappiamo che è uno scontro diretto, ma al tempo stesso è un’occasione per cambiare aria. Dobbiamo vincere anche perché davanti corrono: il Fossano, ad esempio, ha preso quattro giocatori esperti e ha ingranato, per cui dovremo darci da fare. È vero che mancano ancora tante partite, ma ogni partita in meno equivale a tre punti in meno da conquistare. In più dobbiamo essere realisti e ragionare anche su quante squadre ci sono tra noi e la salvezza: più sono e più è complicato”.

Oltre al neo-arrivato Sow andranno probabilmente in panchina anche Scampini e Disabato, ma solo per far numero dato che entrambi non sono ancora pronti. Beak dovrebbe tornare in gruppo da giovedì, mentre per Mamah e Negri bisogna pazientare ancora un po’. Formazione pressoché annunciata, quindi, con il ritrovato Siaulys in porta, protetto da una linea a quattro con Petito a sinistra, Mapelli e Parpinel in mezzo e Polo a destra. Solito dubbio a centrocampo su chi affiancherà Gazo tra Romeo e Snidarcig, mentre davanti spazio a Minaj, Capelli, Otelè e Balla.

Sugli interpreti Rossi non ha dubbi: “So che i miei ragazzi stanno dando tutto quello che hanno. In vent’anni da allenatore non mi è mai capitato di trovare una squadra risponde a tutto ciò che chiedo ma non ottiene risultati. Credo che nelle ultime partite abbiamo avuto almeno il 65% di padronanza territoriale: ci è mancata la finalizzazione”. Ora il finalizzatore è arrivato, almeno sulla carta, ed è tempo di concretizzare il gioco raccogliendo punti e vittorie.

Matteo Carraro

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