La stagione 2020/21 della Juniores Nazionale non è certamente andata come Gianluca Porro si aspettava: il Covid ha portato alla sospensione del campionato dopo appena tre giornate, e l’allenatore del Città di Varese U19 non ha potuto lavorare con i ragazzi come avrebbe voluto.

Di sicuro, però, l’ex attaccante biancorosso non riesce a stare fermo e si è comunque ritagliato importanti spazi in quest’annata travagliata. Avevamo già parlato dell’esperienza in Sudafrica con Italia Calcio Coaching per la formazione degli allenatori e Porro è pronto a replicarla: “Dovevo già tornare ad aprile, poi è saltato, e ora sono pronto a partire il 12 luglio: starò giù un paio di settimane e mi auguro di vivere un’esperienza bella come la prima. Andremo avanti con la formazione degli allenatori, interagendo con i ragazzi e tanti gruppi diversi tra loro; c’è una progettualità ben precisa e sono davvero contento di proseguire in questa avventura”.

Prima di tornare in Sudafrica, però, c’è una tappa imprescindibile; dico bene?
“Assolutamente sì, e risponde al nome di Inter Summer Camp. Dal 28 giugno al 2 luglio e dal 5 al 9 luglio sarò a Chatillon per coordinare un camp dedicato a ragazzi e ragazze dai sei ai quattordici anni; credo sia una bella opportunità per ricominciare a respirare il calcio giovanile tutti insieme. Tra l’altro Chatillon è dove andava in ritiro la Juventus ai tempi di Lippi, per cui è una meta che visto dal vivo il calcio che conta”.

Da dove nasce la tua presenza al Camp?
“Nasce da un rapporto di collaborazione che si è sviluppato tra la mia scuola calcio e l’Inter. Già l’anno scorso mi ero mosso in questo senso e avevamo ospitato la Prima Squadra femminile nerazzurra e la Primavera che sarebbe poi stata impegnata nella Youth League. È stata una gran bella esperienza, utile alla crescita dei giovani che è ciò di cui mi occupo, e spero di ripeterla quest’anno perché fregiarsi del marchio Inter non è poca cosa”.

Quest’anno ci saranno ospiti al pari dell’anno scorso?
“Stiamo cercando altre realtà. Doveva venire l’Alessandria (neopromossa in Serie B, ndr) ma mister Longo ha scelto Pinerolo per il ritiro; avevo provato a coinvolgere anche il Città di Varese ma è giusto che la società sfrutti il campo delle Bustecche appena sarà pronto. Ci sono delle trattative in ballo con società estere, e speriamo che si concludano in maniera positiva”.

A livello di adesioni quali sono i numeri?
“Per al prima settimana siamo praticamente soldout dato che quasi tutti i 40 posti riservati sono occupati; sulla seconda settimana stiamo andando un pochino a rilento, ma c’è tanta fiducia in merito. Parliamo già comunque di ottimi risultati perché, se consideriamo il periodo da cui veniamo e il poco tempo con cui abbiamo organizzato il tutto, i numeri sono davvero buoni”.

Di cosa ti occuperai nello specifico?
“Sarò il coordinatore degli istruttori e lavorerò da vicino con il direttore tecnico del camp, che è ovviamente un uomo mandato dall’Inter. Voglio spendere una parola sugli istruttori che si sono sempre occupati di questi eventi arruolandosi con passione e impegno nei camp estivi: sono tutte persone estremamente preparate, laureate in Scienze Motorie e patentate almeno UefaC. Quest’anno, addirittura, noi dello staff saremo tutti UefaB”.

A livello di procedure antiCovid come dovete muovervi?
“I partecipanti dovranno esibire l’esito negativo di un tampone molecolare effettuato entro le 72 ore antecedenti all’attività di triage a inizio camp. Dopodiché presteremo particolare attenzione ai contatti, nel senso che i ragazzi verranno divisi in gruppi diversi in base all’età e tali gruppi non entreranno in contatto tra loro. A questo si aggiungono tutti i protocolli che ormai abbiamo imparato a conoscere e le classiche norme di prevenzione”.

Cosa ti aspetti da queste settimane?
“In primis mi aspetto di vedere il tutto esaurito. Sulla gestione del Camp sono ormai abbastanza rodato e sono certo che verrà fuori un’attività interessante e stimolante per bambini e bambine, ragazzi e ragazze che mi auguro possano fare del calcio la loro vita. Per quanto riguarda noi istruttori, invece, sarà sicuramente un’esperienza importante e lavorare con lo stemma del club campione d’Italia rappresenterà una bella vetrina”.

Matteo Carraro

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