Una delle principali caratteristiche del Gavirate è la robusta ossatura che da ormai qualche anno costituisce un vero e proprio punto di riferimento attorno al quale costruire la rosa, coniugando esperienza e freschezza. Tra i veterani del gruppo vi è Manuel Esteri, alla sua quinta stagione consecutiva in rossoblù. “Consecutiva” perché prima della parentesi all’Olimpia dal 2015 al 2017, il centrocampista classe 1993 aveva già indossato questi colori dopo l’esperienza con l’Insubria Calcio, club con cui esordì in Prima Squadra all’età di 17 anni. Questa stagione, che per lui era iniziata alla grande con il gol nel match del girone di Coppa Italia contro la Vergiatese e, dal punto di vista della squadra, con la vittoria alla prima di campionato contro l’Ardor Lazzate, ha poi avuto un andamento altalenante, alternando ottimi risultati, come i 6 punti contro Sestese e Pavia, a qualche sconfitta che ha fatto scivolare i ragazzi di Caon in zona playout. Fermo ai box per qualche settimana tra novembre e dicembre, proprio domenica scorsa, in occasione della sfida contro la Base 96 Seveso, Manuel ha potuto calcare nuovamente il rettangolo verde. La gioia del rientro, però, è durata poco, perché dopo una ventina di minuti dal suo ingresso si è visto costretto a uscire dal campo per un intervento piuttosto duro.

Adesso sto bene – ci racconta il veterano rossoblù –. Mercoledì mi sono allenato con la squadra e sono a disposizione del mister per domenica“.
In questa quattordicesima giornata, il Gavirate sarà impegnato in casa contro il Settimo Milanese, fanalino di coda agguerrito del girone. “Non sarà una partita facile, perché quando giochi con l’ultima in classifica non puoi mai dare nulla per scontato. Loro sono una squadra giovane che vuole salvarsi e noi dovremo essere concentrati e vincere ad ogni costo“.

Personalmente, dopo le ultime settimane un po’ travagliate, quanto è forte la voglia di riscatto?
“Diciamo che per me non è stato un buon periodo, ma sicuramente proverò a dare il mio contributo alla squadra e al mister per uscire da questa situazione. Quindi non vedo l’ora di rientrare, sperando che vada tutto per il verso giusto”.

Passando alla squadra, nelle ultime quattro partite sono arrivate tre sconfitte, inframezzate da un pareggio importante contro la Varesina. Qual è, secondo te, il motivo di questi risultati?
“Secondo me abbiamo perso un po’ di fiducia in noi stessi e siamo stati anche un po’ sfortunati sotto porta e dal punto di vista delle decisioni arbitrali, che non sono andate spesso a nostro favore. Forse abbiamo abbassato un po’ l’attenzione, qualcosa che in questa categoria si paga a caro prezzo, perché se non sei sempre al top non è mai facile vincere; anzi, in Eccellenza ogni partita è complicata, ma siamo consapevoli che dobbiamo superare questo momento”.

Da veterano del Gavirate, come vedi il gruppo dopo i cambiamenti di questa finestra di mercato?
“La squadra è un po’ cambiata, ma non tantissimo. È andato via Mondoni, e mi dispiace perché avevo un bel rapporto con lui, e sono arrivati due nuovi elementi. Aiolfi è un ragazzo che sto iniziando a conoscere e che potrà dare una grossa mano alla squadra. È un 2003, ma arrivando dal Varese in D sa bene come fare ed è come se fosse più grande. Anche Martinoia potrà esserci sicuramente molto utile: è un ragazzo molto umile che si è messo subito a disposizione del mister, quindi il suo aiuto sarà prezioso”.

In generale, pensando agli avversari, questo campionato sta rispecchiando le tue aspettative?
“Guardando la parte alta della classifica, della Castanese già quest’estate dicevano che era una buona squadra che si era rinforzata molto, ma non pensavo che si sarebbe presa la vetta; il Varzi sapevo già che è un gruppo molto forte, così come la Varesina, che come sempre fa un campionato per provare a salire di categoria. Sinceramente non mi aspettavo di vedere anche la Sestese nelle prime posizioni, quindi per me è stata una sorpresa; lo stesso per il Verbano, anche se in effetti è una squadra che ogni anno arriva lì davanti con tanti giovani. In questo momento penso che la delusione del girone sia il Pavia, dato che per storia, tradizione e budget, mi aspettavo di vederla in ben altre posizioni”.

Considerando questa prima parte della stagione, qual è il tuo bilancio? Cosa è andato bene e cosa dovrà essere migliorato nel girone di ritorno?
“Sicuramente a inizio stagione eravamo partiti molto bene con le gare di Coppa e le prime di campionato. Riuscivamo a mettere in pratica alcune idee utili e interessanti del mister, come il possesso palla e l’attacco con tanti uomini, ed eravamo più sicuri di noi. Nelle ultime giornate, invece, ci è mancato qualcosa, ma in questo momento dobbiamo rimanere uniti e provare a vincere queste ultime tre partite del girone. Dopo il Settimo avremo la gara del 22 contro la Rhodense, che sarà altrettanto fondamentale trattandosi di una nostra concorrente diretta. Poi penseremo alla sfida del 6 gennaio contro la Vergiatese, in cui sarà importante iniziare bene. Da lì tireremo una linea per ripartire nel girone di ritorno cercando di fare più punti possibili e di giocare con la stessa attenzione ai dettagli di inizio stagione, che è ciò che fa la differenza”.

Silvia Alabardi

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