Riccardo Petruzzellis è uno dei giocatori simbolo del Gallarate di mister Maestroni, non fosse altro perchè è un gallaratese doc. Dopo tanti anni trascorsi sui campi di Eccellenza, Promozione e Prima Categoria della provincia, in estate l’attaccante classe 1996 ha detto sì alla società della sua città sposando in toto un progetto che è nato da poco ma che, negli obiettivi del club, potrebbe riportare in alto il Gallarate.

Finalmente ce l’hai fatta: giochi per il Gallarate. Che sensazione è?
“Sono di Gallarate e ho sempre pensato di arrivare a giocare nella Gallaratese. Quando ero piccolo era in Serie D e quando ultimamente è rinata ho colto questa opportunità con entusiasmo. Sento che questa maglia ha un peso maggiore rispetto a tutte le altre e per me è una grande responsabilità indossarla. Mi piacerebbe fare bene e aiutare la squadra ad arrivare a traguardi importanti”.

In estate sembrava però che rimanessi al San Michele, cosa è cambiato?
“Ho dovuto lasciare il San Michele per motivi lavorativi. Lavoro per un’azienda nella zona di Milano e ho ottenuto una promozione che però comporta orari diversi che non riuscivo a conciliare con quelli di allenamento del San Michele. Con grande rammarico, ai primi di agosto ho dovuto comunicare il mio addio e per un certo periodo ho anche pensato di dover smettere del tutto. Poi è arrivata la chiamata del Gallarate e, oltre ad essere particolarmente legato alla squadra della mia città, mi risulta davvero comodo rispetto a dove abito”.

Hai citato il San Michele. Nella tua carriera ci sono anche Union Villa Cassano, Uboldese e Morazzone.
“Sono cresciuto nel Cassano e dagli Allievi sono passato direttamente in prima squadra. Al mio secondo anno in prima squadra abbiamo vinto i playoff di Promozione e la stagione successiva ho giocato in Eccellenza. Poi ho deciso di provare una nuova esperienza e sono andato all’Uboldese dove c’era un gruppo fantastico; non abbiamo ottenuto tantissimi risultati ma sono stati per me tre anni importanti che mi hanno permesso di essere ancora oggi un giocatore da Promozione. L’annata al Morazzone era iniziata benissimo, ma poi si è fermato tutto a causa del Covid-19 e ho scelto di seguire Lorenzi al San Michele. E’ un mister molto preparato e mi è dispiaciuto non proseguire il mio percorso con il San Michele che ha avviato un progetto di buon livello e che mi auguro possa andare avanti per il meglio anche in futuro”.

Hai citato Lorenzi, ora a Gallarate hai ritrovato Maestroni. Ha pesato nella tua decisione di andare al Gallarate?
“Sicuramente sì. Sono andato ad Uboldo per lui e ora sono contento che sia lui ad allenarmi. So già come lavora, so la stima che ha nei miei confronti e il suo arrivo in panchina è stato un motivo in più per accettare. Quella costruita dalla società è una bella realtà, è ancora all’inizio, ma ho fiducia che la cose possano andare sempre meglio”.

L’avvio è stato un po’ altalenante e attualmente avete raccolto 5 punti in 7 giornate. Cosa ne pensi?
“Credo che la società e la squadra abbiano avuto bisogno di qualche turno per stabilizzarsi. Ad esempio, in rosa abbiamo tanti elementi che hanno già militato in Promozione ma ci è servito del tempo per conoscerci e amalgamarci. Forse stiamo crescendo un po’ in ritardo rispetto tabella di marcia ma il gruppo è coeso e molto unito e questa è una delle cose più importanti. Sono sicuro che presto cominceremo a ingranare in modo definitivo”.

Quanto a te, hai segnato due gol (contro Aurora CMC e Valle Olona). Come ti senti? Qual è il tuo obiettivo stagionale?
“Purtroppo mi sento ancora sotto il mio standard. Mi è mancato molto svolgere una preparazione completa e stare fermo per quasi due anni a causa del Covid. Sto cominciando a stare bene nelle ultimissime giornate e spero di dare il mio apporto anche perchè adesso gioco nel mio ruolo in coppia con un altro attaccante, soluzione che prediligo. Spero di fare tanti gol ma anche tanti assist ai miei compagni; è una cosa che mi riesce bene e mi dà soddisfazione”.

Domenica scorsa siete rimasti a guardare perché la sfida contro il Morazzone non è andata in scena a causa di un caso di positività rilevato nel gruppo-squadra dei vostri avversari. Vi è dispiaciuto non giocare? Come vi ha cambiato i piani?
“Ci è dispiaciuto parecchio anche perchè abbiamo aspettato un anno per ricominciare e fermarsi di nuovo, seppure solo per un turno, è sempre brutto. Domenica ci siamo allenati lo stesso e in questi giorni contiamo di recuperare qualche infortunato. Ne abbiamo fuori parecchi e ne avremmo bisogno”.

Domenica arriva il Meda, cosa mi puoi dire?
“Non conosco personalmente la squadra ma storicamente è un’ottima piazza. In noi però è tanta la voglia di rivalsa per uscire in fretta da una situazione di classifica che crediamo non ci appartenga e che non ci meritiamo. Siamo pronti a dare battaglia”.

Quanto al campionato in sé, come ti sembra?
“La Solbiatese, che incontreremo tra due domeniche, fin qui sembra giocare in un’altra categoria, ma quando la incroceremo non firmo per pareggiare perchè vorrei vincere. La migliore impressione fino ad oggi me l’ha suscitata la Besnatese che ha un ottimo mister come Rasini e che di anno in anno è cresciuta e rinforzata con giocatori d’alto livello. Dirà la sua fino alla fine”.

Laura Paganini

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