Nel momento di massima espansione del mercato varesino, con due acquisti in una settimana, Kell e Wilson e l’arrivo di Sorokas come ala grande, la Pallacanestro Varese si appresta ad ultimare una campagna acquisti che stuzzica molto i tifosi, curiosi di vedere la nuova creatura di coach Adriano Vertemati al lavoro. Una curiosità che è anche legata ai dati statistici dei nuovi acquisti, in un roster sempre più composto da giocatori dalla grande potenza di fuoco, per una squadra che fa sognare basket spettacolo alla città.
Un momento di normale euforia ed attesa in questa fase dell’anno, nella quale la voglia di tornare a vivere il campo e le emozioni del palazzetto si fa forte tra i tifosi, nella speranza che il decorso della pandemia permetta la riapertura degli impianti sportivi.

Chi meglio allora di un’istituzione della pallacanestro varesina, nonché Team Manager dei biancorossi, Max Ferraiuolo, può descrivere l’estate della Openjobmeits, tra entrate di spessore ed uscite dolorose, come quella di De Vico in direzione Torino che Ferraiuolo saluta così, aprendo la sua diretta con Varese Sport: “Purtroppo lunedì Niccolò ci ha lasciato, in senso sportivo ovviamente e l’anno prossimo giocherà in un’altra squadra. Un giocatore che ci tengo a salutare con tanto affetto, che è stato un po’ sfortunato nella scorsa stagione, ma che ha sempre dato tutto per questa maglia. Vorrei dirgli grazie per quanto fatto e augurargli il meglio per il futuro”.

L’addio dell’ex numero 19 biancorosso che è solo una delle mosse di un mercato varesino quanto mai in fermento come nell’ultima settimana, con due colpi già confermati, quelli di Kell e Wilson, ed uno in dirittura d’arrivo, Sorokas, per una squadra che si sta creando su un fortissimo potenziale offensivo e che incuriosisce lo stesso Ferraiuolo: “E’ un mercato molto diverso da quelle che sono state le nostre campagne acquisti degli ultimi anni. Solitamente eravamo guidati dalle direttive di coach Caja, che preferiva avere giocatori con esperienza, già rodati nel nostro campionato e di sicuro affidamento. Quest’anno mi sembra evidente invece l’idea di andare a cercare e scoprire dei giocatori non così conosciuti e non così esperti nel nostro campionato ma dal grande potenziale. Questa strategia è ben visibile negli ultimi acquisti, Kell e Wilson, trovati nel mercato polacco che è un torneo che gli scouting della nostra lega stanno cercando di esplorare, in un bacino nel quale secondo me si può pescare abbastanza bene. Speriamo che sia Kell che Wilson possano confermare i dati precedentemente fatti registrare in carriera e non avere troppi problemi di ambientamento. Per quanto riguarda il mercato degli italiani, mi sembra che il gran colpo di Alessandro Gentile non possa fare altro che dare lustro al grandissimo lavoro fatto dalla società e potrà dare una grossa mano alla squadra. Caruso è uno dei colpi più importanti e futuribili del panorama italiano. Mancano solo due tasselli, il pivot, sul quale andrà la maggior parte delle risorse disponibili rimaste, ed un’ala grande, che dia supporto a Jalen Jones, che arriva da un gravissimo infortunio come la rottura del tendine d’Achille lo scorso anno e di conseguenza magari all’inizio potrebbe non essere così efficace nelle sue prestazioni”.

Un mercato nel quale i biancorossi devono cercare di trovare il miglior rapporto qualità prezzo con le risorse limitate a disposizione, a fronte di tante squadre che invece mostrano una potenza economica non indifferente, anche da parte delle due squadre neo promosse come Tortona e Napoli, in una lotta per la salvezza che sarà complicata, viste anche le due retrocessioni nel prossimo campionato: “Sicuramente ci sono delle squadre per le quali quasi non vale nemmeno la pena parlare, visto che faranno un campionato a sé anche quest’anno, dovendo fronteggiare degli impegni in campo europeo per loro fondamentali e che quindi devono affrontare con roster di un certo livello. La mia impressione è però che tante squadre abbiano budget e risorse importanti da investire, come le due neo promosse Napoli e Tortona, che stanno cercando di fare un buon mercato. Mi sembra che i primi acquisti proprio di Tortona, Cain e Wright, indicano quali siano le ambizioni di questa squadra. Napoli aveva già un’ottima base per il nostro campionato, con Josh Mayo su tutti, a conferma di come non ci saranno squadre in grossa difficoltà all’inizio. Sarà un campionato, almeno per quanto riguarda le fasce basse della classifica, che potrà essere un po’ più difficile da affrontare, per cui anche per noi le richieste saranno quelle di avere una squadra pronta fin dall’inizio, perché l’impressione è che con due retrocessioni sarà una lotta all’ultimo sangue per raggiungere una salvezza che non sarà affatto scontata fino all’ultimo”.

Sorti di un campionato varesino che molto dipenderanno dal lavoro e dall’identità che coach Adriano Vertemati saprà dare alla squadra, alla sua prima esperienza di capo allenatore in Serie A: “Adriano è un allenatore con le idee molto chiare ed a cui piace lavorare con gente che ha voglia di lottare, di sbucciarsi le ginocchia, di buttarsi in terra per un pallone. A livello difensivo vuole una squadra molto tosta e questo è confermato anche dalla ricerca di giocatori che stiamo facendo, puntando molto su una fisicità importante, che va nell’ottica di giocare una pallacanestro intensa, fisica, atletica e questa penso sia un’impostazione tattica che possa far innamorare presto la gente di Varese, abituata a vedere gente che in campo da il 100% per la causa”.

Un pubblico che si spera possa tornare presto sugli spalti dopo un anno e mezzo di assenza: “Mi auguro che i nostri tifosi possano tornare all’Enerxenia Arena quest’anno almeno in parte dopo un anno. Un’annata con i palazzetti vuoti molto particolare ed alla quale noi addetti ai lavori non ci siamo mai abituati e che speriamo presto possa terminare per ritornare alla normalità  e permetterci di tornare a condividere con la nostra gente emozioni e passione del nostro sport”.

Intanto in previsione di questo ritorno nei palazzetti, Pallacanestro Varese ha riaperto la campagna abbonamenti la scorsa settimana con i primi 1000 titoli messi a disposizione dei tifosi, in un momento per molti che rimane molto complicato dal punto di vista economico: ”In un momento così avere un abbonamento diventa quasi un atto di fede, in una situazione non molto chiara, con le ultime notizie che non sembrano essere così buone come si sperava in tema di riapertura degli impianti sportivi, basta vedere cosa sta succedendo con le Olimpiadi a Tokyo. E’ comprensibile per chi a maggior ragione ha qualche problema economico, sapere e pensare che in un momento del genere le priorità diventano altre. E’ chiaro che noi speriamo che la maggior parte dei nostri tifosi possa abbonarsi per tornare ad averli con noi e sentire il loro calore, sperando che il poter tornare all’Enerxenia Arena aiuti anche ad alleggerire il lato psicologico di tutta questa realtà”.

Proprio riguardo alle Olimpiadi non si può non parlare dell’Italbasket e di Meo Sacchetti: CT, grande amico di Ferraiuolo e che sogna prima o poi di sedersi sulla panchina dei biancorossi, dopo averla sfiorata più volte, non ultima quest’estate: “Diciamo che qualche anno e qualche esperienza insieme io e Meo l’abbiamo condivisa, creando un rapporto che ci portiamo dietro ancora oggi. Lo stimo molto e sono contentissimo per quello che è riuscito a fare con una squadra sulla quale molto pochi avrebbero scommesso prima del Pre Olimpico di Belgrado. Lui come al solito ha messo in campo quello che è il suo vero valore aggiunto, al di là delle grandi conoscenze tecnico – tattiche, ovvero la capacità che ha lui di mettere giocatori e staff nelle migliori condizioni a livello psicologico per affrontare tutti gli impegni. Una qualità che Sacchetti ha e che ricordo di aver ritrovato solo in un altro grande allenatore italiano quale Charlie Recalcati. Speriamo che ora tutto vada per il meglio a Tokyo, con il rammarico per i ragazzi di non potersi godere un palcoscenico come quello Olimpico con il calore del pubblico. E’ inutile poi nascondere che il sogno di Meo sia quello di sedersi prima o poi sulla panchina di Varese dopo esserne stato un simbolo in campo. Probabilmente questo non era il momento storico ideale, la società ha deciso di fare altre scelte e di fare le cose in un modo diverso rispetto a quello che può essere il piano di lavoro di Meo. Il motivo che ha portato a fare scelte diverse è stata la voglia di lavorare in palestra in un certo modo e l’ambizione di crescere in concerto di società e coach, che ha portato a scegliere Vertemati come allenatore. Meo è ancora giovane e mi auguro che un giorno, tra dieci anni quando Adriano avrà concluso la sua lunga esperienza con Varese, possa arrivare anche il suo momento”.

Un’annata che per Ferraiuolo sarà ancora più impegnativa, visto che tra pochi mesi diventerà nonno: “Manca poco, siamo ormai in dirittura d’arrivo e presto sarò nonno. La mia bimba Martina mi regalerà una nipotina che si chiamerà Mia, tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre e devo dire che stiamo vivendo tutti questa cosa con grandissima intensità ed emozione. E’ un’altra tappa della nostra vita familiare che mi rende molto fiero ed orgoglioso”.

Alessandro Burin

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