Tra due giorni, sabato 9 gennaio, le società di calcio dilettantistico lombarde voteranno online il nuovo presidente del CRL Lombardia e il nuovo consiglio che guideranno il movimento nel prossimo delicato quadriennio 2021/2024. La pandemia ha travolto moltissimi settori, compreso quello del calcio dilettanti che ora dovrà rimboccarsi le maniche per risalire ed evitare che molte società non riescano a ripartire e, loro malgrado, siano costrette a chiudere i battenti.
Sul piatto della bilancia c’è dunque una sfida non da poco e a raccoglierla, con i rispettivi team, sono i due candidati alla presidenza: Carlo Tavecchio, appoggiato dal Team Nord Ovest Lombardia, ossia dalla stragrande maggioranza dei club del varesotto che si sono uniti per la prima volta per fare fronte comune, e Alberto Pasquali, finora numero uno della delegazione bresciana. Ad analizzare il momento e la situazione è Marco Dallo, Direttore Sportivo del Morazzone nonché uno dei più attivi all’interno del Team Nord Ovest Lombardia.

Le elezioni si avvicinano. Il Team Nord Ovest Lombardia è compatto ed esprimerà la propria preferenza per Carlo Tavecchio. Come mai?
“In tutti questi anni abbiamo notato una gestione del CRL Lombardia che non ci è piaciuta. Tra le province, Varese è sempre risultata l’ultima ruota del carro e siamo sempre stati considerati pochissimo, si tratti di rinvii legati al maltempo o di decisioni come quella che riguarda la sede di queste elezioni, prima fissate in presenza non a Milano, sede del CRL, ma a Treviglio e poi a Brescia, luoghi decentrati e per noi non certo comodi da raggiungere, per altro in una situazione pandemica come quella che stiamo vivendo. Con Tavecchio, invece, siamo entrati subito in sintonia e si è dimostrato molto empatico e disponibile ad ascoltare le nostre opinioni. Ultimamente la classe dirigenziale calcistica del varesotto è cambiata e si è ringiovanita e noi tutti vogliamo cambiare questa “egemonia” del bergamasco e bresciano. Il consigliere di Varese finora non ha mai contato niente nelle scelte e si è sempre trovato ai margini. Ora è il momento di cambiare trend e di inaugurare un nuovo corso”.

Quali sono le proposte che Tavecchio ha fatto e che vi hanno convinti a parteggiare per lui?
“Innanzitutto ci ha convocati online con tempi e modi più consoni e più rispettosi. Pasquali, invece, ci ha comunicato la sera di Natale di aver fissato un incontro con noi l’indomani, il giorno di Santo Stefano, alle ore 19. Questa cosa non ci è piaciuta affatto. Più che i programmi che, si sa, in questi ambiti come in politica valgono ma fino ad un certo punto perchè non sempre poi vengono rispettati in toto, sceglieremo la persona e il suo staff e crediamo che quella più vicina a noi sia Tavecchio. Con largo anticipo rispetto al suo antagonista, ci ha proposto di sederci ad un tavolo e, in modalità virtuale, abbiamo ragionato insieme sulle prospettive future del calcio dilettanti e ci ha presentato le sue idee con grinta e passione. A differenza di chi ci ha rappresentati prima, Tavecchio ha voglia di alzare la voce e vuole che la Lombardia non sia schiava delle scelte che prende Roma. E noi del Team Nord Ovest Lombardia, di riflesso, vogliamo che Varese conti e non si pieghi alla volontà di Milano. Che sia chiaro: noi non vogliamo imporre nulla, vogliamo che le nostre richieste vengano prese in considerazione e ascoltate. Siamo preparati, seri, compatti e l’abbiamo dimostrato in ognuno dei tanti incontri online che abbiamo svolto in questo periodo anche con l’attuale reggente”.

Se dovesse vincere Tavecchio, che cosa si aspetta da lui?
“Ci aspettiamo di essere ascoltati e di avere un maggiore confronto rispetto a quello che c’è stato fino ad oggi. Varese deve contare al CRL Lombarda e la Lombardia deve contare a livello nazionale. Comunque vada, qualcosa deve cambiare”.

E se dovesse vincere Pasquali, invece?
“Non ha dimostrato molto rispetto nei nostri confronti e purtroppo, anche se non me lo auguro, temo che continuerà a non prendere in considerazione Varese. Gorrasi ha lanciato una provocazione: la sede del CRL Lombardia non sarà più Milano ma diventerà Brescia. Indire le elezioni a Brescia, poi fortunatamente rese online, può essere colto come un segnale in questa direzione”.

A proposito di elezioni online, vi siete battuti molto perchè non fossero in presenza ma da remoto.
“Al di là del mio caso personale, in quanto fino a sabato sono in quarantena a causa del Covid e non potrò uscire di casa e il presidente del Morazzone avrebbe avuto qualche problema a raggiungere Brescia per ragioni personali, sarebbe stato davvero illogico convogliare in un luogo chiuso come il polo fieristico 1500/2000 persone in piena pandemia. Mi ricordo che proprio il CRL Lombardia in estate ha chiesto alle società uno sforzo per disputare le partite a porte chiuse e, dunque, di non far entrare gli spettatori durante le gare casalinghe bloccando, di fatto, gli incassi. Ora, invece, lo stesso CRL Lombardia ha deciso di svolgere le elezioni in presenza. Tutto ciò è assurdo e sono contento che abbiano prevalso buon senso e legalità”.

Dopo le elezioni, il Team Nord Ovest Lombardia che fine farà?
“La nostra volontà è di proseguire tenendo sempre aperto un tavolo di lavoro. A causa dei tanti impegni sarà difficile quando la palla comincerà di nuovo a rotolare, ma se si vuole avere un confronto diretto con le istituzioni è corretto che nostro pensiero sia portato avanti con costanza. E’ per questo che Gorrasi, Pozzi e Di Caro stanno lavorando anche ad una ufficializzazione legale di questo comitato. Vogliamo dunque dare continuità a tutto questo”.

Come procederà secondo lei la stagione 2020/2021?
“Rimango convinto della mia idea: secondo me l’annata è finita. Vorrei tornare in campo subito, ma oggettivamente al momento non è possibile. Non voglio passare per pessimista, ma sono realista. Fino a quando il protocollo dei dilettanti non cambierà non ci sono margini per noi per ricominciare a giocare. Speriamo che almeno tra qualche tempo i più giovani possano riprendere gli allenamenti, ma noi come Morazzone non inizieremo finche non sarà possibile fare doccia e utilizzare gli spogliatoi. Se altre società avranno forza e coraggio di ripartire, noi non punteremo il dito ma faremo loro i complimenti. Noi, stando così le cose, invece, non ricominceremo di certo”.

Laura Paganini

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