Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Antonello Venditti riassumerebbe così la storia tra il Varese e Osarimen Giulio Ebagua, giunta ormai al terzo capitolo. Già, perché il centravanti puro che serviva ai biancorossi è finalmente stato tesserato, portando in dote tanta esperienza e tanti bei ricordi, e ora possiamo dirlo con certezza: Giulio Ebagua è un nuovo giocatore del Città di Varese.

Dai primi sondaggi della società alla firma del contratto è passato un mese di intensi allenamenti col gruppo, utili a mister Rossi per valutare la tenuta fisica della punta e per avallare l’operazione di mercato. Toccherà ad Ebagua (nella foto a destra insieme a Neto Pereira e Pietro Tripoli dopo Lavagnese-Città di Varese) l’arduo compito di caricarsi sulle spalle non solo il peso di tutto il fronte offensivo ma quello dell’intera squadra, con l’obiettivo chiaro di trascinare il Città di Varese lontano dall’ultimo posto in classifica? È presto per dirlo. Lo scorso martedì è stato tesserato Seydou Sow, che ha portato fisico e centimetri all’attacco biancorosso, e Rossi è stato ben chiaro su Ebagua: “Non è ancora pronto per giocare ma lo porteremo in panchina già da domani contro il Saluzzo, salvo intoppi burocratici, per dare una carica emotiva alla squadra”. Sta di fatto che il Città di Varese può contare su un Ebagua in più.

La carriera dell’attaccante classe ‘86 inizia all’età di undici anni al Torino, ma la sua trafila nelle rappresentative giovanili dei granata non gli vale la chiamata in prima squadra. Per debuttare nel calcio “dei grandi” non ha bisogno di allontanarsi molto, poiché è il Casale a offrirgli il primo contratto nel 2005. L’esperienza con i nerostellati si sviluppa tra la C2 e la D, collezionando 48 presenze e segnando 11 reti. Niente male per un giovanotto che, fino alla stagione precedente, aveva iniziato a giocare persino come difensore centrale per sopperire alla scarsa vena realizzativa. Le prestazioni di Ebagua tra i dilettanti convincono Novara e Pescara a puntare su di lui, portandolo fino in Serie C1, ma l’annata 2007-2008 si rivela deludente tanto in Piemonte quanto in Abruzzo.

L’occasione per ripartire gli viene offerta dalla Canavese in Seconda Divisione (erede della defunta C2), ed è qui che il bomber trova la sua personale svolta. L’allenatore Marco Sesia gli affida le chiavi del centrattacco e Giulio non delude le aspettative, regalando ai blu-granata 11 gol in campionato e 4 in Coppa Italia Lega Pro. Con questi numeri si ripresenta Prima Divisione, ma stavolta agli ordini di mister Giuseppe Sannino, in un Varese competitivo e voglioso di stupire. La prima stagione all’ombra del Sacro Monte lo vede protagonista, trascinatore di una squadra capace di arrivare, da neopromossa, sino alla vittoriosa finale play-off contro la Cremonese, che valse il ritorno in Serie B dopo 25 anni. Il salto di categoria non impensierisce minimamente Ebagua, capace di imporsi anche in cadetteria con 12 reti e ottime prestazioni.

La stagione 2011-2012 lo vede dapprima nuovamente al Torino e successivamente in Serie A al Catania, senza però mantenere alti i suoi standard. Ritorna quindi all’Ossola, sotto la guida di Fabrizio Castori e Andrea Agostinelli, chiudendo quella che risulta finora la sua miglior stagione in termini realizzativi: 37 presenze e 18 gol tra campionato e coppa. Il passaggio allo Spezia nel 2013 coincide con il suo ultimo torneo concluso in doppia cifra, con annesso titolo di capocannoniere della Coppa Italia (3 reti totali). Dalla Liguria ha avuto inizio il suo pellegrinaggio, toccando mete quali BariComoPro VercelliVicenzaBaniyas (Emirati Arabi) e Bisceglie, senza però brillare particolarmente.

Dopo qualche mese di inattività, Ebagua è pronto per una nuova sfida in una città a lui cara e in una società che farà pieno affidamento alle sue qualità fisiche e balistiche. Un’impresa non certo facile quella di trascinare il Città di Varese fuori dalla zona retrocessione, ma quale occasione migliore per rilanciarsi? Ebagua, che vestirà la maglia numero 50 (nella foto in alto insieme al ds Gianni Califano), è carico: “Era scritto nel destino che tornassi qua a Varese. L’ho sempre detto che prima o poi l’avrei fatto: spero di poter dare il mio contributo alla squadra per il raggiungimento del nostro obiettivo e, visto che ho segnato 46 gol in biancorosso, vorrei provare a festeggiare il cinquantesimo”.

Dario Primerano

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