Il rugby riceve l’ennesima doccia fredda dall’inizio della pandemia. I campionati nazionali, che sarebbero dovuti iniziare il 7 marzo, partiranno l’11 aprile 2021. La decisione di posticipare ulteriormente l’inizio dell’attività agonistica è stata presa durante il consiglio federale tenutosi mercoledì 27 gennaio nel quale la FIR ha accolto all’unanimità le raccomandazioni della Commissione Medica Federale che ha evidenziato come l’andamento della pandemia non garantisca un contesto adatto alla ripresa dei campionati.

È stato inoltre posticipato l’inizio degli allenamenti con contatto, che viene spostato di oltre un mese, dall’1 febbraio all’8 marzo per tutte le categorie di interesse nazionale, quindi Serie A maschile e femminile, Serie B, Serie C1, Under 18, Under 16.

Brutte notizie per capitan Borello e i suoi compagni di squadra del Rugby Varese che dovranno quindi attendere ulteriormente l’inizio della loro stagione in B e dovranno proseguire gli allenamenti nella sola forma individuale e senza contatto come da protocollo FIR. Le formule delle varie competizioni saranno ufficializzate nei giorni di ripresa degli allenamenti con contatto, mentre il 25 luglio 2021 rimane il termine ultimo per la conclusione della stagione 2020/21.
Viene naturale quindi chiedersi cosa succederá se la pandemia impedirá la partenza delle competizioni per l’11 aprile. In questo caso la Federazione Italiana Rugby ha reso noto che si impegnerà per organizzare attività agonistiche da svolgersi a livello locale con il supporto organizzativo dei Comitati Regionali.

Stefano Sessarego

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