Una Openjobmetis troppo morbida in difesa perde a Brescia, in una gara mai stata in discussione. La squadra di Buscaglia ha il merito di segnare almeno 24 punti per quarto, quella di Bulleri, invece, li subisce in una fase difensiva che torna a palesare i soliti problemi ed il 98 a 83 finale ne è l’emblema.
I biancorossi non riescono mai a fermare il gioco a due bresciano, con Vitali e Chery, autore di un’ottima prova personale offensiva, che riescono sempre a chiudere la giocata di ritorno con Burns e Willis, dominatori indiscussi delle due aree. Varese soffre infatti tantissimo i tagli centrali dei due lunghi della Germani che vincono senza discussione i due scontri diretti, rispettivamente con Scola ed Egbunu.

Il nuovo arrivato di Varese è apparso ancora molto indietro di condizione e soprattutto palesa una inconsistenza difensiva abbastanza evidente che tutti si augurano possa migliorare nelle prossime settimane con un po’ più di conoscenza del gruppo. Ma ad oggi Morse serve come il pane e con la Fortitudo probabilmente la rotazione tornerà quella delle ultime due gare. Anche perché Scola, ottimo in fase offensiva soprattutto nel tiro da tre, perde clamorosamente il confronto fisico con un Burns che letteralmente lo domina in tutto e per tutto, soprattutto in termini di rapidità della giocata.

Un problema accentuato, oltre che dalla fisiologica stanchezza di El General per le quinta gara in 15 giorni, con l’ultima sugli scudi e giocata ad un ottimo livello, da un reparto che non lo aiuta: Strautins, De Vico e Ferrero mettono a referto una prova abulica. In particolare il lettone è alla quarta partita consecutiva post covid, esclusa quindi la sola prestazione con Trieste, in cui denota un calo di forma evidente, soprattutto in attacco dove non riesce ad esprimersi come Varese avrebbe bisogno.

Questo è un grattacapo in più per una squadra che si aggrappa però ad un Douglas eccezionale (altro ventello per lui), tornato grande dopo il periodo di stop causa covid-19 e che da solo regge in piedi la baracca nel momento peggiore della gara, ossia quando Varese, tra fine secondo quarto ed inizio del terzo, subisce un parziale di 15-0. L’ex Knicks argina grazie ad una serie di triple importantissime, permettendo a Varese di rimanere attaccata al match, anche se non riuscirà mai a scendere sotto i due possessi di svantaggio fino al termine della partita.
Le note positive arrivano anche da un Beane in continua crescita, capace di dare energia e soluzioni ed il duo Ruzzier –  Jakovics che conducono una gara tutto sommato ordinata.

La Openjobemtis è apparsa scarica psicologicamente dopo le fatiche della doppia vittoria con Brindisi e soprattutto contro Cremona più che stanca fisicamente. Il disagio espresso nel numero di palle perse supera di molto quello registrato nella gara interna con Cremona di soli tre giorni fa, ma durata 50 minuti; lì erano state solo 11, ieri sera i biancorossi in questa statistica ne fanno registrare ben 18, ovvero più di 4 per tempo, troppe per una squadra che fin da inizio gara ha dovuto rincorrere l’avversario.

Il lato positivo del match resta la capacità dei biancorossi di restare attaccati alla gara con il rimpianto di aver giocato con troppi componenti del roster ben al di sotto dei loro normali standard di rendimento. Varese ha bisogno di tornare a serrare le fila e dare intensità in difesa alla luce dello scontro determinante salvezza con la Fortitudo di domenica a Masnago (ore 16), quando servirà tutta la compattezza e la coesione mostrate nelle scorse due sfide per tenere vivo quel discorso salvezza riaperto con tanta audacia e tanto ardore solo pochi giorni fa.

Alessandro Burin
(foto Pallacanestro Brescia)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui