In un reparto offensivo bersaglio di tante critiche, Hervè Otelè è sicuramente una tra le note più liete del Città di Varese: 21 presenze (di cui 14 da titolare), 1236 minuti giocati e cinque gol che lo rendono il capocannoniere della squadra. Certo, non sono numeri da goleador, ma è comunque un traguardo importante per l’attaccante camerunense con passaporto francese; quando segna il Varese non perde e si deve al suo gol in extremis la vittoria biancorossa a Legnano. “Mi sento bene e sono orgoglioso di me per quello che sto facendo – esordisce l’esterno offensivo classe ’00 – ma so bene che ancora non basta. Dobbiamo uscire al più presto da questa zona della classifica e quando lo faremo sarà meglio per tutti”.

Con la tua doppietta a Fossano hai messo a segno i primissimi gol del Città di Varese in questa stagione; che emozione hai provato quel giorno?
“Segnare quella domenica è stata una liberazione sotto tutti i punti di vista: arrivavamo da quattro sconfitte senza aver mai fatto un gol e per me è stata una bella soddisfazione visto che non sono uno che segna tantissimo. In quel momento era una situazione difficile per tutti ed è stato importante far vedere che io c’ero”. 

Restando in tema di emozioni forti so che il gol allo scadere nel derby contro il Legnano ha significato tanto per te. Com’è stato vincere in quel modo?
“È stato bello! Un gol nel recupero dopo il mio ingresso avvenuto nel finale; non potevo chiedere di più. Inoltre è stato importante per la classifica e ho dimostrato che sono pronto ad aiutare la squadra anche quando parto dalla panchina, una cosa secondo me importantissima”.

Tu e gli altri del reparto offensivo avete ricevuto tante critiche nei mesi passati; quanto è stato difficile superare quei momenti e come si risponde?
“La miglior risposta arriva sempre dal lavoro fatto ogni giorno in allenamento. Le critiche le abbiamo lette tutti, ma bisogna sapere che ogni attaccante gioca sempre per fare gol e sta male quando non riesce a segnare. Purtroppo ci sono stati dei momenti, soprattutto a inizio stagione, in cui non si riusciva a buttarla dentro”. 

Da quanto hai fatto vedere sei dotato di un tiro davvero potente; perché non provi più spesso la soluzione da fuori area?
“A dire il vero questa caratteristica l’ho scoperta io stesso da poco tempo e adesso sto provando a cercare questa soluzione ogni volta che posso. So bene che devo crescere e migliorare tanto, per cui penso che con il tempo imparerò a gestirla meglio e magari, mi auguro, arriveranno anche dei gol”.

Puoi svariare molto sul fronte d’attacco; qual è la tua posizione preferita?
“Tecnicamente io nasco terzino, ma da quest’anno sono impiegato con costanza sull’esterno là davanti. Mi trovo bene sia a destra sia a sinistra; diciamo che sono pronto in qualsiasi ruolo per giocare e sono ben disposto a sacrificarmi ovunque per il bene della squadra”.

C’è qualcuno con cui hai un’intesa particolare?
“Mi trovo bene con tutti i compagni, ma per posizioni e ruoli in campo dico che c’è stata una certa affinità con Yuri Giugno fin da quando è arrivato. E poi con Balla: con Besmir c’è un feeling davvero importante perché sa dove mettermi il pallone prima ancora che io parta”.

Dopo Legnano ci avevi detto che la forza di mister Rossi è stata quella di creare un gruppo; quanto è importante essere tutti uniti all’interno dello spogliatoio?
“È molto importante e sono sicuro che servirà nelle ultime partite per arrivare alla fine del campionato nel migliore dei modi: solo restando uniti e affrontando ogni partita come una finale riusciremo a raggiungere il nostro obiettivo”.

La vostra unione e determinazione, a fronte delle difficoltà, ha avvicinato i tifosi alla squadra? Dal 2021 sembra che ci sia molto più affetto rispetto a prima; hai avuto la stessa impressione?
“I veri tifosi ci sono stati vicini anche nei momenti di difficoltà e non hanno mai parlato male di noi. Pur non potendo averli allo stadio, abbiamo sempre sentito la vicinanza dei tifosi: la sera in cui siamo tornati dalla trasferta contro Pont Donnaz e li abbiamo trovati ad aspettarci nel piazzale è stato davvero bellissimo per tutti noi. Abbiamo veramente percepito l’amore che hanno per noi e questo ci dà ancora più voglia di combattere per raggiungere la salvezza al più presto”.

Sicuramente uno dei momenti più difficili per te è stato il match contro la Castellanzese. Le tue lacrime dopo il fischio finale hanno commosso molti, come hai reagito dopo quella giornata storta?
“Io dico sempre che l’atleta si vede nelle difficoltà. Quel giorno, episodio del rigore a parte, penso di aver disputato una buona partita e sono ripartito dalla prestazione e non dall’episodio. Poi chiaramente il sostegno di tutti è stato fondamentale per superare tutto più in fretta, e il supporto da parte di compagni, mister, dirigenza e tifosi non mi è mai mancato”.

Tornando a te, una delle tue armi migliori è la velocità ma sei bravo anche a farti trovare ben posizionato sulle palle inattive; in cosa devi migliorare?
“Sono un giocatore generoso che vuole fare gol e assist e questo mi porta ad accusare un po’ la stanchezza nell’ultimo quarto d’ora di partita. Dovrò imparare a gestire meglio le mie corse”.

Le punizioni dal limite sono di Balla? Oppure ne tirerai qualcuna anche tu? La traversa contro il Fossano è ancora lì che trema…
“Le punizioni sono tutte sue, è lui lo specialista. Quel giorno abbiamo provato quella soluzione perché ce la sentivamo; purtroppo non è andata come volevamo per la bravura del loro portiere che è stato decisivo a deviarla con le dita quel tanto che basta per mandarla sulla traversa”.

Cosa rappresenta per te giocare a Varese?
“Giocare a Varese ti fa crescere mentalmente e ti forma come calciatore perché la storia del glorioso passato si percepisce ogni giorno”.

La Folgore Caratese è una squadra molto forte, cosa vi aspettate dal match di domenica?
“Domenica dobbiamo cercare di ottenere il massimo, cosa che dobbiamo fare ad ogni giornata indipendentemente dall’avversario. Nella partita d’andata al “Franco Ossola” abbiamo dimostrato di non essere inferiori a loro perché in quell’occasione siamo stati puniti da un singolo errore. Fare bene domenica sarebbe un ulteriore messaggio per tutti, dimostrando che il Varese può giocarsela con chiunque”.

Quanti gol vuoi segnare entro la fine di questa stagione?
“Come ho detto prima non sono mai stato un vero e proprio goleador, ma arrivato a questo punto devo ammettere che il mio obiettivo è quello di arrivare in doppia cifra; sarebbe una grandissima soddisfazione per me”.

Quando troveremo il Varese fuori dalla zona playout?
“Speriamo il più presto possibile. Credo che siamo sulla buona strada: lavorando e giocando in questo modo avremo grandi chance di salvarci molto presto”.

C’è un messaggio che vuoi mandare ai tifosi?
“Posso garantire che io e tutti i miei compagni daremo il massimo per il Città di Varese e per la tifoseria. Li ringraziamo per quello che ci stanno dando: la cosa più importante per un calciatore è sapere di poter contare sempre sul supporto e l’affetto dei tifosi”.

Matteo Carraro

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