Eccola la “meglio gioventù”. Eccola la gioventù che a 16 anni mette il piede in serie A.
Eccola nelle vesti di Daba “Dabona” Diakhoumpa, classe 2005,  ragazzona di 190 centimetri, nata a Gallarate, cresciuta cestisticamente tra Basket Gallarate e Pro Patria Basket Busto Arsizio, che domenica ha esordito nella serie A1 di pallacanestro vestendo la maglia della sua nuova società: Basket San Martino.

Diakhoumpa, domenica in campo per 4 minuti nella vittoria delle “Lupe” contro Sassari, si conferma dunque come uno dei prospetti più interessanti prodotti nel nostro territorio negli ultimi anni. Daba è cresciuta avendo davanti l’immagine di Cintia Dos Santos, grandissima cestista brasiliana, campionessa del mondo 1994 e medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996, che da una dozzina d’anni insegna pallacanestro a Gallarate e alla Pro Patria Busto, e, come si usa dire, è davvero un “bell’andare” con un esempio del genere.

Diakhoumpa, trasferitasi giovanissima, a 12 anni, alla Pro Patria Busto, mette subito in evidenza non solo la sua naturale predisposizione fisica, ma anche doti tecniche subito apprezzate, vedi una mano morbida e un insospettabile lavoro sul piede perno sinistro, fondamentale non esattamente diffuso, soprattutto a quell’età. “Dabona”, a soli 13 anni, alle Finali Nazionali Under 16 2018 raggiunte da Pro Patria, e giocate a Costa Masnaga, stupisce tutti gli addetti ai lavori che, intanto, si segnano il suo nome sui taccuini.
L’anno successivo, 2019, alle Finali Nazionali Under 16 di Chianciano e Chiusi, ancora una volta raggiunte da Pro Patria, il suo nome non è più una novità anche perchè, nel frattempo, Daba è presenza fissa ai raduni delle nazionali giovanili. 

Tutti segnali che preludono al “volo”. Tra le numerose offerte arrivate al club bustocco, Diakhoumpa sceglie quella di Basket San Martino di Lupari, club di alto livello organizzativo e formativo ed ora, finalmente, dopo le due stagioni “infernali” segnate dal covid-19, ecco “Dabona” muovere i primi passi nella massima categoria. Per lei, ad alto livello, si prospetta un futuro da numero 4 perchè i piedi sono abbastanza rapidi per tenere il passo sul perimetro e il tocco per tirare con facilità dall’arco è già presente. Chiaro, i miglioramenti da realizzare sono un’infinità – in primis mettere la palla a terra e costruirsi un palleggio arresto e tiro -, ma testa e volontà ci sono. Il resto, verrà, ma il futuro è nelle sue mani.   

Massimo Turconi

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